Cos'è Enspryng?
Confezioni
Enspryng 120 mg/ml soluzione iniettabile 1siringa preriempita 1 ml
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Indicazioni
Perché si usa Enspryng? A cosa serve?
Enspryng è indicato in monoterapia o in associazione a terapia immunosoppressiva (TIS), per il trattamento dei disturbi dello spettro della neuromielite ottica (NMOSD), in pazienti adulti e adolescenti a partire dai 12 anni di età con sieropositività per le IgG anti-acquaporina-4 (AQP4-IgG) (vedere paragrafo 5.1).
Posologia
Come usare Enspryng: Posologia
Il trattamento deve iniziare sotto la supervisione di un medico esperto nel trattamento della neuromielite ottica (NMO) o della NMOSD.
Posologia
Enspryng può essere utilizzato in monoterapia o in terapia di associazione a corticosteroidi orali (CO), azatioprina (AZA) o micofenolato mofetile (MMF) (vedere paragrafo 5.1). La posologia in pazienti adolescenti di età ≥ 12 anni con peso corporeo ≥ 40 kg e in pazienti adulti è la stessa.
Dosi di carico
La dose di carico raccomandata è di 120 mg, con iniezione sottocutanea (s.c.), ogni due settimane per le prime tre somministrazioni (prima dose alla settimana 0, seconda dose la 2° settimana e terza dose la 4° settimana).
Dosi di mantenimento
La dose di mantenimento raccomandata è di 120 mg, con iniezione s.c., ogni 4 settimane.
Durata del trattamento
Enspryng è concepito per il trattamento a lungo termine.
Dosi ritardate o saltate
Se si salta un'iniezione, per ragioni diverse da aumenti dei livelli degli enzimi epatici, questa dovrà essere somministrata come illustrato nella Tabella 1.
Tabella 1 Posologia raccomandata per dosi ritardate o saltate
Ultima dose somministrata
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Posologia raccomandata per dosi ritardate o saltate
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Dose di carico saltata o ritardata di meno di 8 settimane durante il periodo di mantenimento
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La dose raccomandata deve essere somministrata il prima possibile, senza attendere fino alla dose programmata successiva.
Periodo di carico
Se la seconda dose di carico viene ritardata o saltata, questa dose dev'essere somministrata il prima possibile e la terza e ultima dose di carico 2 settimane dopo.
Se la terza dose di carico viene ritardata o saltata, questa dose dev'essere somministrata il prima possibile e la prima dose di mantenimento 4 settimane dopo.
Periodo di mantenimento
Dopo aver somministrato la dose ritardata o saltata, il regime posologico ogni 4 settimane deve essere ripristinato.
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Da 8 settimane a meno di 12 settimane
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La dose raccomandata deve essere somministrata a 0*, 2° settimane e successivamente ogni 4 settimane.
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12 settimane o più
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La dose raccomandata deve essere somministrata a 0*, 2°, 4° e successivamente ogni 4 settimane.
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* Per “0 settimane“ si intende il momento della prima somministrazione dopo la dose saltata.
Modifiche del dosaggio in presenza di anomalie degli enzimi epatici
Se l'aumento dell'alanina aminotransferasi (ALT) o dell'aspartato transaminasi (AST) è >5x il limite superiore di normalità (ULN) e si associa a un aumento di qualsiasi grado della bilirubina, il trattamento con Enspryng deve essere interrotto e la ripresa non è consigliata.
Se l'aumento di ALT o AST è > 5x il limite superiore di normalità (ULN) e non si associa a un aumento di bilirubina, il trattamento deve essere interrotto. Il trattamento potrà essere ripreso alla dose di 120 mg, con iniezione s.c., ogni quattro settimane, quando i valori di ALT e AST saranno tornati nel normale intervallo e previa valutazione del rapporto beneficio-rischio del trattamento nel singolo paziente. Se si decide di riprendere il trattamento, i parametri epatici dovranno essere strettamente monitorati e se si osserva un qualsiasi successivo aumento dei livelli di ALT/AST e/o di bilirubina, il trattamento deve essere interrotto e la ripresa non è consigliata (vedere paragrafi 4.4 e 4.8).
Tabella 2 Posologia raccomandata per la ripresa del trattamento dopo un aumento dei livelli delle transaminasi epatiche
Ultima dose somministrata
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Dosaggio raccomandato per la ripresa del trattamento
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Meno di 12 settimane
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Il trattamento deve essere ripreso alla dose raccomandata, somministrata ogni 4 settimane.
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12 settimane o più
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Il trattamento deve essere ripreso alla dose raccomandata, somministrata a 0*, 2°, 4° e successivamente ogni 4 settimane.
