Cos'è Glaubrim?
Glaubrim è un farmaco a base del principio attivo
Brimonidina Tartrato, appartenente alla categoria degli
Antiglaucoma e nello specifico
Simpaticomimetici per la terapia del glaucoma. E' commercializzato in Italia dall'azienda
Polifarma S.p.A..
Glaubrim può essere prescritto con
Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.
Confezioni
Glaubrim 2 mg/ml collirio soluzione 1 flacone con contagocce 5 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Indicazioni
Perché si usa Glaubrim? A cosa serve?
Riduzione della pressione intraoculare (PIO) elevata in pazienti con glaucoma ad angolo aperto o ipertensione oculare.
- Come monoterapia in pazienti per i quali è controindicata una terapia topica con betabloccanti.
- Come terapia aggiuntiva ad altri farmaci che abbassano la pressione intraoculare quando l'obiettivo PIO non è raggiunto con un singolo principio attivo (vedere paragrafo 5.1).
Posologia
Come usare Glaubrim: Posologia
Posologia
Dosaggio raccomandato negli adulti (inclusi gli anziani)
Il dosaggio raccomandato è una goccia di Glaubrim nell'occhio(i) affetto(i) due volte al giorno, a distanza di circa 12 ore. Nei pazienti anziani non è necessario alcun aggiustamento del dosaggio.
Popolazione pediatrica
Non sono stati condotti studi negli adolescenti (da 12 a 17 anni).
Glaubrim non è raccomandato nei bambini al di sotto dei 12 anni di età ed è controindicato nei neonati e lattanti (vedere paragrafi 4.3, 4.4 e 4.9). È noto che nei neonati possono verificarsi gravi reazioni avverse.
La sicurezza e l'efficacia di Glaubrim non sono state stabilite nei bambini.
Uso in caso di compromissione renale ed epatica
Glaubrim dovrebbe essere usato con cautela in pazienti con compromissione epatica o renale (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Come per altri colliri, al fine di ridurre un possibile assorbimento sistemico, si raccomanda di comprimere il sacco lacrimale al canthus mediale (occlusione puntale) per un minuto. Questo dovrebbe essere eseguito immediatamente dopo l'instillazione di ogni goccia.
In caso di somministrazione concomitante di altri prodotti oftalmici topici, i diversi farmaci devono essere instillati a distanza di 5-15 minuti.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Glaubrim
- Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1..
- Neonati e lattanti (al di sotto dei 2 anni di età) (vedere paragrafo 4.8).
- Pazienti sottoposti a terapia con inibitori delle monoamino ossidasi (MAO) e pazienti trattati con antidepressivi che agiscono sulla trasmissione noradrenergica (es. antidepressivi triciclici e mianserina).
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Glaubrim
Popolazione pediatrica
Bambini di età pari o superiore a 2 anni, in special modo quelli di età compresa fra 2 e 7 anni e/o con un peso corporeo inferiore ai 20 Kg, devono essere trattati con prudenza e controllati costantemente a causa dell'alta incidenza di sonnolenza (vedere paragrafo 4.8).
Dai limitati dati disponibili non ci sono differenze nel profilo di eventi avversi nei bambini rispetto agli adulti.
Ad ogni modo generalmente gli occhi dei bambini reagiscono in maniera più marcata rispetto agli occhi degli adulti. L'irritazione nei bambini può quindi interferire con l'aderenza alla terapia.
Si raccomanda prudenza nel trattamento dei pazienti affetti da malattie cardiovascolari gravi o instabili e non controllate.
Durante gli studi clinici alcuni pazienti (12,7%) hanno mostrato una reazione oculare di tipo allergico con Glaubrim (vedere paragrafo 4.8 per i dettagli). Qualora si verificassero reazioni allergiche, il trattamento con Glaubrim dovrebbe essere interrotto. Sono state riportate ritardate reazioni di ipersensibilità oculare con Glaubrim, alcune delle quali associate ad un aumento della pressione intraoculare.
Glaubrim deve inoltre essere utilizzato con cautela nei pazienti con depressione, insufficienza cerebrale o coronarica, fenomeno di Raynaud, ipotensione ortostatica o tromboangioite obliterante.
Non sono stati condotti studi con Glaubrim in pazienti con compromissione epatica o renale; pertanto si raccomanda cautela nel trattamento di questi pazienti.
Glaubrim contiene benzalconio cloruro può essere assorbito dalle lenti a contatto morbide e può portare al cambiamento del loro colore. Tolga le lenti a contatto prima di usare questo medicinale e aspetti 15 minuti prima di riapplicarle.
Sono stati riportati casi di irritazione agli occhi, occhio secco, alterazione del film e della superficie corneale a seguito di somministrazione oftalmica di benzalconio cloruro. Da usare con cautela nei pazienti con occhio secco e con compromissione della cornea.
