Cos'è Calcitriolo EG?
Calcitriolo EG è un farmaco a base del principio attivo
Calcitriolo, appartenente alla categoria degli
Vitamine D e nello specifico
Vitamina D ed analoghi. E' commercializzato in Italia dall'azienda
EG S.p.A. - Società del Gruppo STADA Arzmeimittel AG.
Calcitriolo EG può essere prescritto con
Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.
Confezioni
Calcitriolo EG 0,25 mcg 30 capsule molli
Calcitriolo EG 0,50 mcg 30 capsule molli
Informazioni commerciali sulla prescrizione
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Indicazioni
Perché si usa Calcitriolo EG? A cosa serve?
Osteoporosi post-menopausale accertata.
Osteodistrofia renale in pazienti con insufficienza renale cronica, in particolare in quelli sottoposti ad emodialisi. Iperparatiroidismo secondario in pazienti con insufficienza renale cronica da moderata a grave (pre-dialisi).
Ipoparatiroidismo, di tipo sia idiopatico che post-chirurgico.
Pseudoipoparatiroidismo.
Rachitismo vitamina D-dipendente.
Rachitismo ipofosfatemico vitamina D-resistente.
Posologia
Come usare Calcitriolo EG: Posologia
La dose giornaliera ottimale di Calcitriolo EG va stabilita accuratamente in ogni paziente sulla base dei valori della calcemia.
La terapia con CALCITRIOLO EG deve sempre essere iniziata con la dose più bassa possibile e il dosaggio non deve essere incrementato senza un attento monitoraggio del calcio sierico (vedere Monitoraggio dei pazienti).
L'efficacia ottimale di CALCITRIOLO EG si basa sul presupposto di un adeguato, ma non eccessivo, apporto di calcio all'inizio della terapia. Potrebbe rendersi necessario l'uso di integratori di calcio e la loro somministrazione deve avvenire in base alle linee guida vigenti.
Poiché CALCITRIOLO EG favorisce l'assorbimento del calcio da parte del tratto gastrointestinale, in alcuni pazienti in terapia con questo farmaco è possibile mantenere un apporto inferiore di calcio. Nei pazienti inclini a sviluppare ipercalcemia potrebbero essere necessarie soltanto basse dosi di calcio e nessuna supplementazione.
Monitoraggio dei pazienti
Gli esami diagnostici di routine necessari comprendono le determinazioni sieriche di calcio, fosforo, magnesio e fosfatasi alcalina, nonché del contenuto di calcio e fosfato nelle urine delle 24 ore. Durante la fase di stabilizzazione del trattamento con CALCITRIOLO EG il controllo della calcemia deve essere eseguito almeno due volte alla settimana. Una volta stabilito il dosaggio ottimale di CALCITRIOLO EG, è sufficiente eseguire un controllo della calcemia a cadenza mensile (o come illustrato in seguito per le singole indicazioni). I campioni per la valutazione del calcio sierico devono essere prelevati senza l'uso di un laccio emostatico.
Non appena i livelli sierici di calcio superano di 1 mg per 100 ml (250 mcmol/l) i valori normali (9-11 mg/100 ml o 2250-2750 mcmol/l) o la creatinina sierica aumenta oltre 120 mcmol/l, il trattamento con CALCITRIOLO EG deve essere immediatamente interrotto sino al ripristino della normocalcemia.
Nel periodo di ipercalcemia è necessario eseguire quotidianamente il controllo dei livelli sierici di calcio e di fosfato. Per favorire la rapida normalizzazione dei valori del calcio sierico si può anche cessare la somministrazione supplementare di calcio, prevista nel trattamento dell'osteodistrofia renale, dell'ipoparatiroidismo e del rachitismo.
Ripristinati i valori normali, il trattamento con CALCITRIOLO EG può essere ripreso con una dose giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto a quella precedente. Deve essere operata una stima del quantitativo di calcio introdotto con la dieta giornaliera e, se indicato, l'apporto deve essere aggiustato.
Osteoporosi post-menopausale
Il dosaggio raccomandato di CALCITRIOLO EG è di 0,25 mcg due volte al giorno.
La misurazione dei livelli di calcio e creatinina nel siero deve essere effettuata a 1, 3, 6 mesi e successivamente a intervalli di 6 mesi.
