Non interrompere il trattamento senza consultare il medico curante.
Il trattamento deve essere interrotto intorno all'età fisiologica della pubertà nei ragazzi e nelle ragazze e si raccomanda di non continuare il trattamento nelle ragazze con maturazione ossea superiore a 12-13 anni.
Sono disponibili dati limitati nei ragazzi relativi al momento ottimale per interrompere il trattamento in base all'età ossea, tuttavia si consiglia di interrompere il trattamento nei ragazzi con un'età di maturazione ossea compresa tra 13 e 14 anni
Nelle donne una somministrazione protratta oltre i 6 mesi deve essere attentamente valutata dal medico specialista affinché il beneficio atteso sia superiore ai possibili effetti collaterali conseguenti alla soppressione estrogenica prolungata, specie a livello osseo.
Attenersi rigorosamente alla prescrizione del medico; non interrompere il trattamento senza il parere del medico.
ll farmaco si somministra per via intramuscolare dopo preparazione estemporanea.
N.B.: È importante che l'iniezione sia eseguita in rigoroso accordo con le modalità d'uso.
Ipersensibilità al GnRH, ai suoi analoghi o ad uno qualsiasi degli eccipienti della specialità medicinale (vedere 4.8).
Gravidanza ed allattamento. Interrompere il trattamento in caso di insorgenza fortuita di gravidanza (vedere 4.6).
L'uso degli agonisti del GnRH può causare riduzione della densità minerale ossea. Nell'uomo dati preliminari suggeriscono che l'utilizzo di un bifosfonato in combinazione con un agonista del GnRH possa ridurre la perdita minerale ossea. È necessario prestare particolare attenzione nel caso di pazienti con fattori di rischio aggiuntivi per l'osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatori, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione).
Può rendersi necessario un aggiustamento della terapia anti-ipertensiva nei pazienti sottoposti a terapia con analoghi del GnRH.
Raramente il trattamento con agonisti del GnRH può rivelare la presenza di un pre-esistente, non noto, adenoma pituitario delle cellule gonadotrope. Questi pazienti possono presentare apoplessia pituitaria caratterizzata da improvviso mal di testa, vomito, alterazione della vista e oftalmoplegia.
Sono stati riportati alterazioni dell'umore, inclusa la depressione. Vi è un aumentato rischio di episodi di depressione (che possono essere gravi) nei pazienti in trattamento con agonisti del GnRH, come la Triptorelina.
I pazienti devono essere informati in proposito e trattati adeguatamente se compaiono i sintomi.
È necessario, durante la terapia, monitorare attentamente i pazienti con depressione nota.
Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per flaconcino, cioè essenzialmente “senza sodio”.
Carcinoma della prostata
La triptorelina, come altri agonisti del GnRH, inizialmente causa un aumento transitorio dei livelli sierici di testosterone. Come conseguenza possono occasionalmente verificarsi, durante le prime settimane di trattamento, casi isolati di temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico.
Durante la fase iniziale del trattamento, può essere preso in considerazione l'utilizzo anche di un anti-androgeno adatto a contrastare l'iniziale aumento dei livelli sierici di testosterone ed il peggioramento dei sintomi clinici. Un piccolo numero di pazienti può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale) ed un temporaneo aumento del dolore correlato al tumore (dolore metastatico) che possono essere gestiti a livello di sintomi. Come con altri agonisti del GnRH, sono stati osservati casi isolati di compressione midollare (parestesie e senso di debolezza agli arti inferiori) o di ostruzione uretrale ed ematuria. Tali complicazioni regrediscono spontaneamente quando la testosteronemia raggiunge i livelli di castrazione (solitamente entro 20 giorni dalla prima somministrazione).
Se si verificano compressione midollare o alterazione renale, devono essere intrapresi i trattamenti standard per queste complicazioni e, in casi estremi, deve essere presa in considerazione una orchiectomia immediata (castrazione chirurgica). Durante le prime settimane di trattamento è indicato un attento monitoraggio, soprattutto dei pazienti che soffrono di metastasi vertebrali, a rischio di compressione midollare e di quelli con ostruzione del tratto urinario. Dopo castrazione chirurgica, la triptorelina non induce nessuna ulteriore diminuzione dei livelli sierici di testosterone.
La deprivazione androgenica a lungo termine, tramite orchiectomia bilaterale o tramite somministrazione degli analoghi del GnRH, è associata ad un aumentato rischio di perdita ossea e può portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di fratture ossee.
La terapia di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT.
Nei pazienti con una storia di prolungamento dell'intervallo QT o con fattori di rischio per il prolungamento dell'intervallo QT e nei pazienti che ricevono medicinali concomitanti che possono prolungare l'intervallo QT (vedere paragrafo 4.5), prima di iniziare il trattamento con Decapeptyl 3,75 mg i medici devono valutare il rapporto rischio-beneficio inclusa la possibilità di Torsioni di punta.
È stato osservato inoltre, sulla base di dati epidemiologici, che i pazienti, durante la terapia di deprivazione androgenica, possono manifestare modifiche metaboliche (es. intolleranza al glucosio, fegato grasso) od un aumentato rischio cardiovascolare. Comunque dati prospettici non hanno confermato un legame tra il trattamento con analoghi del GnRH ed un aumento nella mortalità cardiovascolare. I pazienti ad alto rischio per malattie metaboliche o cardiovascolari devono essere valutati con attenzione prima di iniziare il trattamento ed adeguatamente monitorati durante la terapia di deprivazione androgenica.
La somministrazione di triptorelina a dosi terapeutiche provoca soppressione del sistema pituitario gonadico. La normale funzionalità viene normalmente rispristinata dopo l'interruzione del trattamento. Test diagnostici sulla funzionalità pituitaria gonadica condotti durante il trattamento e dopo l'interruzione della terapia con gli analoghi del GnRH possono quindi essere fuorvianti.
L'efficacia del trattamento può essere monitorata misurando i livelli sierici di testosterone e dell'antigene prostatico specifico.
Donne
Prima di prescrivere triptorelina, è necessaria la verifica dello stato di non gravidanza della paziente.
L'uso degli agonisti del GnRH è verosimile che causi, in media, una riduzione della densità minerale ossea dell'1% / mese durante un periodo di trattamento di 6 mesi. Ad ogni 10% di riduzione della densità minerale ossea si ha un aumento di circa 2-3 volte del rischio di fratture.
Non sono disponibili dati specifici per pazienti con osteoporosi confermata o con fattori di rischio per l'osteoporosi (es. abuso cronico di alcol, fumatrici, terapie a lungo termine con farmaci che riducono la densità minerale ossea, come anticonvulsivanti o corticoidi, storia familiare di osteoporosi, malnutrizione, ad esempio anoressia nervosa). Poiché è probabile che la riduzione della densità minerale ossea risulti più dannosa in queste pazienti, il trattamento con triptorelina deve essere preso in considerazione su base individuale ed iniziato, dopo una valutazione molto accurata, solo se i benefici del trattamento sono maggiori dei rischi. È necessario prendere in considerazione misure aggiuntive per contrastare la perdita di densità minerale ossea.
Endometriosi e trattamento preoperatorio dei fibromiomi uterini
L'agonista del GnRH non è raccomandato nelle pazienti minori di 18 anni. Prestare particolare attenzione alle adolescenti e alle giovani donne (specialmente di età inferiore ai 16 anni) che potrebbero non aver raggiunto la densità ossea massima. Nelle pazienti trattate per l'endometriosi con GnRH, l'introduzione di ABT (un estrogeno e progestinico) ha dimostrato di ridurre la perdita di densità minerale ossea e i sintomi vasomotori (vedere sezione 4.2 “Posologia e Modo di somministrazione” per maggiori informazioni). Utilizzata alle dosi raccomandate, la triptorelina causa amenorrea ipogonadotropa costante. Se si verifica emorragia genitale dopo il primo mese, è necessario controllare i livelli plasmatici di estradiolo e se i livelli sono inferiori a 50 pg/ml, è necessario verificare la possibile presenza di lesioni organiche. Dopo l'interruzione del trattamento, la funzionalità ovarica è ripristinata e l'ovulazione compare circa due mesi dopo l'ultima iniezione. Un metodo di contraccezione non ormonale deve essere usato durante il trattamento e per un mese dopo l'ultima iniezione. Poiché le mestruazioni devono essere bloccate durante il trattamento con la triptorelina, è necessario istruire le pazienti in modo che informino il medico se persistono mestruazioni regolari durante il trattamento.
Durante il trattamento dei fibroidi uterini, si raccomanda di monitorare regolarmente la dimensione del fibroide. Ci sono state rare segnalazioni di sanguinamento in pazienti con fibroide sottomucoso in trattamento con un analogo del GnRH. Generalmente il sanguinamento si è verificato 6-10 settimane dopo l'inizio della terapia.
Infertilità femminile
La stimolazione follicolare, indotta dall'uso di GnRH analoghi e gonadotropine, può essere notevolmente aumentata in una minoranza di pazienti predisposte, in particolare in caso di Sindrome dell'Ovaio Policistico. La risposta ovarica all'associazione triptorelina-gonadotropina, può variare da una paziente all'altra pur con lo stesso dosaggio e in alcuni casi da un ciclo all'altro nella stessa paziente. L'ovulazione indotta deve essere monitorata sotto stretta supervisione medica con rigorosi e regolari controlli biologici e clinici. Come con altri analoghi del GnRH, ci sono state segnalazioni di sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS) associata all'uso di triptorelina in combinazione con gonadotropine. Se la risposta ovarica è eccessiva, si raccomanda di interrompere il ciclo di stimolazione interrompendo le iniezioni di gonadotropina. Nelle pazienti con alterazione della funzionalità renale o epatica la triptorelina ha un'emivita media terminale di 7-8 ore, mentre nei soggetti sani è di 3-5 ore. Nonostante questa prolungata esposizione, non ci si aspetta che la triptorelina sia presente in circolo al momento del trasferimento embrionale.
Carcinoma della mammella
Nelle pazienti con carcinoma della mammella il trattamento con Decapeptyl 3,75 mg può essere utile nei casi in cui le altre terapie non hanno determinato una risposta clinica o hanno perso efficacia; qualora utilizzato come farmaco di prima scelta, non riduce l'efficacia delle altre terapie, ove richieste.
Pubertà precoce centrale
È necessario effettuare un'approfondita ed individuale valutazione dei rischi e dei benefici prima di iniziare il trattamento di bambini con tumore del cervello in progressione.
È necessario escludere la pubertà pseudo-precoce (tumore o iperplasia gonadica o surrenalica) e la pubertà precoce gonadotropine-indipendente (tossicosi testicolare, iperplasia familiare delle cellule di Leyding).
Nelle bambine la stimolazione ovarica iniziale, seguita dalla deprivazione estrogenica indotta dal trattamento, può provocare, nel primo mese, sanguinamento vaginale di intensità da lieve a moderata.
Dopo l'interruzione del trattamento, si avrà lo sviluppo delle caratteristiche puberali.
Informazioni relative alla futura fertilità sono ancora limitate. Nella maggior parte delle bambine regolari mestruazioni inizieranno circa un anno dopo l'interruzione della terapia.
La densità minerale ossea (BMD) può diminuire durante la terapia con GnRH per pubertà precoce centrale. Dopo la cessazione della terapia, comunque, viene preservato il successivo accrescimento della massa ossea ed il trattamento non sembra avere effetti sul picco di massa ossea nella tarda adolescenza. Dopo l'interruzione del trattamento con GnRH può verificarsi slittamento della testa del femore. La teoria sostenuta è che basse concentrazioni di estrogeni durante il trattamento con gli agonisti del GnRH indeboliscano la placca epifisaria. L'aumento della velocità di crescita dopo l'interruzione del trattamento di conseguenza esita in una riduzione della forza di taglio necessaria alla dislocazione dell'epifisi.
Ipertensione endocranica idiopatica
È stata segnalata ipertensione endocranica idiopatica (pseudotumor cerebri) in pazienti pediatrici che ricevevano triptorelina. I pazienti devono essere avvertiti della possibilità di comparsa di segni e sintomi di ipertensione endocranica idiopatica, tra cui cefalea severa o ricorrente, disturbi della vista e tinnito. Se si verifica ipertensione endocranica idiopatica, si deve prendere in considerazione l'interruzione della somministrazione di triptorelina.
È necessario prestare attenzione quando la triptorelina viene somministrata in concomitanza ad altri farmaci che hanno effetti sulla secrezione pituitaria delle gonadotropine ed è raccomandato che venga monitorata la situazione ormonale del paziente.
Poiché il trattamento di deprivazione androgenica può prolungare l'intervallo QT, deve essere attentamente valutato l'uso concomitante di Decapeptyl 3,75 mg con medicinali noti per prolungare l'intervallo QT o con medicinali in grado di indurre Torsioni di punta come i medicinali antiaritmici di classe IA (ad esempio chinidina, disopiramide) o di classe III (ad esempio amiodarone, sotalolo, dofetilide, ibutilide), metadone, moxifloxacina, antipsicotici, ecc (vedere paragrafo 4.4).
Gravidanza:
Triptorelina non deve essere utilizzata durante la gravidanza poiché l'uso concomitante degli agonisti del GnRH è associato ad un rischio teorico di aborto o di anomalie fetali. È necessario, prima di iniziare il trattamento, esaminare con cura donne potenzialmente fertili per escludere lo stato di gravidanza. Metodi di contraccezione non ormonali devono essere utilizzati durante la terapia fino a quando non ricompare il ciclo mestruale.
Allattamento:
Triptorelina non deve essere utilizzata durante l'allattamento al seno.
Fertilità
Lo stato di gravidanza deve essere escluso prima di utilizzare la triptorelina per il trattamento dell'infertilità. Quando triptorelina è utilizzata in questo ambito, non c'è evidenza clinica che suggerisca una correlazione causale tra la triptorelina e qualsiasi successiva anomalia nello sviluppo dell'ovocito, nella gravidanza o nell'esito della gravidanza.
Non sono stati eseguiti studi relativamente agli effetti sulla capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari. La capacità di guidare veicoli e di utilizzare macchinari può tuttavia essere alterata nel caso in cui il paziente presenti vertigini, sonnolenza e disturbi visivi che possono essere possibili effetti indesiderati del trattamento o come conseguenza della malattia.
Esperienza da studi clinici
Tollerabilità generale negli uomini
Poiché i pazienti con carcinoma della prostata localmente avanzato o metastatico ormone dipendente sono generalmente anziani e presentano altre patologie frequentemente presenti in questo tipo di popolazione, più del 90% dei pazienti inclusi negli studi clinici hanno riportato eventi avversi per i quali spesso è difficile stabilire un nesso di causalità. Come osservato anche con terapie con altri analoghi del GnRH o dopo castrazione chirurgica, gli eventi avversi più comunemente osservati, correlati al trattamento con Triptorelina, erano dovuti ai suoi attesi effetti farmacologici. Questi effetti includevano vampate di calore e diminuzione della libido.
Ad eccezione delle reazioni immuno-allergiche (rare) e delle reazioni al sito di iniezione (< 5%), tutti gli eventi avversi sono noti per essere correlati alle modifiche nei livelli di testosterone.
Sono state riportate le seguenti reazioni avverse il cui nesso di causalità con triptorelina è considerato almeno possibile. La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.
La frequenza delle reazioni avverse viene classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 - <1/10); Non comune (≥1/1.000 - <1/100); Rara (≥1/10.000 - <1/1.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione sistemica organica
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Molto comuni
≥1/10
|
Comuni
≥1/100 a <1/10
|
Non comuni
≥1/1,000 a <1/100
|
Rari
≥1/10,000 a <1/1,000
|
Ulteriori post-marketing
Frequenza non nota
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Trombocitosi
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Patologie cardiache
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|
Palpitazioni
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Prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafi 4.4 e 4.5)
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Patologie dell'orecchio e del labirinto
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Tinnito
Vertigini
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|
Patologie endocrine
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Apoplessia ipofisaria**
|
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Patologie dell'occhio | Alterazione della vista | Sensazione anomala negli occhi Disturbi della vista |
|||
Patologie gastrointestinali
|
|
Nausea
Bocca secca
|
Dolore addominale
Costipazione
Diarrea
Vomito
|
Distensione addominale
Disgeusia
Flatulenza
|
|
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Astenia
|
Reazione al sito di iniezione (incluso eritema, infiammazione e dolore)
Edema
|
Letargia
Edema periferico
Dolore
Rigidità
Sonnolenza
|
Dolore al torace
Distasia
Malattia simile all'influenza
Piressia
|
Malessere
|
Disturbi del sistema immunitario
|
|
Ipersensibilità
|
|
Reazione anafilattica
|
Shock anafilattico
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Infezioni ed infestazioni
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Rinofaringite
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Esami diagnostici
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Aumento di peso
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Aumento dell'alanina aminotransferasi
Aumento dell'aspartato aminotransferasi
Aumento della creatinina nel sangue
Aumento della pressione del sangue
Aumento dell'urea nel sangue
Aumento della gamma-glutamil transferasi
Diminuzione di peso
|
Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue
|
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
|
|
Anoressia
Diabete mellito
Gotta
Iperlipidemia
Aumento dell'appetito
|
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
|
Dolore alla schiena
|
Dolore muscolo-scheletrico
Dolore alle estremità
|
Artralgia
Dolore osseo
Crampi muscolari
Debolezza muscolare
Mialgia
|
Rigidità delle articolazioni
Gonfiore delle articolazioni
Rigidità muscolo-scheletrica
Osteoartrite
|
|
Patologie del sistema nervoso
|
Parestesia agli arti inferiori
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Vertigini
Mal di testa
|
Parestesia
|
Compromissione della memoria
|
|
Disturbi psichiatrici
|
Diminuzione della libido
|
Perdita della libido
Depressione*
Cambiamenti d'umore*
|
Insonnia
Irritabilità
|
Stato confusionale
Diminuzione dell'attività
Euforia
|
Ansietà
|
Patologie renali e urinarie
|
|
|
Nicturia
Ritenzione urinaria
|
|
Incontinenza urinaria
|
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
|
Disfunzione erettile (inclusa mancanza di eiaculazione, disturbi nell'eiaculazione)
|
Dolore pelvico
|
Ginecomastia
Dolore al seno
Atrofia testicolare
Dolore testicolare
|
|
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
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Dispnea
Epistassi
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Ortopnea
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|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Iperidrosi
|
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Acne
Alopecia
Eritema
Prurito
Rash
Orticaria
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Vescicola
Porpora
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Edema angioneurotico
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Patologie vascolari
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Vampate di calore
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Ipertensione
|
|
Ipotensione
|
|
* Questa frequenza è basata sulla frequenza dell'effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH
** Riportato dopo la somministrazione iniziale in pazienti con adenoma ipofisario
Triptorelina causa un aumento transitorio dei livelli circolanti di testosterone entro la prima settimana dopo l'iniezione iniziale della formulazione a rilascio prolungato. Con questo iniziale aumento dei livelli circolanti di testosterone, una piccola percentuale di pazienti (≤ 5%) può manifestare un temporaneo peggioramento dei segni e dei sintomi del carcinoma prostatico (recrudescenza tumorale), che di solito si manifesta con un aumento dei sintomi urinari (< 2%) inclusi disuria ed ematuria e dolore metastatico (5%), che possono essere gestiti a livello di sintomi. Questi sintomi sono transitori e di solito scompaiono in 1-2 settimane.
Si sono verificati casi isolati di esacerbazione dei sintomi della malattia, ostruzione uretrale o compressione midollare da metastasi. I pazienti con lesioni vertebrali da metastasi e/o con ostruzione del tratto urinario superiore o inferiore devono quindi essere monitorati con attenzione durante le prime settimane di terapia (vedere paragrafo 4.4).
L'uso degli agonisti del GnRH per il trattamento del carcinoma prostatico può essere associato ad un aumento della perdita ossea e possono portare ad osteoporosi e ad un aumentato rischio di frattura ossea.
Questo può anche portare ad una diagnosi non corretta di metastasi ossee.
L'aumento della conta linfocitaria è stato segnalato in pazienti in trattamento con gli analoghi GnRH. Questa linfocitosi secondaria è apparentemente correlata alla castrazione indotta dagli analoghi del GnRH e sembra indicare che gli ormoni gonadici sono coinvolti nell'involuzione timica. Con altri prodotti a base di triptorelina, sono state segnalate dopo l'iniezione sottocutanea insolite infiltrazioni sensibili alla pressione al sito di iniezione.
Tollerabilità generale nelle donne (vedere paragrafo 4.4)
Come conseguenza della diminuzione dei livelli di estrogeni, gli eventi avversi più comunemente riportati (attesi nel 10% o più delle donne), sono stati: mal di testa, diminuzione della libido, disordini del sonno, alterazione dell'umore, dispareunia, dismenorrea, emorragia genitale, sindrome da iperstimolazione ovarica, ipertrofia ovarica, dolore pelvico, dolore addominale, secchezza vulvovaginale, iperidrosi, vampate di calore e astenia.
Sono state riportate le seguenti reazioni avverse, per le quali la correlazione con il trattamento con triptorelina è considerata almeno possibile. La maggior parte di queste reazioni sono note per essere correlate alla castrazione biochimica o chirurgica.
La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 - <1/10); Non comune (≥1/1.000 - <1/100); Rara (≥1/10.000 - <1/1.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
Classificazione sistemica organica
|
Molto comuni
≥1/10
|
Comuni
≥1/100 a <1/10
|
Non comuni
≥1/1000 a <1/100
|
Ulteriori post-marketing
Frequenza non nota
|
Patologie cardiache
|
|
|
Palpitazioni
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|
Patologie dell'orecchio e del labirinto
|
|
|
Vertigini
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|
Patologie endocrine
|
|
|
Apoplessia ipofisaria*** | |
Patologie dell'occhio |
Occhi secchi Alterazione della vista |
Disturbi della vista | ||
Patologie gastrointestinali
|
|
Nausea
Dolore addominale
Disturbo addominale
|
Distensione addominale
Bocca secca
Flatulenza
Ulcerazione della bocca
Vomito
|
Diarrea
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
|
Astenia
|
Reazione al sito di iniezione (incluso dolore, gonfiore, eritema ed infiammazione)
Edema periferico
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Piressia
Malessere
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Disturbi del sistema immunitario
|
|
Ipersensibilità
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|
Shock anafilattico
|
Esami diagnostici
|
|
Aumento di peso
|
Diminuzione di peso
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Aumento della fosfatasi alcalina nel sangue
Aumento della pressione del sangue
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
|
|
|
Diminuzione dell'appetito
Ritenzione di fluidi
|
|
Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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|
Artralgia
Spasmi muscolari
Dolore alle estremità
|
Dolore alla schiena
Mialgia
|
Debolezza muscolare
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Patologie del sistema nervoso
|
Mal di testa
|
Vertigini
|
Disgeusia
Ipoestesia
Sincope
Diminuzione della memoria
Disturbi nell'attenzione
Parestesia
Tremore
|
|
Disturbi psichiatrici
|
Diminuzione della libido
Disordini del sonno (inclusa insonnia)
Cambiamenti d'umore
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Depressione*
Nervosismo
|
Labilità emotiva
Ansietà
Depressione**
Disorientamento
|
Stato confusionale
|
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
|
Disturbi al seno
Dispareunia
Sanguinamento genitale (incluso sanguinamento vaginale, emorragia da sospensione)
Sindrome da iperstimolazione ovarica
Ipertrofia ovarica
Dolore pelvico
Secchezza vulvovaginale
|
Dolore al seno
|
Sanguinamento coitale
Cistocele
Disordini mestruali (inclusa dismenorrea, metrorragia e menorragia)
Cisti ovarica
Perdite vaginali
|
Amenorrea
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
|
|
Dispnea
Epistassi
|
|
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
|
Acne
Iperidrosi
Seborrea
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Alopecia
Pelle secca
Irsutismo
Onicoclasi
Prurito
Rash
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Edema angioneurotico
Orticaria
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Patologie vascolari
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Vampate di calore
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Ipertensione
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* Uso a lungo termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell'effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH
** Uso a breve termine. Questa frequenza è basata sulla frequenza dell'effetto di classe, comune a tutti gli agonisti del GnRH
*** Riportato dopo la somministrazione iniziale in pazienti con adenoma ipofisario
All'inizio del trattamento i sintomi dell'endometriosi, inclusi dolore pelvico e dismenorrea, possono essere esacerbati molto comunemente (≥ 10%) durante l'aumento transitorio dei livelli plasmatici di estradiolo. Questi sintomi sono transitori e abitualmente scompaiono in 1-2 settimane. L'emorragia genitale, inclusa menorragia e metrorragia, può verificarsi nel mese successivo alla prima iniezione. Quando utilizzata per trattare l'infertilità, la combinazione con gonadotropine può provocare sindrome da iperstimolazione ovarica. Possono verificarsi ipertrofia ovarica, dolore pelvico e/o addominale.
Tollerabilità generale nei bambini (vedere paragrafo 4.4)
La frequenza delle reazioni avverse è classificata come segue: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100 - <1/10); Non comune (≥1/1.000- <1/100); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
Classificazione sistemica organica
|
Molto comuni
≥1/10
|
Comuni
≥ 1/100 a <1/10
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Non comuni
≥1/1,000 a <1/100
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Ulteriori post-marketing
Frequenza non nota
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Patologie dell'occhio
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Alterazioni della vista
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Disturbi della vista
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Patologie gastrointestinali
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Dolore addominale
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Vomito
Costipazione
Nausea
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Reazione al sito di iniezione (incluso dolore, eritema ed infiammazione)
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Malessere
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Disturbi del sistema immunitario
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Ipersensibilità
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Shock anafilattico
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Esami diagnostici
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Aumento di peso
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Aumento della prolattina nel sangue
Aumento della pressione del sangue
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Obesità
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Dolore al collo
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Mialgia
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Patologie del sistema nervoso
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Mal di testa
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Ipertensione endocranica idiopatica (pseudotumor cerebri) (vedere paragrafo 4.4)
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Disturbi psichiatrici
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Alterazione dell'umore
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Labilità emotiva
Depressione
Nervosismo
|
Patologie dell'apparato riproduttivo e della mammella
|
Sanguinamento vaginale (inclusa emorragia vaginale, emorragia da sospensione, emorragia uterina, perdite vaginali, sanguinamento vaginale incluso spotting)
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Dolore al seno
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Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
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Epistassi
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Acne
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Prurito
Rash
Orticaria
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Edema angioneurotico
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Patologie vascolari
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Vampate di calore
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Ipertensione
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Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale.
Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
In caso di sovradosaggio è indicato il trattamento dei sintomi.
3 anni a confezionamento integro.
Nessuna speciale precauzione per la conservazione.
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