I pazienti devono essere monitorati in caso di uso prolungato.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Glaubrim
Sebbene non siano stati condotti studi specifici relativi alle interazioni con Glaubrim, bisogna tuttavia tenere presente la possibilità di un effetto aggiuntivo o di un potenziamento in associazione con i depressivi del SNC (alcool, barbiturici, oppiacei, sedativi o anestetici).
Non sono disponibili dati sul livello di catecolamine in circolazione dopo la somministrazione di Glaubrim. Si raccomanda, tuttavia, cautela nei pazienti che assumono farmaci che possono alterare il metabolismo e la captazione delle amine circolanti ad es. antidepressivi triciclici, MAO inibitori, venlafaxina, clorpromazina, metilfenidato, reserpina.
In seguito ad applicazione di Glaubrim, in alcuni pazienti sono state osservate diminuzioni clinicamente non significative della pressione sanguigna. Si raccomanda pertanto cautela in caso di uso concomitante di farmaci come gli antipertensivi e/o glicosidi cardioattivi con Glaubrim.
Si raccomanda inoltre cautela in caso di inizio (o variazione di dosaggio) di un trattamento concomitante con agenti sistemici (indipendentemente dalla forma farmaceutica) che possono interagire con gli agonisti α-adrenergici o interferire con la loro attività come gli agonisti o antagonisti dei recettori adrenergici (es. isoprenalina, prazosina).
Fertilità, gravidanza e allattamento
Non è stata stabilita la sicurezza del prodotto nelle donne in gravidanza. Negli studi condotti su animali, la Brimonidina Tartrato non ha mostrato effetti teratogeni. Nei conigli, la brimonidina tartrato, a livelli plasmatici più elevati di quelli raggiunti durante la terapia nell'uomo, ha causato aumento di perdita nel preimpianto e riduzione postnatale della crescita. Glaubrim deve essere utilizzato in gravidanza solo se il potenziale beneficio per la madre giustifica il potenziale rischio per il feto. Per ridurre l'assorbimento sistemico, vedere sezione 4.2.
Non è stato accertato se la brimonidina sia escreta nel latte umano.
La sostanza viene escreta nel latte dei ratti in allattamento. Glaubrim non deve essere usato dalle donne che allattano.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Glaubrim può provocare senso di affaticamento e/o sonnolenza, che possono influire sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari. Glaubrim può causare appannamento e/o disturbi della qualità visiva, che può rendere difficile la guida o l'uso di macchinari, specialmente di notte o in condizioni di ridotta illuminazione. Il paziente deve attedere fino a che questi sintomi scompaiono prima di guidare veicoli o usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Glaubrim
Popolazione pediatrica
In uno studio clinico di fase 3 della durata di 3 mesi condotto su bambini di età da 2 a 7 anni con glaucoma, non adeguatamente controllati dai betabloccanti, è stata riportata un'alta incidenza di sonnolenza (55%) utilizzando la brimonidina come terapia aggiuntiva. Nell'8% dei bambini la sonnolenza è stata grave e ha portato alla sospensione del trattamento nel 13% dei casi. L'incidenza della sonnolenza è diminuita al crescere dell'età, essendo al minimo nel gruppo di età dei 7 anni (25%), ma è stata maggiormente influenzata dal peso, occorrendo più frequentemente in quei bambini con peso 20 kg (63%) in paragone a quelli con peso >20 kg (25%) (vedere paragrafo 4.4).
Le reazioni avverse più comunemente riportate sono secchezza orale, iperemia oculare e bruciore/fitte, tutte osservate dal 22 al 25% dei pazienti. Questi effetti sono di solito transitori e normalmente non di una severità tale da richiedere la sospensione del trattamento.
Durante le sperimentazioni cliniche, le reazioni allergiche oculari si sono riscontrate nel 12,7% dei soggetti (causando l'interruzione del trattamento nell'11,5% dei casi); nella maggior parte di questi pazienti la comparsa di tali manifestazioni avveniva tra il 3° ed il 9° mese di trattamento.
All'interno di ogni raggruppamento la frequenza degli effetti indesiderati è presentata in ordine di gravità decrescente. Le seguenti terminologie sono state usate al fine di classificare il verificarsi degli effetti indesiderati: Molto comuni (1/10); Comuni (1/100 a <1/10); Non comuni (1/1.000 a <1/100); Rari (1/10.000 a <1/1.000); Molto rari (<1/10.000), non noti (non possono essere valutati dai dati disponibili).