Durante il primo mese di terapia la calcemia va controllata almeno una volta la settimana. In caso di ipercalcemia (> 11,5 mg/100 ml), la somministrazione di CALCITRIOLO EG va sospesa sino al ripristino della normocalcemia. A giudizio del medico è possibile l'associazione con la calcitonina (soprattutto in caso di osteoporosi ad alto turnover).
Osteodistrofia renale(pazienti in emodialisi): l'efficacia del trattamento è condizionata dalla contemporanea assunzione di calcio: nei soggetti adulti l'apporto supplementare di calcio deve essere di 600-1000 mg al giorno.
La dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO EG è di 0,25 mcg al giorno: nei pazienti con calcemia normale o solo leggermente ridotta, sono sufficienti dosi iniziali di 0,25 mcg a giorni alterni. Qualora non si riscontri una risposta soddisfacente nei parametri biochimici e nel quadro clinico della malattia entro 2-4 settimane, il dosaggio giornaliero può essere aumentato di 0,25 mcg ad intervalli di 2-4 settimane. Durante questo periodo, la calcemia deve essere monitorata almeno due volte la settimana. La maggior parte dei pazienti risponde a dosaggi giornalieri compresi tra 0,5 mcg e 1,0 mcg. Se si riscontra ipercalcemia, la somministrazione di CALCITRIOLO EG e quella addizionale di calcio vanno immediatamente sospese fino a quando la calcemia non sarà rientrata nei limiti normali. La terapia sarà quindi ripresa con una posologia giornaliera inferiore di 0,25 mcg rispetto alla precedente. Posologie più elevate possono rendersi necessarie in caso di contemporanea somministrazione di barbiturici o di anticonvulsivanti.
Iperparatiroidismo secondario (pazienti in pre-dialisi)
Il dosaggio iniziale raccomandato di CALCITRIOLO EG per il trattamento dell'iperparatiroidismo secondario e della conseguente malattia metabolica ossea in pazienti con insufficienza renale da moderata a grave, ovvero clearance della creatinina (Ccr) compresa tra 15 e 55 ml/min, è di 0,25 mcg/die negli adulti. Se necessario, può essere effettuato un incremento del dosaggio a 0,5 mcg/die.
Ipoparatiroidismo e rachitismo: la dose iniziale raccomandata di CALCITRIOLO EG è di 0,25 mcg al giorno, da somministrarsi al mattino.
Qualora non venga riscontrata una risposta soddisfacente nei parametri biochimici e nel quadro clinico della malattia, la dose può essere aumentata a intervalli di 2-4 settimane. Durante questo intervallo, la calcemia deve essere monitorata almeno 2 volte alla settimana. In caso di ipercalcemia la somministrazione di CALCITRIOLO EG deve essere immediatamente sospesa sino al ripristino della normocalcemia. Inoltre, occorre valutare attentamente la riduzione dell'apporto di calcio introdotto con la dieta. Nei pazienti affetti da ipoparatiroidismo, si può osservare talvolta una sindrome da malassorbimento: in questi casi possono rendersi necessarie dosi più elevate di CALCITRIOLO EG.
Popolazione anziana
Nei pazienti anziani non occorrono particolari modifiche del dosaggio. Devono essere osservate le raccomandazioni generali per il monitoraggio del calcio e della creatinina sierici.
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia delle capsule di calcitriolo nei bambini non sono state sufficientemente studiate per permettere raccomandazioni sul dosaggio. Sono disponibili dati limitati sull'uso di capsule di calcitriolo in pazienti pediatrici.
Controindicazioni
Quando non dev'essere usato Calcitriolo EG
Ipersensibilità al principio attivo (o a principi attivi appartenenti alla stessa classe) o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
Malattie associate a ipercalcemia.
Presenza di segni di tossicità da vitamina D.
Avvertenze speciali e precauzioni di impiego
Cosa serve sapere prima di prendere Calcitriolo EG
Esiste una stretta correlazione tra il trattamento con Calcitriolo e lo sviluppo di ipercalcemia.
Un aumento improvviso dell'apporto di calcio dovuto a un cambiamento della dieta (ad esempio, in caso di maggiore aumento del consumo di latticini) o dall'assunzione non controllata di preparati contenenti calcio può determinare l'insorgenza di ipercalcemia.
È essenziale comunicare ai pazienti e ai loro familiari la necessità di attenersi scrupolosamente alla dieta prescritta e spiegare loro come riconoscere i sintomi di ipercalcemia.
Non appena i livelli sierici di calcio superano di 1 mg/100 ml (250 mcmol/l) i valori normali (9-11 mg/100 ml o 2250-2750 mcmol/l) o la creatinina sierica supera i 120 mcmol/l, il trattamento con CALCITRIOLO EG deve essere immediatamente interrotto fino al ripristino della normocalcemia (vedere paragrafo 4.2).
I pazienti immobilizzati, ad esempio quelli sottoposti ad intervento chirurgico, sono particolarmente esposti al rischio di ipercalcemia.
Il calcitriolo aumenta i livelli sierici di fosfato inorganico.
Tale effetto è auspicabile nei pazienti con ipofosfatemia, mentre richiede attenzione nei pazienti con insufficienza renale a causa del rischio di calcificazione ectopica.
In questi casi la concentrazione plasmatica di fosfato deve essere mantenuta al livello normale (2-5 mg/100 ml o 0,65-1,62 mmol/l) mediante la somministrazione orale di appropriati agenti leganti il fosfato e una dieta a basso contenuto di fosfati.
Il prodotto calcio-fosfato (CaxP) sierico non deve superare la soglia di 70 mg2 / dl2.
I pazienti con rachitismo vitamina D-resistente (ipofosfatemia familiare) trattati con CALCITRIOLO EG devono continuare la terapia orale con fosfato.
Tuttavia, si deve tenere conto del possibile aumento dell'assorbimento intestinale del fosfato esercitata da CALCITRIOLO EG poiché questo effetto potrebbe modificare la necessità di un'integrazione di fosfato.
Il calcitriolo è un metabolita attivo della vitamina D, pertanto non devono essere assunti altri preparati a base di vitamina D durante il trattamento con CALCITRIOLO EG, in modo tale da evitare lo sviluppo di ipervitaminosi D.
Se il paziente è passato dal trattamento con ergocalciferolo (vitamina D2) a quello con calcitriolo, possono essere necessari diversi mesi prima che la concentrazione nel sangue di ergocalciferolo torni al valore basale (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti con funzionalità renale normale trattati con CALCITRIOLO EG devono evitare la disidratazione. Mantenere un apporto adeguato di liquidi.
Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'ipercalcemia cronica può essere associata ad un aumento della creatinina sierica.
Nelle pazienti affette da osteoporosi post-menopausale è indispensabile un controllo accurato della funzionalità renale e della calcemia prima di iniziare la terapia e ad intervalli regolari nel corso del trattamento con CALCITRIOLO EG (vedere paragrafo 4.2).
Informazioni importanti su alcuni eccipienti
Questo medicinale contiene 16,668 mg di sorbitolo per capsula da 0,25 microgrammi e 22,978 di sorbitolo per capsula da 0,5 microgrammi.
Questo medicinale contiene para-idrossibenzoati che possono causare reazioni allergiche (anche ritardate). Questo medicinale contiene meno di 1 mmol (23 mg) di sodio per capsula, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.
Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione
Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Calcitriolo EG
Poiché il calcitriolo è un metabolita attivo della vitamina D, durante il trattamento con calcitriolo non devono essere prescritti altri preparati contenenti vitamina D o suoi derivati onde assicurarsi che sia evitato lo sviluppo di ipervitaminosi D. Se il paziente passa dal trattamento con ergocalciferolo (vitamina D2) a quello con calcitriolo, potrebbero essere necessari alcuni mesi prima che il livello ematico di ergocalciferolo ritorni al valore basale.
Le istruzioni relative alla dieta devono essere seguite scrupolosamente, specialmente per quanto riguarda gli integratori di calcio, e deve essere evitata l'assunzione non controllata di ulteriori preparati a base di calcio.
Il trattamento concomitante con un diuretico tiazidico aumenta il rischio di ipercalcemia. Il dosaggio di calcitriolo deve essere determinato con attenzione nei pazienti trattati con digitale perché l'ipercalcemia in questi pazienti può precipitare le aritmie cardiache (vedere paragrafo 4.4).
Esiste un rapporto di antagonismo funzionale tra gli analoghi della vitamina D, che favoriscono l'assorbimento del calcio, e i corticosteroidi, che lo inibiscono.
I farmaci contenenti magnesio (ad es. antiacidi) possono causare ipermagnesiemia, pertanto la loro assunzione durante il trattamento con CALCITRIOLO EG deve essere evitata dai pazienti in dialisi renale cronica.
Poiché CALCITRIOLO EG esercita un effetto anche sul trasporto del fosfato nell'intestino, nei reni e nelle ossa, il dosaggio degli agenti leganti il fosfato deve essere corretto in base alla fosfatemia (valori normali: 25 mg/100 ml o 0,65-1,62 mmol/l).
I pazienti con rachitismo vitamina D-resistente (ipofosfatemia familiare) devono continuare la terapia orale con fosfato. Tuttavia, deve essere tenuto conto del possibile aumento dell'assorbimento intestinale del fosfato da parte del calcitriolo poiché questo effetto potrebbe modificare la necessità di un'integrazione di fosfato.
La somministrazione di induttori enzimatici quali fenitoina o fenobarbital può portare all'aumento del metabolismo del calcitriolo e quindi alla riduzione delle sue concentrazioni sieriche. Pertanto, se questi farmaci vengono somministrati in concomitanza, potrebbero essere necessarie dosi più elevate di calcitriolo. I sequestranti degli acidi biliari, inclusa la colestiramina, e il sevelamer possono ridurre l'assorbimento intestinale delle vitamine liposolubili e, pertanto, compromettere l'assorbimento intestinale del calcitriolo.
Fertilità, gravidanza e allattamento
Gravidanza
La somministrazione di dosi orali quasi letali di vitamina D a coniglie incinte ha determinato lo sviluppo di stenosi aortica sopravalvolare nei feti. Non esistono evidenze che suggeriscano un effetto teratogeno della vitamina D nell'uomo, anche a dosi molto elevate. Calcitriolo EG deve essere somministrato in gravidanza solo se i benefici superano il rischio potenziale per il feto.
Allattamento
Si suppone che il calcitriolo esogeno venga secreto nel latte materno. Alla luce del potenziale rischio di ipercalcemia nella madre e di reazioni avverse a CALCITRIOLO EG nei neonati allattati con latte materno, le madri possono proseguire l'allattamento durante l'assunzione di CALCITRIOLO EG purché venga effettuato un monitoraggio dei livelli sierici di calcio nella madre e nel neonato.
Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari
In base al profilo farmacodinamico degli eventi avversi segnalati, si ritiene improbabile che questo medicinale abbia effetti negativi sulla capacita di guidare veicoli o di usare macchinari.
Effetti indesiderati
Quali sono gli effetti collaterali di Calcitriolo EG
Le reazioni avverse elencate di seguito riflettono l'esperienza di studi clinici e l'esperienza post-marketing. La reazione avversa più comunemente riportata è stata l'ipercalcemia.
Studi clinici
Le reazioni avverse elencate nella tabella 1 sono presentate per classificazione sistemica organica e categorie di frequenza, definite usando la seguente convenzione: molto comune (≥ 1/10); comune (≥ 1/100 - < 1/10); non comune (≥ 1/1.000 - < 1/100); raro (≥ 1/10.000 - < 1/1.000); molto raro (< 1/10.000); non nota (non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascuna classe di frequenza, gli effetti indesiderati sono riportati in ordine decrescente di gravità.
Tabella 1 Riepilogo delle reazioni avverse verificatesi in pazienti trattati con Calcitriolo EG (calcitriolo):
Classificazione per sistemi e organi
secondo MedDRA
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Molto comune
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Comune
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Non comune
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Non nota
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Disturbi del sistema immunitario
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Ipersensibilità, orticaria
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Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Ipercalcemia
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Riduzione dell'appetito
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Polidipsia, disidratazione, perdita di peso
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Disturbi psichiatrici
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Apatia, disturbi psichiatrici
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Patologie del sistema nervoso
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Cefalea
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Debolezza muscolare, disturbi sensoriali, sonnolenza
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Patologie cardiache
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Aritmie cardiache
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Patologie gastrointestinali
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Dolore addominale, nausea
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Vomito
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Stipsi, dolore addominale superiore, ileo paralitico
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Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
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Eruzione cutanea
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Eritema, prurito
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Ritardo nella crescita
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Patologie renali e urinarie
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Infezioni del tratto urinario
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Poliuria, nicturia, nefrolitiasi, nefrocalcinosi
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Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Calcinosi, piressia, sete
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Esami diagnostici
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Aumento della creatininemia
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Poiché il calcitriolo esercita un‘attività simile alla vitamina D, possono manifestarsi eventi avversi simili a quelli riscontrati in caso di assunzione di una dose eccessiva di vitamina D, ovvero sindrome da ipercalcemia o intossicazione da calcio (a seconda della gravità e della durata dell'ipercalcemia). (Vedere paragrafi 4.2 e 4.4). Occasionalmente possono essere osservati sintomi acuti come riduzione dell'appetito, cefalea, nausea, vomito, dolore addominale o dolore nella parte alta dell'addome e stipsi.
A causa della breve emivita biologica del calcitriolo, indagini farmacocinetiche hanno mostrato la normalizzazione della calcemia entro pochi giorni dalla sospensione del trattamento, ovvero con maggiore rapidità rispetto al trattamento con preparati contenenti vitamina D3.
Gli effetti cronici possono comprendere debolezza muscolare, perdita di peso, disturbi sensoriali, piressia, sete, polidipsia, poliuria, disidratazione, apatia, ritardo nella crescita e infezioni delle vie urinarie.
Per i segni e sintomi di intossicazione acuta o cronica da calcitriolo, vedere paragrafo 4.9.
In caso di ipercalcemia e iperfosfatemia concomitanti > 6 mg/100 ml o > 1,9 mmol/l si può verificare calcinosi, che può essere osservata radiograficamente.
Nei soggetti sensibili possono verificarsi reazioni di ipersensibilità inclusi eruzione cutanea, eritema, prurito e orticaria.
Anomalie di laboratorio
Nei pazienti con funzionalità renale normale, l'ipercalcemia cronica può essere associata ad un aumento della creatinina ematica.
Sono stati descritti alcuni casi di aumento anomalo dei neutrofili e di linfopenia.
Esperienza post-marketing
Il numero di eventi avversi segnalati durante l'uso clinico di CALCITRIOLO EG per un periodo di 15 anni, in tutte le indicazioni, è molto basso e per ogni singolo evento, compresa l'ipercalcemia, l'incidenza e pari o inferiore allo 0,001%.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo
https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Sovradosaggio
Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Calcitriolo EG
Segni e sintomi
Poiché il Calcitriolo è un derivato della vitamina D, i sintomi di sovradosaggio sono gli stessi di un sovradosaggio di vitamina D. L'assunzione di dosi elevate di calcio e fosfato insieme a CALCITRIOLO EG può indurre sintomi simili. Il prodotto calcio-fosfato (Ca x P) sierico non deve superare la soglia di 70 mg2/dl2.
Un livello elevato di calcio nel dializzato può contribuire allo sviluppo di ipercalcemia.
Sintomi acuti dell'intossicazione da vitamina D: anoressia, cefalea, vomito, stipsi.
Sintomi cronici: distrofia (debolezza, perdita di peso), disturbi sensoriali, possibile febbre con sete, poliuria, disidratazione, apatia, arresto della crescita e infezioni delle vie urinarie; ipercalcemia, con calcificazione metastatica della corteccia renale, del miocardio, dei polmoni e del pancreas.
Trattamento
Per il trattamento dell'ipercalcemia asintomatica, vedere paragrafo 4.2.
Nel trattamento di un sovradosaggio accidentale devono essere prese in considerazione le seguenti misure: lavanda gastrica immediata o induzione del vomito per prevenire ulteriore assorbimento.
Somministrazione di paraffina liquida per promuovere l'escrezione con le feci.
È consigliabile effettuare ripetute misurazioni della calcemia. Se persistono livelli sierici elevati di calcio, possono essere somministrati fosfati e corticosteroidi e istituite misure atte a indurre una diuresi adeguata. L'ipercalcemia a livelli superiori (> 3,2 mmol/l) può causare insufficienza renale, in particolare se i livelli ematici di fosfato sono normali o elevati a causa di una compromissione della funzionalità renale.
Scadenza
Conservazione
Non conservare a temperatura superiore ai 30°C.
Foglietto Illustrativo
Fonti Ufficiali