Cos'è Dermestril Septem - Cerotti?
Dermestril Septem - Cerotti può essere prescritto con Ricetta
Confezioni
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Ricetta:
Classe:
Principio attivo:
Gruppo terapeutico:
ATC:
Forma farmaceutica: cerotti
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Indicazioni
Posologia
Controindicazioni
- Carcinoma mammario pregresso, sospetto o accertato;
- Tumori maligni estrogeno-dipendenti sospetti o accertati (per es. cancro endometriale);
- Sanguinamento genitale non diagnosticato;
- Iperplasia endometriale non trattata;
- Tromboembolismo venoso in atto o pregresso (trombosi venosa profonda, embolia polmonare);
- Disturbi trombofilici noti (ad es. carenza di proteina C, proteina S, o da antitrombina, vedere paragrafo 4.4);
- Malattia tromboembolica arteriosa attiva o recente (per es. angina pectoris, infarto miocardico);
- Epatopatia acuta o storia di epatopatia finché gli esami di funzionalità epatica non siano tornati nella norma;
- Ipersensibilità nota al principio attivo o a uno qualunque degli eccipienti;
- Porfiria.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
- leiomiomi (fibromi uterini) o endometriosi;
- fattori di rischio per malattie tromboemboliche (vedere di seguito);
- fattori di rischio per tumori estrogeno-dipendenti (es. eredità di primo grado per carcinoma mammario);
- ipertensione;
- epatopatie (es. adenoma epatico);
- diabete mellito con o senza coinvolgimento vascolare;
- colelitiasi;
- emicrania o cefalea (grave);
- lupus eritematoso sistemico;
- anamnesi d'iperplasia endometriale (vedere di seguito);
- epilessia;
- asma;
- otosclerosi.
- ittero o alterazioni della funzione epatica;
- aumento significativo della pressione arteriosa;
- nuovo attacco di cefalea tipo emicrania;
- gravidanza.
- Nelle donne con utero intatto, il rischio di iperplasia endometriale e di carcinoma aumenta quando gli estrogeni vengono somministrati da soli per periodi prolungati. L'aumento di rischio di cancro endometriale tra le utilizzatrici di soli estrogeni è da 2 a 12 volte superiore rispetto alle non utilizzatrici, a seconda della durata di trattamento e della dose di estrogeni (vedere paragrafo 4.8). Dopo aver sospeso il trattamento il rischio rimane elevato per almeno 10 anni.
- L'aggiunta di un progestinico ciclicamente per almeno 12 giorni al mese/ciclo di 28 giorni o la terapia estrogeno-progestinica continua combinata nelle donne non isterectomizzate riduce fortemente questo rischio.
- Per i cerotti che rilasciano più di 50 µg al giorno, la sicurezza endometriale dell'aggiunta di progestinici non è stata dimostrata.
- Sanguinamenti da sospensione e spotting possono verificarsi durante i primi mesi di trattamento. Se tali episodi compaiono dopo qualche tempo dall'inizio della terapia, o continuano dopo la sospensione del trattamento, le cause di tali eventi devono essere investigate, anche mediante biopsia endometriale per escludere un tumore maligno dell'endometrio.
- Una stimolazione estrogenica non bilanciata può portare alla trasformazione pre-maligna o maligna di focolai residui di endometriosi. Perciò l'aggiunta di progestinici alla TOS con estrogeni deve essere considerata nelle donne sottoposte ad isterectomia dovuta a endometriosi, in caso di endometriosi residua.
I dati in generale dimostrano un aumento del rischio di cancro alla mammella in donne che seguono la TOS combinata di estro-progestinici o a base di solo estrogeno, dipendente della durata di assunzione della TOS.
- La sperimentazione randomizzata controllata con placebo, (studio Women's Health Initiative (WHI)) e una meta-analisi di studi epidemiologici prospettici concordano nel riscontrare un aumento del rischio di cancro alla mammella nelle donne che assumono estro-progestinici combinati per la TOS, il quale diventa evidente dopo circa una media di 3 (1-4) anni (vedere paragrafo 4.8).
Terapia a base di soli estrogeni
- Lo studio WHI non ha rilevato alcun aumento del rischio di cancro al seno nelle donne isterectomizzate che utilizzano la TOS a base di soli estrogeni. Studi osservazionali hanno per lo più riportato un lieve aumento del rischio di diagnosti di cancro della mammella, che è inferiore a quello riscontrato nelle donne che assumono associazioni di estrogeno-progestiniche (vedere paragrafo 4.8).
Carcinoma ovarico
- La TOS è associata a un rischio di 1.3-3 volte di sviluppare il tromboembolismo venoso (TEV), ovvero trombosi venosa profonda o embolia polmonare. La manifestazione di un tale evento è più probabile che accada nel primo anno di TOS piuttosto che successivamente (vedere paragrafo 4.8).
- Le pazienti con un'anamnesi di tromboembolismo venoso o con stati trombofilici noti sono a maggior rischio di TEV e la TOS può aggiungersi a questo rischio. La TOS è quindi controindicata in queste pazienti (vedere paragrafo 4.3).
- Fattori di rischio generalmente riconosciuti per il TEV includono l'utilizzo di estrogeni, l'età avanzata, l'alta chirurgia, l'immobilizzazione prolungata, l'obesità (BMI > 30 kg/m2), il periodo di gravidanza/postpartum, il lupus eritematoso sistemico (LES), e il cancro. Non c'è parere in merito al possibile ruolo delle vene varicose nel TEV. Come in tutti i pazienti post operati, devono essere considerate delle misure profilattiche al fine di prevenire il TEV successivamente a interventi chirurgici. Se è necessario che a un intervento di chirurgia elettiva segua l'immobilizzazione prolungata, si raccomanda di sospendere temporaneamente la TOS per un periodo da 4 a 6 settimane prima dell'intervento. Non ricominciare il trattamento finché la donna non ha recuperato la completa mobilità.
- Nelle donne senza alcuna storia personale di TEV, ma con una parentela di primo grado avente una storia di trombosi in giovane età, lo screening può essere proposto dopo attenta consulenza riguardante le sue limitazioni (solo una parte di difetti trombofilici viene identificata tramite lo screening). Se viene identificato un difetto trombofilico che si evidenzia con la trombosi tra i membri della famiglia o se l'alterazione è ‘grave' (ad es mancanze di antitrombina, proteina S o proteina C o una combinazione di alterazioni), la TOS è controindicata.
- Le donne già trattate con terapia anticoagulante cronica richiedono attenta considerazione del rischio-beneficio dell'uso della TOS.
- Se dopo aver iniziato la terapia si sviluppa TEV, il farmaco deve essere sospeso. Le pazienti devono essere informate di contattare immediatamente il proprio medico qualora riscontrino un potenziale sintomo tromboembolico (ad es. gonfiore doloroso di una gamba, dolore improvviso al torace, dispnea).
- Gli studi controllati randomizzati non hanno evidenziato alcuna protezione dall'infarto miocardico nelle donne con o senza CAD esistente che hanno ricevuto la TOS estrogeno-progestinica o a base di soli estrogeni.
- Gli estrogeni possono causare ritenzione idrica, e pertanto pazienti con disfunzione renale o cardiaca devono essere attentamente osservate.
- Donne con preesistente ipertrigliceridemia devono essere seguite strettamente durante terapia estrogenica o TOS poiché in questa condizione sono stati segnalati rari casi di elevati aumenti dei trigliceridi plasmatici e conseguente pancreatite a seguito di terapia estrogenica.
- Gli estrogeni possono indurre o esacerbare i sintomi dell'angioedema ereditario e acquisito.
- Gli estrogeni aumentano i livelli di TBG, la globulina legante l'ormone tiroideo, con conseguente aumento dei livelli di ormone tiroideo totale circolante, misurato come iodio legato alla proteina (PBI), livelli di T4 (misurati con cromatografia su colonna e dosaggio radioimmunologico) o livelli di T3 (misurati con dosaggio radioimmunologico). L'adsorbimento su resina di T3 è ridotto, a riflettere l'aumento di TBG. Le concentrazioni di T3 e T4 liberi non sono modificate. Altre proteine leganti, come la globulina che lega corticosteroidi (CBG) e la globulina legante gli ormoni sessuali (SHBG), possono aumentare e determinare un aumento rispettivamente dei livelli circolanti di corticosteroidi e steroidi sessuali. Le concentrazioni ormonali libere o biologicamente attive sono immodificate. Altre proteine plasmatiche possono essere aumentate (substrato angiotensinogeno/renina, alfa-iodo-antitripsina, ceruloplasmina).
- L'uso della TOS non migliora la funzione cognitiva. C'è una certa evidenza di aumento del rischio di probabile demenza nelle donne che iniziano ad utilizzare la TOS combinata continua o a base di soli estrogeni dopo i 65 anni.
Aumenti dell'ALT
Negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro le infezioni da virus dell'epatite C (HCV) costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Inoltre, anche nei pazienti trattati con glecaprevir/pibrentasvir, sono stati osservati aumenti dell'ALT nelle donne che usano farmaci contenenti etinilestradiolo come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir e con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir. Vedere paragrafo 4.5.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Il ritonavir e il nelfinavir, sebbene siano noti come forti inibitori, presentano al contrario proprietà di induzione quando usati in concomitanza con ormoni steroidei. Preparati a base di erbe contenenti l'erba di San Giovanni (Hypericum perforatum) possono indurre il metabolismo degli estrogeni.
I preparati transdermici, evitando l'effetto di primo passaggio epatico, sono meno influenzati dagli induttori enzimatici rispetto ai preparati orali.
Dal punto di vista clinico un aumentato metabolismo di estrogeni e progestinici può ridurre l'efficacia e comportare modificazioni nel sanguinamento uterino.
Questo può ridurre il controllo delle crisi epilettiche. Sebbene una potenziale interazione tra la terapia ormonale sostitutiva e la lamotrigina non sia stata studiata, ci si aspetta che una simile interazione esista e che possa portare ad una riduzione del controllo delle crisi epilettiche in donne che assumono contemporaneamente entrambi i medicinali.
Negli studi clinici con il regime terapeutico di associazione contro l'HCV costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con e senza dasabuvir, gli aumenti dell'ALT maggiori di 5 volte il limite superiore della norma (LSN) erano significativamente più frequenti nelle donne che utilizzavano medicinali contenenti etinilestradiolo, come i COC. Le donne che utilizzavano medicinali contenenti estrogeni diversi dall'etinilestradiolo, come l'estradiolo, presentavano una frequenza di aumenti dell'ALT simile a quella delle donne che non ricevevano alcun estrogeno; tuttavia, a causa del numero limitato di donne che assumevano questi estrogeni di altro tipo, è necessaria prudenza in caso di co-somministrazione con il regime terapeutico di associazione costituito da ombitasvir/paritaprevir/ritonavir con o senza dasabuvir e con il regime a base di glecaprevir/pibrentasvir (vedere paragrafo 4.4).
Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
Prima di prendere "Dermestril Septem - Cerotti" insieme ad altri farmaci come “Nervaxon”, “Nevirapina Mylan”, “Nevirapina Teva Italia”, “Viramune”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...
Fertilità, gravidanza e allattamento
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
Effetti indesiderati
Classificazione per sistemi e organi
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Comuni
(≥1/100, < 1/10)
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Non comuni
(≥1/1.000, <1/100)
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Rare
(<1/1.000)
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Non Nota*
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Infezioni e infestazioni
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Candidiasi della vagina
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Disturbi del sistema immunitario
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Reazione di ipersensibilità
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Aumento o diminuzione del peso corporeo
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Disturbi psichiatrici
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Depressione
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Ansia
Diminuzione o aumento della libido
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Patologie del sistema nervoso
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Mal di testa
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Capogiro
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Emicrania
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Probabile demenza sopra i 65 anni di età (vedere paragrafo 4.4)
Corea
Esacerbazione dell'epilessia
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Patologie dell'occhio
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Disturbi della vista
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Intolleranza alle lenti a contatto
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Patologie cardiache
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Palpitazioni
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Patologie gastrointestinali
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Dolore addominale
Nausea
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Dispepsia
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Gonfiore
Vomito
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Pancreatite (in donne con ipertrigliceridemia pre-esistente)
Malattia da reflusso gastroesofageo
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Patologie epatobiliari
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Patologia della colecisti
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Funzione epatica anormale, a volte accompagnata da ittero
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Rash
Prurito
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Eritema nodoso
Orticaria
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Irsutismo
Acne
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Angioedema
Eritema multiforme
Porpora vascolare
Cloasma
Reazioni nel sito di applicazione: eritema con o senza prurito
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Patologie del sistema muscolo scheletrico e del tessuto connettivo
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Crampi muscolari
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Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
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Metrorragia
Sanguinamento uterino/vaginale incluso Spotting
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Dolore mammario
Tensione mammaria
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Dismenorrea
Secrezione vaginale
Sindrome premestruale
Aumento del volume del seno
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Mastopatia fibrocistica
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Edema
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Affaticamento
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Tumori benigni, maligni e non specificati (incl. cisti e polipi)
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Cancro della mammella
Neoplasie estrogeno-dipendenti benigne e maligne, e.g. cancro endometriale, cancro dell'ovaio, aumento di dimensione del leiomioma
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Patologie vascolari
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Ictus
Tromboembolismo arterioso i.e. angina e infarto miocardico. Per ulteriori informazioni vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
Tromboembolia venosa, i.e. trombosi venosa profonda della gamba o della pelvi, embolia polmonare. Per ulteriori informazioni vedere paragrafi 4.3 e 4.4.
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Patologie renali e urinarie
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Incontinenza urinaria
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- Un aumento del rischio fino a 2 volte di diagnosi di cancro al seno viene riportato nelle donne che assumono la terapia estrogeno-progestinica combinata per oltre 5 anni.
- L'aumento di rischio in donne sottoposte ad una terapia a base di solo estrogeno è inferiore a quello osservato in donne che utilizzano combinazioni di estro-progestinici.
- Il livello di rischio dipende dalla durata dell'uso (vedere paragrafo 4.4).
- Le stime del rischio assoluto sulla base dei risultati della più ampia sperimentazione randomizzata controllata con placebo (studio WHI) e della più ampia meta-analisi di studi epidemiologici prospettici sono presentati di seguito.
Età (anni) all'inizio della TOS
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Incidenza su 1000 donne non utilizzatrici di TOS in un periodo di 5 anni (50-54 anni)*
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Rapporto di rischio
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Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 5 anni
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TOS a base di solo estrogeno
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50
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13,3
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1,2
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2,7
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Estrogeno-progestinici combinati
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||
50
|
13,3
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1,6
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8,0
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*Tratto dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
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Età (anni) all'inizio della TOS
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Incidenza su 1000 donne non utilizzatrici di TOS in un periodo di 5 anni (50-54 anni)*
|
Rapporto di rischio
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Casi aggiuntivi su 1000 utilizzatrici di TOS dopo 5 anni
|
|
TOS a base di solo estrogeno
|
||
50
|
26,6
|
1,3
|
7,1
|
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Estrogeno-progestinici combinati
|
||
50
|
26,6
|
1,8
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20,8
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*Tratto dai tassi di incidenza al basale in Inghilterra nel 2015 tra le donne con indice di massa corporea 27 (kg/m2)
Nota: poiché l'incidenza attesa del cancro della mammella è diversa nei vari paesi dell'UE, anche il numero di casi supplementari di tale tipo di cancro varierà proporzionalmente.
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Studi WHI per gli Stati Uniti – Rischio addizionale di cancro della mammella dopo 5 anni di utilizzo
Intervallo di età (anni)
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Incidenza per 1000 donne nel braccio del placebo nell'arco di 5 anni
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Rapporto di rischio & 95%CI
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Ulteriori casi per 1000 donne che hanno assunto la TOS nell'arco di 5 anni (95%CI)
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Terapia a base di estrogeni (CEE)
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||
50-79
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21
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0,8 (0,7 -1,0)
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-4 (-6 - 0)*
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Terapia estrogeno-progestinica combinata (CEE + MPA) #
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50-79
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17
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1,2 (1,0-1,5)
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+4 (0-9)
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* Studi WHI sulle donne senza utero, che non hanno mostrato un aumento del rischio di cancro della mammella
# Quando l'analisi si è limitata a donne che non hanno assunto la TOS prima dello studio, non si è evidenziato alcun aumento di rischio durante i primi 5 anni di trattamento: dopo 5 anni il rischio era superiore rispetto alle donne che non l'avevano assunta.
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Intervallo di età (anni)
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Incidenza per 1000 donne nel braccio del placebo nell'arco di 5 anni
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Rapporto di rischio & 95%CI
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Ulteriori casi per 1000 pazienti che hanno assunto la TOS
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Terapia a base di soli estrogeni per uso orale*4
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50-59
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7
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1,2 (0,6 -2,4)
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1 (3 - 10)
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Terapia orale estrogeno-progestinica combinata
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50-59
|
4
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2,3 (1,2-4,3)
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5 (1-13)
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*4 Studio sulle donne senza utero
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- Il rischio di malattia coronarica aumenta leggermente nelle utilizzatrici della TOS combinata estrogeno-progestinica in età superiore a 60 anni (vedere paragrafo 4.4).
- L'uso della terapia a base di soli estrogeni ed estrogeno-progestinica è associata ad un aumento del rischio relativo di ictus ischemico fino a 1.5 volte. Il rischio di ictus emorragico non aumenta durante l'uso della TOS.
- Questo rischio relativo non dipende né dall'età né dalla durata d'impiego, ma poiché il rischio nelle condizioni basali è fortemente dipendente dall'età, il rischio complessivo di ictus nelle donne che assumono la TOS aumenterà con l'età, vedere paragrafo 4.4.
Intervallo di età (anni)
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Incidenza per 1000 donne nel braccio del placebo nell'arco di 5 anni
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Rapporto di rischio & 95%CI
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Ulteriori casi per 1000 pazienti che hanno assunto la TOS per più di 5 anni
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50-59
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8
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1,3 (1,1 -1,6)
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3 (1 - 5)
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*5 Non è stata fatta alcuna differenziazione tra l'ictus ischemico e l'ictus emorragico
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