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* Per “settimana 0“ si intende il momento della prima somministrazione dopo la ripresa del trattamento.
Modifiche del dosaggio in presenza di neutropenia
Se la conta dei neutrofili è inferiore a 1,0 x 109/L e la ripetizione dell'analisi conferma il risultato, il trattamento deve essere interrotto fino a quando la conta dei neutrofili non torna a un livello > 1,0 x 109/L.
Modifiche del dosaggio in presenza di una conta delle piastrine bassa
Se la conta delle piastrine è inferiore a 75 x 109/L e la ripetizione dell'analisi conferma il risultato, il trattamento deve essere interrotto fino a quando la conta delle piastrine non torna a un livello ≥ 75 x 109/L.
Popolazioni speciali
Popolazione pediatrica
La posologia in pazienti adolescenti di età ≥ 12 anni con peso corporeo ≥ 40 kg e in pazienti adulti è la stessa (vedere paragrafi 5.1 e 5.2). La sicurezza e l'efficacia di Satralizumab nei bambini con peso corporeo <40 kg non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Anziani
Nei pazienti di età ≥ 65 anni, non è richiesta alcuna correzione della posologia (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione renale
Nei pazienti con compromissione renale, la sicurezza e l'efficacia di satralizumab non sono state formalmente studiate. Nei pazienti con lieve compromissione della funzionalità renale, non è richiesta alcuna correzione della posologia (vedere paragrafo 5.2).
Compromissione epatica
Nei pazienti con compromissione epatica, la sicurezza e l'efficacia di satralizumab non sono state studiate. Non ci sono dati disponibili (vedere paragrafo 5.2.).
Durante il trattamento con satralizumab sono stati osservati aumenti dei livelli degli enzimi epatici (vedere paragrafi 4.4 e 4.8). Per indicazioni sulla correzione della posologia, si veda il precedente paragrafo “Modifiche del dosaggio in presenza di anomalie degli enzimi epatici“.
Modo di somministrazione
Satralizumab 120 mg si somministra con iniezione s.c. utilizzando una siringa preriempita monodose. È necessario somministrare l'intero contenuto della siringa preriempita (1 mL).
Le sedi di iniezione raccomandate sono l'addome e la coscia. Le sedi di iniezione devono essere alternate e le iniezioni non devono mai essere somministrate su nei, cicatrici o aree in cui la cute si presenta dolente, livida, arrossata, indurita o non integra.
Le istruzioni complete per la somministrazione di satralizumab sono riportate alla fine del foglio illustrativo.
Somministrazione da parte del paziente e/o di chi lo assiste
La prima iniezione deve essere praticata sotto la supervisione di un operatore sanitario qualificato.
Dopo aver ricevuto istruzioni adeguate su come preparare e praticare l'iniezione, un paziente/ o chi lo assiste adulto potrà somministrare tutte le altre dosi a casa, se il medico stabilirà che la procedura è appropriata e che il paziente/o chi lo assiste è in grado di praticare l'iniezione.
Pazienti/o chi lo assiste devono chiamare immediatamente il medico se il paziente manifesta sintomi di gravi reazioni allergiche e verificare con l'operatore sanitario l'opportunità di proseguire o meno il trattamento.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Enspryng
Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Enspryng
Tracciabilità
Al fine di migliorare la tracciabilità dei medicinali biologici, il nome e il numero di lotto del medicinale somministrato devono essere chiaramente registrati.
Infezioni
La somministrazione di Satralizumab dovrà essere ritardata nei pazienti che sviluppano un'infezione attiva, fino a quando quest'ultima non sarà sotto controllo (vedere paragrafo 4.2).
Si raccomanda di monitorare i pazienti trattati con satralizumab, al fine di rilevare e diagnosticare tempestivamente eventuali infezioni. Se il paziente sviluppa un'infezione grave o opportunistica, è necessario ritardare il trattamento e istituire una terapia adeguata con ulteriore monitoraggio. In caso di segni e sintomi di infezioni, i pazienti devono essere istruiti sulla necessità di richiedere assistenza medica tempestiva, allo scopo di facilitare la diagnosi tempestiva delle infezioni. Ai pazienti deve essere fornita una scheda di allerta per il paziente.
Vaccinazioni
Vaccini vivi e vivi-attenuati non devono essere somministrati in concomitanza con satralizumab, poiché la sicurezza clinica non è stata stabilita. L'intervallo tra la somministrazione di vaccini vivi e l'inizio del trattamento con satralizumab deve essere conforme alle linee guida sulle vaccinazioni in vigore relative agli agenti immunomodulatori o immunosoppressori.