Disturbi cardiaci
Non comuni: palpitazioni/aritmia (incluse bradicardia e tachicardia)
Disturbi del sistema nervoso
Molto comuni: mal di testa, sonnolenza
Comuni: vertigini, alterazione del gusto
Molto rari: sincope
Disturbi oculari
Molto comuni:
- irritazioni oculari incluse reazioni allergiche (iperemia, bruciore, fitte, prurito, sensazione di corpo estraneo, follicoli congiuntivali)
- visione offuscata
- Blefarite allergica, blefarocongiuntivite allergica, congiuntivite allergica, reazione allergica oculare e congiuntivite follicolare.
Comuni:
- irritazione locale (iperemia e edema palpebrale, blefarite, edema e secrezione congiuntivale, dolore oculare e lacrimazione)
- fotofobia
- erosione e sbiadimento corneale
- secchezza oculare
- sbiancamento congiuntivale
- visione alterata
- congiuntiviti
Molto rari:
- iriti (uveiti anteriori)
- miosi
Disturbi respiratori, del torace e del mediastino
Comuni: sintomi delle vie respiratorie superiori
Non comuni: secchezza nasale
Rari: dispnea
Disturbi dell'apparato gastrointestinale
Molto comuni: secchezza orale
Comuni: sintomi gastrointestinali
Disturbi vascolari
Molto rari: ipertensione, ipotensione
Disturbi generali e condizioni del sito di somministrazione
Molto comuni: affaticamento
Comuni: astenia
Disturbi del sistema immunitario
Non comuni: reazioni allergiche sistemiche
Disturbi psichiatrici
Non comuni: depressione
Molto rari: insonnia
Dopo commercializzazione, le seguenti reazioni avverse sono state identificate durante l'uso di brimonidina nella pratica clinica. Poiché queste reazioni sono state riportate volontariamente da una popolazione di grandezza sconosciuta, non può essere effettuata una stima della frequenza.
Non noti:
Disturbi oculari
- Iridociclite (uveite anteriore)
- Prurito palpebrale
Alterazioni della cute e del tessuto sottocutaneo
- Reazione della pelle incluso eritema, edema della faccia, prurito, eruzione cutanea e vasodilatazione
Sintomi di sovradosaggio di brimonidina, come perdita di coscienza, ipotensione, ipotonia, bradicardia, ipotermia, cianosi ed apnea sono stati riportati in neonati ai quali veniva somministrata la brimonidina come parte del trattamento del glaucoma congenito (vedere paragrafo 4.3).
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Glaubrim
Sovradosaggio oftalmico (Adulti):
Nei casi ricevuti, gli eventi riportati sono stati quelli generalmente elencati nella lista delle reazioni avverse.
Sovradosaggio sistemico causato da ingestione accidentale (Adulti):
Ci sono poche informazioni riguardanti l'ingestione accidentale di brimonidina negli adulti. L'unico evento avverso ad oggi riportato è stata ipotensione. È stato riportato che l'episodio ipotensivo era seguito da un rebound ipertensivo.
Il trattamento del sovradosaggio orale include una terapia di supporto e sintomatica: le vie respiratorie del paziente devono essere mantenute libere.
È stato riportato sovradosaggio orale con altri alfa-2-agonisti che ha provocato sintomi come ipotensione, astenia, vomito, letargia, sedazione, bradicardia, aritmia, miosi, apnea, ipotonia, ipotermia, depressione respiratoria e convulsioni.
Sono stati riportati due casi di effetti avversi a seguito di accidentale ingestione di 9-10 gocce di brimonidina in soggetti adulti. I pazienti manifestarono un episodio di ipotensione, seguito da un rebound ipertensivo dopo circa 8 ore dall'ingestione. Entrambi i pazienti si ristabilirono completamente entro le 24 ore. Nessun effetto avverso fu riportato da un terzo paziente che aveva ingerito una quantità non nota di Glaubrim.
Pazienti pediatrici
Sono state pubblicate o riportate segnalazioni di gravi eventi avversi a seguito di ingestione involontaria di Glaubrim, da parte di soggetti pediatrici. I soggetti hanno manifestato sintomi di depressioni del SNC, tipicamente coma temporaneo o basso livello di coscienza, letargia, sonnolenza, ipotonia, bradicardia, ipotermia, pallore, depressione respiratoria ed apnea, che hanno richiesto, quando indicato, un ricovero in terapia intensiva con intubazione. Per tutti i soggetti è stato riportato un recupero completo entro 6-24 ore.
Scadenza
Prima della prima apertura: 3 anni.
Dopo la prima apertura: usare entro 28 giorni.
Conservazione
Non conservare ad una temperatura superiore ai 25°C.
Tenere il flacone nell'astuccio esterno per proteggerlo dalla luce.
Per le condizioni di conservazione dopo prima apertura vedere paragrafo 6.3.
Farmaci Equivalenti
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali