Clodron - Capsula

    Ultimo aggiornamento: 29/11/2024

    Cos'è Clodron - Capsula?

    Clodron - Capsula è un farmaco a base del principio attivo Acido Clodronico Sale Disodico Tetraidrato, appartenente alla categoria degli Osteomodulanti e nello specifico Bifosfonati. E' commercializzato in Italia dall'azienda Bruno Farmaceutici S.p.A..

    Clodron - Capsula può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Clodron 400 mg 10 capsule rigide

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Abiogen Pharma S.p.A.
    Concessionario: Bruno Farmaceutici S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: A
    Principio attivo: Acido Clodronico Sale Disodico Tetraidrato
    Gruppo terapeutico: Osteomodulanti
    ATC: M05BA02 - Acido clodronico
    Forma farmaceutica: capsula


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    Indicazioni

    Perché si usa Clodron? A cosa serve?
    Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario.
    Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi post menopausale.

    Posologia

    Come usare Clodron: Posologia
    Il Clodronato è eliminato prevalentemente per via renale. Pertanto, durante il trattamento con Clodronato è necessario garantire un adeguato apporto di liquidi.
    Posologia
    Osteolisi tumorali. Mieloma multiplo. Iperparatiroidismo primario.
    Lo schema posologico seguente deve essere considerato orientativo e può quindi essere adattato alle necessità del singolo paziente.
    a) Fase di attacco
    CLODRON 300 mg/10 ml concentrato per soluzione per infusione
    300 mg/die in unica somministrazione per via endovenosa lenta per 3-8 giorni in relazione all'andamento dei parametri clinici e di laboratorio (calcemia, idrossiprolinuria, ecc.).
    Per maggiori informazioni relative a CLODRON 300 mg/10 ml concentrato per soluzione per infusione vedere il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo.
    b) Fase di mantenimento
    CLODRON 100 mg + 33 mg soluzione iniettabile con lidocaina
    100 mg/die per via intramuscolare per 2-3 settimane.
    Per maggiori informazioni relative a CLODRON 100 mg + 33 mg soluzione iniettabile con lidocaina vedere il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo.
    o, in alternativa,
    CLODRON 400 mg capsule rigide
    La dose raccomandata è di 4 capsule/die (1600 mg di sodio clodronato). Se necessario la dose può essere aumentata, ma non deve superare un massimo di 8 capsule/die (3200 mg di sodio clodronato). La dose giornaliera di 1600 mg deve essere assunta come dose singola. Quando vengono impiegati dosaggi più alti, la dose eccedente i 1600 mg deve essere assunta separatamente (come una seconda dose), come raccomandato di seguito. Le somministrazioni delle dosi devono avvenire lontane dai pasti.
    La durata del trattamento, solitamente a lungo termine, è in funzione dell'evoluzione della malattia.
    Si raccomanda la rivalutazione periodica dei parametri di riassorbimento osseo come guida per giudicare la necessità del proseguimento di terapia.
    Prevenzione e trattamento dell'osteoporosi post menopausale
    La posologia in funzione del quadro clinico e dei valori mineralometrici, può variare come di seguito riportato:
    Terapia orale
    Da 1 capsula/die × 30 giorni, seguita da 60 giorni di sospensione (per più cicli), fino ad una capsula/die ininterrottamente per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
    Modo di somministrazione
    Le capsule di CLODRON 400 mg devono essere ingerite intere. La dose giornaliera deve essere assunta preferibilmente al mattino a stomaco vuoto con un bicchiere di acqua. Il paziente deve, quindi, astenersi dal mangiare, bere (se non acqua naturale) o prendere altri farmaci per via orale durante l'ora successiva all'assunzione. Una volta ingerito il medicinale, si raccomanda ai pazienti di non coricarsi per 30 minuti.
    In nessun caso il clodronato deve essere assunto con latte, cibo o farmaci contenenti calcio o altri cationi bivalenti, poiché tali sostanze interferiscono con l'assorbimento del clodronato. Alcune acque minerali possono presentare una elevata concentrazione di calcio e perciò non devono essere utilizzate.
    Esclusivamente per il trattamento di osteolisi tumorali, mieloma multiplo e iperparatiroidismo primario nel caso di più dosi al giorno, l'altra dose deve essere assunta tra i pasti, almeno due ore dopo o un'ora prima di mangiare, bere (se non acqua naturale) o prendere altri farmaci per bocca.
    Terapia parenterale
    CLODRON 100 mg + 33 mg soluzione iniettabile con lidocaina
    per via intramuscolare 100 mg ogni 7-14 giorni, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
    CLODRON 200 mg + 40 mg soluzione iniettabile con lidocaina
    per via intramuscolare 200 mg ogni 14-28 giorni, per 1 anno o più a seconda delle condizioni del paziente.
    Per maggiori informazioni relative a CLODRON 100 mg + 33 mg soluzione iniettabile con lidocaina e CLODRON 200 mg + 40 mg soluzione iniettabile con lidocaina vedere il corrispondente Riassunto delle Caratteristiche del Prodotto e Foglio Illustrativo.
    Non è stata stabilita la durata ottimale del trattamento con bisfosfonati per l'osteporosi. La necessità di un trattamento continuativo deve essere rivalutata in ogni singolo paziente periodicamente in funzione dei benefici e rischi potenziali, in particolare dopo 5 anni o più d'uso.
    Popolazioni speciali
    • Bambini

    La sicurezza e l'efficacia del farmaco in pazienti pediatrici non sono state stabilite.

    • Anziani

    Non ci sono particolari raccomandazioni di dosaggio del farmaco per gli anziani. Gli studi clinici effettuati hanno incluso pazienti con età superiore ai 65 anni e non sono stati riportati eventi avversi specifici per questo gruppo di età.

    • Pazienti con insufficienza renale

    Il Clodronato è eliminato principalmente per via renale. Pertanto, esso deve essere utilizzato con cautela in pazienti con insufficienza renale. Dosaggi giornalieri eccedenti 1600 mg non devono essere usati in maniera continuativa.

    Si raccomanda di ridurre il dosaggio di Clodronato come segue:
    Livelli di insufficienza renale
    Clearance creatinina, ml/min
    Dose
    Lieve
    50-80 ml/min
    1600 mg/die
    Moderata
    30-50 ml/min
    1200 mg/die
    Grave *
    10-30 ml/min
    800 mg/die
    * Per il clodronato orale, non sono disponibili dati di farmacocinetica in pazienti con insufficienza renale, con clearance della creatinina inferiore a 10 ml/min. L'uso in questi casi deve essere evitato, eccetto per trattamenti a breve termine in presenza di insufficienza renale puramente funzionale, causata da elevati livelli di calcio sierico.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Clodron
    Ipersensibilità al principio attivo (acido clodronico) o ad uno qualsiasi agli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Trattamenti concomitanti con altri bisfosfonati.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Clodron
    Durante il trattamento con clodronato deve essere mantenuto un adeguato introito di liquidi. Questo è particolarmente importante quando la somministrazione di clodronato avviene per via endovenosa e in pazienti con ipercalcemia o insufficienza renale.
    Prima e durante il trattamento deve essere monitorata la funzionalità renale mediante i livelli di creatinina, calcio e fosfato sierici.
    Negli studi clinici si sono verificati aumenti asintomatici e reversibili delle transaminasi, senza modifiche degli altri test di funzionalità epatica. Si consiglia il monitoraggio delle transaminasi (vedere anche paragrafo 4.8).
    Il clodronato deve essere usato con cautela nei pazienti con insufficienza renale (vedere paragrafo 4.2).
    I bisfosfonati orali sono stati associati ad esofagiti, gastriti, ulcere esofagee e ulcere gastroduodenali. Si deve quindi prestare cautela:
    • in pazienti per anamnesi positiva per disturbi all'esofago che provocano un ritardo del transito esofageo e dello svuotamento gastrico, come restringimento o acalasia,
    • in pazienti incapaci di mantenere il busto eretto per almeno 30 minuti dal momento in cui assumono la capsula,
    • se il medicinale viene somministrato a pazienti con disturbi, in corso o di recente insorgenza, a carico dell'esofago o dell'apparato gastrointestinale superiore. I medici devono sottolineare al paziente l'importanza di prestare attenzione alle istruzioni sulla somministrazione e di fare attenzione alla comparsa di qualsiasi segno o sintomo che indichi una possibile reazione esofagea. I pazienti devono essere informati che nel caso sviluppino sintomi di irritazione esofagea quali disfagia, dolore alla deglutizione, dolore retrosternale o comparsa/aggravamento di bruciori di stomaco, devono rivolgersi tempestivamente ad un medico.

    Osteonecrosi della mandibola e/o mascella

    L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (osteomielite inclusa), è stata riportata in pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa. Molti di questi pazienti erano trattati anche con chemioterapia e corticosteroidi. L'osteonecrosi della mandibola e/o mascella è stata anche riportata in pazienti con osteoporosi in trattamento con i bisfosfonati orali.
    Prima di iniziare il trattamento con i bisfosfonati in pazienti con concomitanti fattori di rischio (come cancro, chemioterapia, radioterapia, corticosteroidi, scarsa igiene orale) deve essere presa in considerazione la necessità di un esame odontoiatrico con le appropriate procedure dentistiche preventive. Durante il trattamento, questi pazienti devono, se possibile, evitare procedure dentarie invasive. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola e/o mascella.
    Il giudizio clinico del medico deve guidare il programma di gestione di ciascun paziente, sulla base della valutazione individuale del rapporto rischio/beneficio.
    Osteonecrosi del canale uditivo
    È stata riferita osteonecrosi del canale uditivo esterno in concomitanza con l'uso di bisfosfonati, prevalentemente in associazione a terapie di lungo termine. Tra i possibili fattori di rischio dell'osteonecrosi del canale uditivo esterno sono inclusi l'uso di steroidi e la chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. L'eventualità di osteonecrosi del canale uditivo esterno deve essere valutata in pazienti trattati con bisfosfonati che presentano sintomi a carico dell'orecchio, tra cui infezioni croniche dell'orecchio.
    Fratture atipiche del femore
    Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi. Queste fratture trasversali o oblique corte, possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato con reperti di diagnostica per immagini a evidenze radiografiche di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
    Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore.
    Avvertenze importanti su alcuni eccipienti
    CLODRON 400 mg capsule rigide contiene 64.13 mg di sodio per ogni capsula, equivalente al 3,2% dell'assunzione massima giornaliera raccomandata dall'OMS che corrisponde a 2 g di sodio per un adulto. La dose massima giornaliera di questo medicinale (3200 mg/die) è equivalente al 25,6% dell'assunzione massima giornaliera di sodio raccomandata dall'OMS. CLODRON 400 mg capsule rigide, se assunto a dosi maggiori di 2400 mg/die, ha un elevato contenuto di sodio.
    Questo è da tenere particolarmente in considerazione in persone con ridotta funzionalità renale o che seguono una dieta a basso contenuto di sodio.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Clodron
    Altri bisfosfonati
    È controindicato l'uso concomitante con altri bisfosfonati.
    Farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS)
    L'uso contemporaneo del clodronato con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS), più spesso con diclofenac, è stato associato a disfunzione renale.
    Aminoglicosidi
    A causa dell'aumentato rischio d'ipocalcemia, deve essere usata cautela in caso di somministrazione contemporanea di clodronato con aminoglicosidi.
    Estramustina
    È stato riportato che l'uso concomitante di estramustina fosfato con clodronato aumenta la concentrazione sierica di estramustina fosfato fino ad un massimo dell'80%.
    Cationi bivalenti
    Il clodronato forma complessi con cationi bivalenti scarsamente solubili in acqua, che ne riducono l'assorbimento. Pertanto, il clodronato capsule non deve essere assunto con cibi o farmaci contenenti cationi bivalenti (ad es.: integratori alimentari, antiacidi o preparati a base di ferro). L'assunzione dovrà essere effettuata a distanza di 2-3 ore.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Fertilità
    In studi su animali, il clodronato non causa danni fetali, ma grosse dosi riducono la fertilità maschile.
    Non sono disponibili dati clinici sull'effetto del clodronato sulla fertilità dell'uomo.
    Gravidanza
    Sebbene negli animali il clodronato passa attraverso la barriera placentare, non è noto, nell'uomo, se esso passa nel feto. Inoltre, non si conosce se nell'uomo il clodronato possa causare danno fetale o influenzare la funzione riproduttiva. C'è solo una limitata quantità di dati sull'uso del clodronato nella donna in gravidanza. CLODRON non è raccomandato durante la gravidanza e in donne in età fertile non protette da una efficace terapia contraccettiva.
    Allattamento
    Nell'uomo non è noto se il clodronato sia escreto nel latte materno. Non può essere escluso un rischio per il lattante. Pertanto, durante il trattamento con CLODRON, l'allattamento al seno deve essere interrotto.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    CLODRON può causare disturbi della vista che possono influenzare la capacita` di guidare veicoli e di utilizzare macchinari (vedere paragrafo 4.8).
    I pazienti devono essere avvertiti di evitare la guida di veicoli e l'utilizzo di macchinari se manifestano uno o più sintomi descritti ai paragrafi 4.4 e 4.8 che possono influenzare la loro capacità di guidare e utilizzare macchinari.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Clodron
    L'uso di alti dosaggi per via orale può dare origine a disturbi gastrointestinali.
    In rare circostanze i bisfosfonati (incluso il clodronato) sono stati associati a disturbi visivi e oculari. Nel caso si verifichino tali disturbi è necessario interrompere il trattamento e far riferimento a un oftalmologo.
    In pazienti con cancro in trattamento con regimi comprendenti i bisfosfonati somministrati principalmente per via endovenosa è stata riportata osteonecrosi della mandibola e/o mascella, generalmente associata ad estrazione dentale e/o ad infezione locale (vedere anche paragrafo 4.4).
    La maggior parte delle segnalazioni riguarda pazienti oncologici, ma si sono verificati anche casi in pazienti trattati per osteoporosi.
    La reazione più comunemente riportata è la diarrea, che usualmente è lieve ed è più frequente con i dosaggi più alti.
    Queste reazioni avverse possono manifestarsi sia col trattamento orale sia con quello parenterale, sebbene possa differire la loro frequenza.
    Classificazione per sistemi e organi
    Comune
    ≥ 1/100 , < 1/10
    Raro
    ≥ 1/10.000 , < 1/1.000
    Disturbi del metabolismo e della nutrizione
    Ipocalcemia asintomatica
    Ipocalcemia sintomatica.
    Aumento del paratormone sierico associato con ridotto calcio sierico.
    Aumento della fosfatasi alcalina sierica *
    Patologie gastrointestinali
    Diarrea**
    Nausea**
    Vomito**
     
    Patologie epatobiliari
    Aumento delle transaminasi, usualmente entro il range di normalità.
    Aumento delle transaminasi due volte superiore al range di normalità, senza altre anomalie della funzionalità epatica.
    Patologie della cute e dei tessuti sottocutanei
     
    Reazioni di ipersensibilità che si manifestano come reazioni cutanee
    * In pazienti con metastasi, possono anche essere dovute al coinvolgimento epatico o osseo.
    ** Usualmente lievi
    Viene usato il più appropriato termine MedDRA per descrivere una reazione, i suoi sinonimi e le condizioni correlate.
    Esperienza post-marketing
    • Patologie dell'occhio

    Durante l'esperienza post-marketing con clodronato sono stati riportati casi di uveite. Le seguenti reazioni sono state riportate con altri bisfosfonati: congiuntivite, episclerite e sclerite. La congiuntivite è stata riportata solo con clodronato in un paziente in trattamento concomitante con un altro bisfosfonato. Finora, episclerite e sclerite non sono stati riportati con clodronato (reazione avversa di classe dei bisfosfonati).

    • Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche.

    Compromissione della funzione respiratoria nei pazienti con asma sensibile all'acido acetilsalicilico. Reazioni di ipersensibilità che si manifestano come disturbi respiratori.

    • Patologie renali ed urinarie
    Insufficienza renale (aumento della creatinina sierica e proteinuria), grave danno renale specialmente dopo rapida infusione endovenosa di alte dosi di clodronato (per le istruzioni sulla posologia vedere paragrafo 4.2 sotto Posologia e modo di somministrazione, “Pazienti con insufficienza renale”).
    Singoli casi di insufficienza renale, raramente con esito fatale, sono stati riportati specialmente con l'uso concomitante di FANS, più spesso diclofenac.
    • Patologie gastrointestinali

    Esofagite, gastriti, ulcere, ulcere gastrointestinali.

    • Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo

    Sono stati riportati isolati casi di osteonecrosi della mandibola, primariamente in pazienti che erano stati precedentemente trattati con amino-bisfosfonati come zoledronato e pamidronato (vedere anche paragrafo 4.4). In pazienti che assumono CLODRON è stato riportato grave dolore osseo, articolare e/o muscolare.

    Tuttavia, tali segnalazioni sono state infrequenti e, negli studi randomizzati controllati con placebo, non appaiono differenze fra i pazienti trattati con placebo o con CLODRON. L'esordio dei sintomi varia da giorni a diversi mesi dopo l'inizio della terapia con CLODRON.

    Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni:
    Raro: fratture femorali atipiche subtrocanteriche e diafisarie (reazione avversa della classe dei bisfosfonati).
    Molto raro: osteonecrosi del canale uditivo esterno (reazione avversa per la classe dei bisfosfonati).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Clodron
    • Sintomi

    Sono stati riportati aumento della creatinina sierica e disfunzione renale con alte dosi di clodronato somministrato per via endovenosa. È stato riportato un caso di uremia e danno al fegato dopo l'ingestione accidentale di 20.000 mg (50×400 mg) di clodronato.

    • Trattamento

    Il trattamento dell'overdose deve essere sintomatico. Deve essere assicurata un'adeguata idratazione, e devono essere monitorati la funzionalità renale e il calcio sierico.

    Nonostante non vi siano esperienze di sovradosaggio con l'acido clodronico, è tuttavia teoricamente possibile che elevate quantità di prodotto possano indurre ipocalcemia. In tali evenienze il trattamento dovrà consistere nella correzione dell'ipocalcemia mediante supplemento alimentare adeguato o, in casi gravi, mediante somministrazione endovenosa di calcio.
    Qualora dovessero verificarsi alterazioni della funzionalità renale per la formazione di aggregati di calcio, la terapia dovrà mirare al ripristino della funzionalità stessa.

    Scadenza

    5 anni.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.

    Farmaci Equivalenti


    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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