In pazienti trattati con satralizumab, non sono disponibili dati sugli effetti della vaccinazione. Prima di iniziare il trattamento con satralizumab, si raccomanda che tutti i pazienti effettuino le dovute vaccinazioni e i richiami previsti dalle attuali linee guida per l'immunizzazione.
Enzimi epatici
In associazione al trattamento con satralizumab sono stati osservati aumenti lievi e moderati dei livelli delle transaminasi epatiche, che nella maggior parte dei casi sono stati inferiori a 5x ULN (vedere paragrafo 4.8).
I livelli di ALT e AST devono essere monitorati ogni quattro settimane per i primi tre mesi di trattamento, quindi ogni tre mesi per un anno e successivamente secondo indicazione clinica.
Il trattamento con satralizumab deve essere interrotto nei pazienti con ALT o AST > 5x ULN (vedere paragrafo 4.2).
Conta dei neutrofili
Dopo il trattamento con satralizumab si sono verificate riduzioni della conta dei neutrofili (vedere paragrafo 4.8). La conta dei neutrofili deve essere monitorata per 4-8 settimane dopo l'inizio del trattamento e, successivamente secondo indicazione clinica. Per i casi in cui è raccomandata l'interruzione del trattamento, vedere paragrafo 4.2.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Enspryng
Non sono stati effettuati studi d'interazione.
Le analisi di farmacocinetica (PK) di popolazione non hanno evidenziato alcun effetto di azatioprina (AZA), corticosteroidi orali (CO) o micofenolato mofetile (MMF) sulla clearance di satralizumab.
Studi in vitro e in vivo hanno evidenziato che l'espressione di specifici enzimi epatici CYP450 (CYP1A2, CYP2C9, CYP2C19 e CYP3A4) è soppressa da citochine come IL-6.
Pertanto, occorre cautela quando si inizia o si interrompe il trattamento con satralizumab nei pazienti in terapia concomitante con substrati di CYP450 3A4, 1A2, 2C9 o 2C19, in particolare quelli che presentano un indice terapeutico ristretto (come warfarin, carbamazepina, fenitoina e teofillina) e, se necessario, si devono modificare le dosi.
In considerazione della prolungata emivita terminale di satralizumab, il suo effetto potrebbe persistere per diverse settimane dopo l'interruzione del trattamento.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
I dati relativi all'uso di Satralizumab in donne in gravidanza non esistono. Gli studi sulle scimmie non indicano effetti dannosi di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3).
Durante la gravidanza, a scopo precauzionale, è preferibile evitare l'uso di satralizumab.
Allattamento
Non è noto se satralizumab sia escreto nel latte materno. È noto che le IgG umane sono escrete nel latte materno durante i primi giorni dopo la nascita e che tale escrezione si riduce in breve tempo a basse concentrazioni; di conseguenza, in questo breve periodo non può essere esclusa la sussistenza di un rischio per il neonato allattato al seno. Trascorso questo periodo, l'uso di Enspryng durante l'allattamento può essere valutato solo se clinicamente necessario.
Fertilità
Non sono disponibili dati clinici circa gli effetti di satralizumab sulla fertilità umana. Gli studi sugli animali non hanno mostrato evidenze di compromissione della fertilità maschile o femminile (vedere paragrafo 5.3).
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Enspryng non altera o altera in modo trascurabile la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Enspryng
Riassunto del profilo di sicurezza
Le reazioni avverse osservate con maggiore frequenza sono state: cefalea (19,2%), artralgia (13,5%), conta dei leucociti diminuita (13,5%), iperlipidemia (13,5%) e reazioni correlate all'iniezione (12,5%).
Tabella delle reazioni avverse
Nella Tabella 3 sono riepilogate le reazioni avverse osservate negli studi clinici con l'uso di Satralizumab in monoterapia o in associazione a TIS.
Le reazioni avverse osservate negli studi clinici (Tabella 3) sono elencate sulla base della classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA. Le reazioni avverse sono presentate utilizzando il numero di eventi avversi per 100 pazienti-anno e sulla base delle cifre relative alla frequenza. Per ogni reazione avversa, la categoria di frequenza corrispondente si basa sulle cifre relative alla frequenza e alla seguente convenzione: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000).
