Byfavo

    Ultimo aggiornamento: 17/09/2024

    Cos'è Byfavo?

    Byfavo è un farmaco a base del principio attivo Remimazolam, appartenente alla categoria degli Ipnotici e sedativi benzodiazepinici e nello specifico Derivati benzodiazepinici. E' commercializzato in Italia dall'azienda Viatris Italia S.r.l..

    Byfavo può essere prescritto con Ricetta OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile.


    Confezioni

    Byfavo 20 mg polvere per soluzione iniettabile ev 10 flaconcini

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Paion Deutschland GmbH
    Concessionario: Viatris Italia S.r.l.
    Ricetta: OSP - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, utilizzabili esclusivamente in ambiente ospedaliero o in struttura ad esso assimilabile
    Classe: C
    Principio attivo: Remimazolam
    Gruppo terapeutico: Ipnotici e sedativi benzodiazepinici
    ATC: N05CD14 - Remimazolam
    Forma farmaceutica: Polvere


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    Indicazioni

    Perché si usa Byfavo? A cosa serve?
    Remimazolam è indicato negli adulti per la sedazione procedurale.

    Posologia

    Come usare Byfavo: Posologia
    Remimazolam deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con esperienza nei trattamenti sedativi. Per tutta la durata del trattamento il paziente deve essere monitorato da un altro operatore sanitario, che non sia coinvolto nello svolgimento della procedura e che abbia il solo compito di monitorare il paziente. Il suddetto personale deve essere addestrato nel rilevamento e nella gestione dell'ostruzione delle vie aeree, dell'ipoventilazione e dell'apnea, nonché nel mantenimento della pervietà delle vie aeree, nella ventilazione di supporto e nella rianimazione cardiovascolare. La funzione cardiaca e respiratoria del paziente deve essere monitorata continuativamente. Devono essere immediatamente disponibili medicinali per la rianimazione, apparecchiature adeguate all'età e di dimensioni idonee per ripristinare la pervietà delle vie aeree, e la ventilazione con pallone autoespansibile. Deve essere prontamente a disposizione un medicinale per neutralizzare le benzodiazepine (flumazenil).
    Posologia
    La dose di remimazolam deve essere titolata individualmente fino a raggiungere una dose efficace che fornisca il livello desiderato di sedazione e riduca al minimo le reazioni avverse (vedere la tabella 1). Se necessario, è possibile somministrare dosi aggiuntive per indurre o mantenere il livello di sedazione desiderato. Prima della somministrazione di eventuali dosi supplementari, devono trascorrere almeno 2 minuti per valutare in modo esauriente l'effetto sedativo. Qualora 5 dosi di remimazolam non determinassero il livello di sedazione desiderato nell'arco di 15 minuti, occorre prendere in considerazione un altro sedativo o un sedativo supplementare. Remimazolam è associato a rapidi insorgenza e termine della sedazione. Nelle sperimentazioni cliniche, il picco di sedazione si è verificato 3-3,5 minuti dopo il bolo iniziale e i pazienti erano completamente svegli 12-14 minuti dopo l'ultima dose di remimazolam.
    È noto che i medicinali somministrati in concomitanza con oppioidi aumentano l'effetto sedativo di remimazolam e riducono la risposta ventilatoria alla stimolazione con anidride carbonica (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    Tabella 1. Indicazioni di dosaggio per gli adulti*
     
    Adulti di età < 65 anni
    Anziani di età ≥ 65 anni e/o con ASA-PS# III-IV e/o peso corporeo < 50 kg
    Sedazione procedurale con oppioidi**

     
    Induzione
    Somministrare l'oppioide*
    Attendere 1-2 min
    Dose iniziale:
    Iniezione: 5 mg (2 mL) per 1 min
    Attendere 2 min
    Induzione
    Somministrare l'oppioide*
    Attendere 1-2 min
    Dose iniziale:
    Iniezione: 2,5-5 mg (1-2 mL) per 1 min
    Attendere 2 min
     

     
    Mantenimento/titolazione
    Iniezione: 2,5 mg (1 mL) per 15 sec
    La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 33 mg.
    Mantenimento/titolazione
    Iniezione: 1,25-2,5 mg (0,5-1 mL) per 15 sec
    La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 17,5 mg.
    Sedazione procedurale senza oppioidi
    Induzione
    Iniezione: 7 mg (2,8 mL) per 1 min
    Attendere 2 min
    Induzione
    Iniezione: 2,5-5 mg (1-2 mL) per 1 min
    Attendere 2 min
     

     
    Mantenimento/titolazione
    Iniezione: 2,5 mg (1 mL) per 15 sec
    La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 33 mg.
    Mantenimento/titolazione
    Iniezione: 1,25-2,5 mg (0,5-1 mL) per 15 sec
    La massima dose cumulativa somministrata nelle sperimentazioni cliniche è stata di 17,5 mg.
    * Per la somministrazione a pazienti che assumono contemporaneamente oppioidi, inibenti il sistema nervoso centrale, alcol o benzodiazepine vedere paragrafo 4.4.
    ** Ad esempio 50 microgrammi di fentanil o una dose opportunamente ridotta per i pazienti anziani o debilitati. Per le dosi di fentanil somministrate nelle sperimentazioni cliniche vedere paragrafo 5.1.
    # American Society of Anesthesiologists Physical Status
    Popolazioni speciali
    Anziani, pazienti con stato fisico (ASA-PS) III-IV, come definito dalla American Society of Anesthesiologists (Società Americana di Anestesiologia) e pazienti con peso corporeo < 50 kg I pazienti anziani e i pazienti con ASA-PS III-IV potrebbero essere più sensibili agli effetti dei sedativi. Pertanto, nel decidere un adeguamento del dosaggio individuale in questi pazienti, prima della somministrazione di remimazolam è estremamente importante valutare attentamente le condizioni generali dei pazienti di età ≥ 65 anni e/o con ASA-PS III-IV, in particolare quelli con basso peso corporeo (< 50 kg) (vedere paragrafo 4.4).
    Compromissione renale
    In presenza di compromissione renale di qualsiasi grado [compresi i pazienti con tasso di filtrazione glomerulare (GFR) < 15 mL/min] non è richiesto alcun adeguamento del dosaggio.
    Compromissione epatica
    L'enzima che metabolizza remimazolam [carbossilesterasi-1 (CES-1)] è prevalentemente localizzato nel fegato e la clearance di remimazolam è influenzata dall'intensificazione degli stadi di compromissione epatica (vedere paragrafo 5.2). Nei pazienti con compromissione epatica lieve (punteggio Child-Pugh di 5 e 6) o moderata (punteggio Child-Pugh da 7 a 9) non è raccomandato alcun adeguamento della dose. In pazienti con compromissione epatica severa (punteggio Child-Pugh da 10 a 15, dati ottenuti da soli 3 soggetti nelle sperimentazioni cliniche), gli effetti clinici potrebbero risultare più evidenti e protrarsi per più tempo rispetto ai soggetti sani. In questi pazienti non sono necessari adeguamenti della dose, ma occorre prestare debita attenzione alle tempistiche delle dosi di titolazione e remimazolam deve essere titolato con attenzione fino al raggiungimento dell'effetto (vedere paragrafo 4.4).
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia di remimazolam nei bambini e negli adolescenti di età compresa tra 0 e < 18 anni non sono state ancora stabilite. Non ci sono dati disponibili.
    Modo di somministrazione
    Remimazolam è per uso endovenoso. Remimazolam deve essere ricostituito prima dell'uso con una soluzione iniettabile di sodio cloruro (0,9%).
    Per le istruzioni sulla ricostituzione del medicinale prima della somministrazione e sulla somministrazione con altri liquidi, vedere paragrafo 6.6.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Byfavo
    Ipersensibilità al principio attivo, ad altre benzodiazepine o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    Miastenia gravis instabile.

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Byfavo
    Reazioni avverse cardiorespiratorie
    In seguito all'uso di Remimazolam sono state segnalate reazioni avverse cardiorespiratorie, tra cui depressione respiratoria, bradicardia e ipotensione. La somministrazione di remimazolam può essere associata ad un aumento transitorio della frequenza cardiaca (10-20 battiti al minuto), già 30 secondi dopo l'inizio del dosaggio (che corrisponde al tempo per raggiungere la massima concentrazione di remimazolam) prima di risolversi nell'arco di circa 30 minuti dalla fine della somministrazione.
    Questo aumento della frequenza cardiaca coincide con una riduzione della pressione arteriosa e potrebbe confondere la correzione del QT per la frequenza cardiaca traducendosi in un breve prolungamento del QTcF nei primi minuti successivi alla somministrazione del medicinale.
    Particolare attenzione è richiesta nei pazienti anziani (di età ≥ 65 anni), nei pazienti con compromissione della funzione respiratoria e/o cardiaca o nei pazienti con peggiori condizioni generali di salute (vedere paragrafo 4.2).
    Uso concomitante di oppioidi
    L'uso concomitante di remimazolam e oppioidi può provocare sedazione profonda, depressione respiratoria, coma e morte. Si raccomanda cautela nei pazienti che utilizzano oppioidi da lungo tempo; non si deve presumere che questi effetti si attenueranno (vedere paragrafo 4.5).
    Uso concomitante di alcol/inibenti il sistema nervoso centrale
    Si deve evitare l'uso concomitante di remimazolam con alcol o/e inibenti il sistema nervoso centrale. Si deve evitare l'assunzione di alcol per 24 ore prima della somministrazione di remimazolam. Tale uso concomitante ha la capacità di aumentare gli effetti clinici di remimazolam, che possono includere sedazione severa o depressione respiratoria clinicamente rilevante (vedere paragrafo 4.5).
    Uso cronico di inibenti il SNC
    I pazienti in terapia cronica con benzodiazepine (ad es. per l'insonnia o disturbi d'ansia) possono sviluppare una tolleranza agli effetti sedativi di remimazolam. Pertanto, per ottenere il livello di sedazione desiderato può essere necessaria una dose cumulativa di remimazolam più elevata. Si raccomanda di seguire il regime di titolazione di cui al paragrafo 4.2 e di titolare in base alla risposta sedativa del paziente fino a ottenere la profondità di sedazione desiderata (vedere paragrafo 4.5).
    Monitoraggio
    Remimazolam deve essere somministrato esclusivamente da operatori sanitari con esperienza nei trattamenti sedativi che non siano coinvolti nello svolgimento della procedura, in un contesto clinico adeguatamente predisposto per il monitoraggio e il supporto delle funzioni respiratorie e cardiovascolari. Il personale addetto alla somministrazione deve essere adeguatamente formato per riconoscere e gestire le reazioni avverse previste, compresa la necessità di rianimazione respiratoria e cardiaca (vedere paragrafo 4.2). I pazienti devono essere attentamente monitorati durante e dopo la procedura per rilevare segni e sintomi di depressione respiratoria e sedazione. Inoltre il medico deve essere a conoscenza del tempo normalmente necessario affinché i pazienti si riprendano dagli effetti di remimazolam e dell'uso concomitante di oppioidi usati nelle sperimentazioni cliniche (vedere paragrafo 5.1), benché questo possa variare nei singoli pazienti. I pazienti devono essere attentamente monitorati fino a quando l'operatore sanitario non ritenga che si siano sufficientemente ripresi.
    Amnesia
    Remimazolam può causare amnesia anterograda. L'amnesia, se prolungata, può comportare problemi nei pazienti ambulatoriali in attesa di dimissione dopo l'intervento. Dopo aver ricevuto remimazolam, i pazienti devono essere esaminati dal medico e dimessi dall'ospedale o dall'ambulatorio, solo previa consulenza e assistenza adeguate.
    Compromissione epatica
    Gli effetti clinici possono risultare più evidenti e protrarsi per più tempo nei pazienti con compromissione epatica severa, a causa della ridotta clearance (vedere paragrafo 5.2). È necessaria particolare cautela nella tempistica delle dosi di titolazione (vedere paragrafo 4.2). Questi pazienti possono essere più suscettibili di depressione respiratoria (vedere paragrafo 4.8).
    Miastenia gravis
    Si deve usare particolare cautela nella somministrazione di remimazolam a pazienti affetti da miastenia gravis (vedere paragrafo 4.3).
    Abuso del farmaco e dipendenza fisica
    Remimazolam ha un potenziale di abuso e di induzione di dipendenza. Questo aspetto deve essere tenuto in considerazione al momento di prescrivere o somministrare remimazolam qualora si tema un maggior rischio di uso improprio o abuso.
    Eccipienti
    Destrano
    Questo medicinale contiene in ciascun flaconcino 79,13 mg di destrano 40 per preparazioni iniettabili. Il destrano può causare reazioni anafilattiche/anafilattoidi in alcuni pazienti.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Byfavo
    Interazioni farmacocinetiche
    Remimazolam viene metabolizzato dalla CES di tipo 1A. Non sono stati effettuati studi d'interazione farmacologica in vivo. I dati in vitro sono riassunti nel paragrafo 5.2.
    Interazioni farmacodinamiche
    Aumento della sedazione con inibenti il sistema nervoso centrale e oppioidi
    La somministrazione concomitante di remimazolam con oppioidi e inibenti il sistema nervoso centrale, compreso l'alcol, può determinare un aumento della sedazione e depressione cardiorespiratoria. Tra gli esempi figurano derivati degli oppiacei (usati come analgesici, antitussivi o trattamenti sostitutivi), antipsicotici, altre benzodiazepine (usate come ansiolitici o ipnotici), barbiturici, propofol, chetamina, etomidato; antidepressivi con attività sedativa, antistaminici anti-H1 non recenti e medicinali antiipertensivi ad azione centrale.
    L'uso concomitante di remimazolam e oppioidi può provocare sedazione profonda e depressione respiratoria. I pazienti devono essere monitorati per l'insorgenza di depressione respiratoria e per la profondità della sedazione (vedere paragrafi 4.2 e 4.4).
    Si deve evitare l'assunzione di alcol nelle 24 ore precedenti alla somministrazione di remimazolam, poiché potrebbe aumentare notevolmente il relativo effetto sedativo (vedere paragrafo 4.4).

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    I dati relativi all'uso di Remimazolam in donne in gravidanza non esistono o sono in numero limitato (meno di 300 gravidanze esposte).
    Gli studi sugli animali non indicano effetti dannosi diretti o indiretti di tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). A scopo precauzionale, è preferibile evitare l'uso di Byfavo durante la gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se remimazolam e il suo principale metabolita (CNS7054) siano escreti nel latte materno. Dati tossicologici disponibili in animali hanno mostrato l'escrezione di remimazolam e CNS7054 nel latte (per dettagli vedere paragrafo 5.3). Il rischio per i neonati/lattanti non può essere escluso; pertanto deve essere evitata la somministrazione di remimazolam alle madri in allattamento. Qualora fosse necessario somministrare remimazolam, si consiglia di interrompere l'allattamento per 24 ore dopo la somministrazione.
    Fertilità
    Non sono disponibili dati relativi agli effetti di remimazolam sulla fertilità umana. Gli studi sugli animali non hanno mostrato alcun effetto sull'accoppiamento o sulla fertilità dovuto al trattamento con remimazolam (vedere paragrafo 5.3).

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Remimazolam compromette la capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Prima di ricevere remimazolam, il paziente deve essere avvisato di non guidare veicoli o utilizzare macchinari fino alla scomparsa degli effetti sedativi. Il medico deve decidere se autorizzare il paziente ad andare a casa o riprendere le normali attività, utilizzando come base per la propria decisione i dati di recupero derivati dalle sperimentazioni cliniche principali (vedere paragrafo 5.1). Si raccomanda di fornire adeguata consulenza e sostegno al paziente al rientro a casa dopo la dimissione (vedere paragrafo 4.4).

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Byfavo
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Le reazioni avverse più frequenti nei pazienti sottoposti a Remimazolam per via endovenosa sono ipotensione (37,2%), depressione respiratoria (13,1%) e bradicardia (6,8%). Per gestire la comparsa di tali reazioni avverse nella pratica clinica è necessario adottare precauzioni di sicurezza (vedere paragrafo 4.4).
    Tabella delle reazioni avverse
    Le reazioni avverse associate a remimazolam per via endovenosa osservate nelle sperimentazioni cliniche controllate in condizioni di sedazione procedurale e nel contestesto post-marketing, sono riportate di seguito nella tabella 2 secondo la classificazione per sistemi e organi MedDRA e la frequenza. All'interno di ogni gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente. Le categorie di frequenza sono definite come: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Tabella 2. Tabella delle reazioni avverse
    Disturbi del sistema immunitario  
    Non nota
    Reazione anafilattica
    Patologie del sistema nervoso
    Comune
    Comune
    Non comune
    Cefalea
    Capogiro
    Sonnolenza
    Patologie cardiache
    Comune
    Bradicardia1*
    Patologie vascolari
    Molto comune
    Ipotensione2*
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche

    Molto comune

    Non comune
    Depressione respiratoria3*
    Singhiozzo
    Patologie gastrointestinali 
    Comune
    Comune
    Nausea
    Vomito
    Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione 
    Non comune
    Non comune
    Brividi
    Sensazione di freddo
    1 La bradicardia comprende i seguenti eventi identificati: brachicardia, bradicardia sinusale e frequenza cardiaca diminuita.
    2 L'ipotensione comprende i seguenti eventi identificati: ipotensione, ipotensione diastolica, pressione arteriosa ridotta, pressione arteriosa sistolica diminuita e pressione arteriosa diastolica diminuita.
    3 La depressione respiratoria comprende i seguenti eventi identificati: ipossia, frequenza respiratoria diminuita, acidosi respiratoria, bradipnea, dispnea, saturazione di ossigeno diminuita, rumori respiratori anormali, ipopnea, depressione respiratoria e sofferenza respiratoria.
    * Vedere “Descrizione di reazioni avverse selezionate”
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Le reazioni avverse segnalate quali ipotensione, depressione respiratoria e bradicardia rappresentano concetti medici che comprendono un gruppo di eventi (vedere le note 1-3 nella tabella 2); l'incidenza di quelle segnalate almeno nell'1% dei pazienti trattati con remimazolam è illustrata, per livello di severità, nella tabella 3 sottostante.
    Tabella 3. Reazioni avverse selezionate
    Reazione avversa
    Termine dell'evento segnalato
    Lieve
    Moderata
    Severa
    Bradicardia
     
     
     
    Bradicardia
    6,0%
    0,1%
    0,4%
    Ipotensione
     
     
     
    Ipotensione
    30,1%
    1,1%
    0,1%
    Ipotensione diastolica
    8,7%
    0
    0
    Depressione respiratoria
     
     
     
    Ipossia
    8,0%
    0,9%
    0,3%
    Frequenza respiratoria diminuita
    1,5%
    0,4%
    0
    Altre popolazioni speciali
    Pazienti anziani e/o pazienti con ASA-PS III-IV
    Nelle sperimentazioni controllate sulla sedazione procedurale, i pazienti di età ≥ 65 anni presentavano una maggior frequenza di eventi raggruppati sotto i termini di ipotensione (47,0% vs 33,3%) e depressione respiratoria (22,8% vs 9,0%) rispetto ai pazienti di età inferiore ai 65 anni. Anche i pazienti con ASA-PS III-IV hanno mostrato maggiore frequenza di ipotensione (43,6% vs 35,6%) e depressione respiratoria (17,6% vs 11,8%) rispetto ai pazienti con ASA-PS I-II. L'età più avanzata e gli ASA-PS più elevati non sono stati associati a una maggiore frequenza di bradicardia. Vedere anche i paragrafi 4.2 e 4.4.
    Pazienti con compromissione epatica
    Tra i pazienti arruolati in una sperimentazione dedicata alla valutazione di remimazolam in presenza di compromissione epatica, è stata segnalata depressione respiratoria (ipossia/saturazione di ossigeno diminuita) in 2 soggetti su 8 con moderata compromissione epatica e in 1 su 3 con severa compromissione epatica. Vedere anche il paragrafo 4.2.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato  all'indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Byfavo
    Sintomi
    Si prevede che i sintomi del sovradosaggio di Remimazolam corrispondano a un'estensione delle relative azioni farmacologiche e potrebbero manifestarsi con uno o più dei seguenti segni e sintomi: capogiro, confusione, sonnolenza, visione annebbiata o nistagmo, agitazione, debolezza, ipotensione, bradicardia, depressione respiratoria e coma.
    Gestione del sovradosaggio
    I segni vitali del paziente devono essere monitorati e si devono avviare le misure di supporto indicate dallo stato clinico del paziente, tra cui la protezione delle vie aeree, la conferma di un'adeguata ventilazione e l'individuazione di un adeguato accesso endovenoso. In particolare, i pazienti possono necessitare di un trattamento sintomatico per gli effetti cardiorespiratori o gli effetti sul sistema nervoso centrale.
    Flumazenil, un antagonista specifico del recettore delle benzodiazepine, è indicato per la neutralizzazione completa o parziale degli effetti sedativi delle benzodiazepine e può essere utilizzato in situazioni in cui è noto o sospetto il sovradosaggio con remimazolam.
    Flumazenil è inteso come coadiuvante e non come sostitutivo della corretta gestione del sovradosaggio di benzodiazepine. Flumazenil neutralizza soltanto gli effetti indotti dalle benzodiazepine, ma non quelli di altri medicinali concomitanti, ad es. degli oppioidi.
    I pazienti trattati con flumazenil devono essere monitorati per un'ulteriore sedazione, depressione respiratoria e altri effetti residui delle benzodiazepine durante un periodo appropriato dopo il trattamento. Tuttavia, poiché l'emivita di eliminazione di flumazenil è approssimativamente la stessa di remimazolam, il rischio di un'ulteriore sedazione dopo la somministrazione di flumazenil è basso.

    Scadenza

    Flaconcini integri
    4 anni
    Stabilità durante l'uso dopo ricostituzione
    La stabilità chimica e fisica durante l'uso è stata dimostrata per 24 ore tra 20°C e 25°C.
    Da un punto di vista microbiologico, salvo se il metodo di apertura/ricostituzione/diluizione preclude il rischio di contaminazione microbica, il prodotto deve essere utilizzato immediatamente. In caso contrario, i tempi e le condizioni di conservazione durante l'uso sono di responsabilità dell'utilizzatore.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna temperatura particolare di conservazione.
    Tenere i flaconcini nella scatola di cartone esterna per proteggere il medicinale dalla luce.
    Per le condizioni di conservazione del medicinale dopo la ricostituzione vedere paragrafo 6.3.

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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