Tabella 3 Reazioni avverse
Classificazione per sistemi e organi
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Frequenza
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Molto comune
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Comune
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Ipofibrinogenemia
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Iperlipidemia
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Disturbi psichiatrici
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Insonnia
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea
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Emicrania
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Patologie cardiache
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Bradicardia
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Patologie vascolari
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Ipertensione
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Rinite allergica
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Patologie gastrointestinali
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Gastrite
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea, prurito
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Artralgia
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Rigidità muscoloscheletrica
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Reazioni correlate all'iniezione
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Edema periferico
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Esami diagnostici
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Conta dei leucociti diminuita
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Conta dei neutrofili diminuita, conta delle piastrine diminuita, transaminasi aumentate, bilirubina ematica aumentata, peso aumentato
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Descrizione di reazioni avverse selezionate
Reazioni correlate all'iniezione (IRR)
In pazienti trattati con satralizumab, le IRR segnalate sono state prevalentemente da lievi a moderate e, nella maggior parte dei casi, si sono manifestate entro 24 ore dall'iniezione. I sintomi sistemici più comunemente riferiti sono stati diarrea e cefalea. Le reazioni locali in sede di iniezione più comunemente riferite sono state rossore, eritema, prurito, eruzione cutanea e dolore.
Peso corporeo
Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono stati osservati aumenti del peso corporeo ≥ 15% rispetto al basale nel 3,8% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), in confronto al 2,7% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (o placebo più TIS).
Esami di laboratorio anomali
Neutrofili
Nel periodo di trattamento in doppio cieco è stata osservata una riduzione dei neutrofili nel 31,7% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 21,6% dei pazienti che hanno ricevuto placebo (o placebo più TIS). Nella maggior parte dei casi tali riduzioni dei neutrofili sono state transitorie o intermittenti.
Il 9,6% dei pazienti trattati con satralizumab aveva un livello di neutrofili inferiore a 1x109/L, rispetto al 5,4% di quelli trattati con placebo (o placebo più TIS).
Piastrine
Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono state osservate riduzioni della conta delle piastrine (inferiori a 150×109/l) nel 24,0% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 9,5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo o placebo più TIS. Le riduzioni della conta delle piastrine non sono state associate a eventi emorragici.
Nella maggior parte dei casi la riduzione delle piastrine è stata transitoria e non è mai scesa sotto il valore di 75×109/l.
Enzimi epatici
Nel periodo di trattamento in doppio cieco sono stati osservati aumenti dei valori di ALT o AST, rispettivamente, nel 27,9% e nel 18,3% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS), rispetto al 12,2% e al 13,5% dei pazienti che hanno ricevuto placebo o placebo più TIS. Nella maggior parte dei casi tali aumenti sono stati inferiori a 3 x ULN, sono stati transitori e si sono risolti senza interrompere l'assunzione di satralizumab.
Aumenti dei valori di ALT o AST >3 x ULN hanno riguardato, rispettivamente, il 2,9% e l'1,9% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS). Tali aumenti non sono stati associati a incrementi della bilirubina totale.
Aumenti di ALT superiori a 5 x ULN sono stati osservati 4 settimane dopo l'inizio della terapia in un paziente (1%)trattato con satralizumab in associazione a TIS e si sono normalizzati dopo interruzione di satralizumab; in tale paziente, non è stata reintrodotta la terapia con satralizumab (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
Parametri lipidici
Durante il periodo di trattamento in doppio cieco, nel 10,6% dei pazienti trattati con satralizumab (in monoterapia o in associazione a TIS) si sono evidenziati aumenti del colesterolo totale superiori a 7,75 mmol/L, rispetto all'1,4% dei pazienti trattati con placebo (o placebo più TIS); nel 20,2% dei pazienti trattati con satralizumab si sono evidenziati aumenti dei trigliceridi superiori a 3,42 mmol/L, rispetto al 10,8% dei pazienti trattati con placebo.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di satralizumab sono state studiate in 9 bambini di età ≥12 anni. Si prevede che nei bambini sopra i 12 anni, frequenza, tipo e severità delle reazioni avverse siano gli stessi osservati negli adulti.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Enspryng
In caso di sovradosaggio, il paziente deve essere posto sotto stretta osservazione, con trattamento sintomatico, istituendo, al bisogno, adeguate misure di supporto.
Scadenza
Conservazione
Conservare in frigorifero (2 °C - 8 °C).
Non congelare. Non utilizzare la siringa se è stata congelata.
Tenere sempre la siringa asciutta.
Tenere la siringa preriempita nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce e dall'umidità.
Se chiuso e mantenuto nell'imballaggio esterno, Satralizumab può essere lasciato fuori dal frigorifero a una temperatura inferiore a 30 °C per un singolo periodo massimo di 8 giorni. Dopo la conservazione a temperatura ambiente, il prodotto non deve essere riposto in frigorifero e deve essere utilizzato o gettato via.
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali