Acido Zoledronico Tillomed

    Ultimo aggiornamento: 25/08/2022

    Cos'è Acido Zoledronico Tillomed?

    Acido Zoledronico Tillomed è un farmaco a base del principio attivo Acido Zoledronico Monoidrato, appartenente alla categoria degli Osteomodulanti e nello specifico Bifosfonati. E' commercializzato in Italia dall'azienda Tillomed Italia S.r.l..

    Acido Zoledronico Tillomed può essere prescritto con Ricetta RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti.


    Confezioni

    Acido Zoledronico Tillomed 4 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione 1 flaconcino

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: Tillomed Italia S.r.l.
    Ricetta: RNRL - medicinali soggetti a prescrizione medica limitativa, da rinnovare volta per volta, vendibili al pubblico su prescrizione di centri ospedalieri o di specialisti
    Classe: H
    Principio attivo: Acido Zoledronico Monoidrato
    Gruppo terapeutico: Osteomodulanti
    ATC: M05BA08 - Acido zoledronico
    Forma farmaceutica: soluzione (uso interno)


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    Indicazioni

    Perché si usa Acido Zoledronico Tillomed? A cosa serve?
    • Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico (fratture patologiche, schiacciamenti vertebrali, radioterapia o interventi chirurgici all'osso, ipercalcemia neoplastica) in pazienti adulti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso.
    • Trattamento di pazienti adulti con ipercalcemia neoplastica (TIH).

    Posologia

    Come usare Acido Zoledronico Tillomed: Posologia
    Acido Zoledronico Tillomed deve essere prescritto e somministrato ai pazienti solo da personale sanitario professionista con esperienza nella somministrazione di bisfosfonati per via endovenosa. Ai pazienti trattati con Acido Zoledronico Tillomed deve essere fornito il foglio illustrativo e la carta di promemoria per il paziente.
    Posologia
    Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso
    Adulti e anziani
    La dose raccomandata nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato che interessano l'osso è di 4 mg di acido zoledronico ogni 3 o 4 settimane.
    Ai pazienti deve essere somministrato anche un supplemento di 500 mg di calcio per via orale e 400 UI/die di vitamina D.
    La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi scheletrici correlati deve considerare che l'effetto del trattamento si manifesta in 2-3 mesi.
    Trattamento della TIH
    Adulti e anziani
    La dose raccomandata nell'ipercalcemia (calcemia corretta con albumina ≥ 12,0 mg/dl o 3,0 mmol/l) è di una dose singola di 4 mg di acido zoledronico.
    Danno renale
    TIH:
    In pazienti con TIH che manifestano anche un grave danno renale il trattamento con Acido Zoledronico Tillomed deve essere considerato solo dopo valutazione dei rischi e benefici del trattamento. Negli studi clinici sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 400 µmol/l o > 4,5 mg/dl. Non è necessario alcun adattamento della dose in pazienti con TIH con valori di creatinina sierica < 400 µmol/l o < 4,5 mg/dl (vedere paragrafo 4.4).
    Prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stadio avanzato:
    Prima di iniziare il trattamento con acido zoledronico nei pazienti con mieloma multiplo o con metastasi ossee da tumori solidi devono essere determinate la creatinina sierica e la clearance della creatinina (CLcr). La CLcr è calcolata dalla creatinina sierica mediante la formula di Cockcroft-Gault. L'acido zoledronico non è raccomandato per pazienti che presentano prima dell'inizio della terapia un grave danno renale, definita per questo come popolazione CLcr < 30 ml/min. Negli studi clinici con acido zoledronico sono stati esclusi i pazienti con valori di creatinina sierica > 265 µmol/l o > 3,0 mg/dl.
    Nei pazienti con metastasi ossee che presentano compromissione renale da lieve a moderata, definita per questa popolazione come CLcr 30–60 ml/min, si raccomanda il seguente dosaggio di acido zoledronico (vedere anche paragrafo 4.4):
    Clearance della creatinina basale (ml/min)
    Dosaggio di acido zoledronico raccomandato*
    > 60
    4,0 mg di acid zoledronico
    50-60
    3,5 mg* di acid zoledronico
    40-49
    3,3 mg* di acid zoledronico
    30-39
    3,0 mg* di acid zoledronico
    *Le dosi sono state calcolate assumendo una AUC target di 0,66 (mg•hr/l) (CLcr = 75 ml/min).
    Con la somministrazione della dose ridotta nei pazienti con danno renale si prevede di raggiungere un valore di AUC uguale a quello osservato in pazienti con clearance della creatinina di 75 ml/min.
    Dopo l'inizio della terapia, la creatinina sierica deve essere determinata prima di ciascuna somministrazione di acido zoledronico e, in caso di peggioramento della funzionalità renale, il trattamento deve essere sospeso. Negli studi clinici, il peggioramento della funzionalità renale è stato definito come segue:
    • Per i pazienti con valori basali di creatinina sierica normali (< 1,4 mg/dl o < 124 µmol/l), un aumento di 0,5 mg/dl o di 44 µmol/l;
    • Per i pazienti con valori basali di creatinina sierica anormali (> 1,4 mg/dl o > 124 µmol/l), un aumento di 1,0 mg/dl o di 88 µmol/l.
    Negli studi clinici, il trattamento con acido zoledronico 4 mg è stato ripristinato solo quando il valore della creatinina è ritornato ad essere non superiore del 10% rispetto al valore basale (vedere paragrafo 4.4). Il trattamento con acido zoledronico deve essere ripristinato con lo stesso dosaggio utilizzato prima dell'interruzione del trattamento.
    Popolazione pediatrica
    La sicurezza e l'efficacia dell'acido zoledronico nei bambini di età compresa tra 1 anno e 17 anni non sono state stabilite.
    I dati al momento disponibili sono riportati nel paragrafo 5.1 ma non può essere fatta alcuna raccomandazione riguardante la posologia.
    Modo di somministrazione
    Uso endovenoso.
    Acido Zoledronico 4 mg concentrato per soluzione per infusione, ricostituita e successivamente diluita in 100 ml (vedere paragrafo 6.6) deve essere somministrato come una singola infusione endovenosa in non meno di 15 minuti.
    Nei pazienti con danno renale da lieve a moderato, è raccomandata una riduzione del dosaggio di acido zoledronico (vedere paragrafo “Posologia“ sopra e il paragrafo 4.4).
    Istruzioni per la preparazione di acido zoledronico a dosaggi ridotti
    Prelevare a seconda della necessità un appropriato volume del concentrato, come segue:
    • 4,4 ml per la dose 3,5 mg
    • 4,1 ml per la dose 3,3 mg
    • 3,8 ml per la dose 3,0 mg
    Precauzioni da prendere prima di maneggiare o somministrare il medicinale
    Per le istruzioni sulla diluizione dell'acido zoledronico prima della somministrazione, vedere paragrafo 6.6.
    La quantità prelevata di soluzione deve essere ulteriormente diluita in 100 ml di soluzione sterile salina allo 0,9% p/v oppure di soluzione glucosata al 5% p/v. La dose deve essere somministrata in una singola infusione endovenosa della durata non inferiore a 15 minuti.
    Acido zoledronico concentrato non deve essere miscelato con soluzioni per infusione contenenti calcio o altri cationi bivalenti come ad esempio la soluzione di Ringer lattato, e deve essere somministrata come una singola soluzione endovenosa in una linea di infusione separata.
    I pazienti devono essere mantenuti in buono stato di idratazione prima e dopo la somministrazione di acido zoledronico.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Acido Zoledronico Tillomed
    • Ipersensibilità al principio attivo, ad altri bisfosfonati o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1.
    • Allattamento al seno (vedere paragrafo 4.6)

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Acido Zoledronico Tillomed
    Generale
    Prima della somministrazione di acido zoledronico, i pazienti devono essere valutati attentamente per assicurare loro un adeguato stato di idratazione.
    Deve essere evitata una eccessiva idratazione in pazienti a rischio di insufficienza cardiaca.
    Dopo aver iniziato la terapia con acido zoledronico, è necessario monitorare attentamente i normali parametri metabolici correlati all'ipercalcemia, quali i livelli sierici di calcio, fosfato e magnesio. Se si verificano ipocalcemia, ipofosfatemia o ipomagnesemia, può rendersi necessaria una terapia integrativa di breve durata. I pazienti con ipercalcemia non trattata presentano generalmente un certo grado di compromissione renale, pertanto deve essere considerato un attento monitoraggio della funzionalità renale.
    I pazienti in trattamento con acido zoledronico non devono essere contemporaneamente trattati con altri bisfosfonati, dal momento che l'effetto combinato di questi agenti è sconosciuto.
    Insufficienza renale
    I pazienti con TIH e che presentano segni di peggioramento della funzionalità renale devono essere valutati in modo appropriato, considerando se i potenziali benefici del trattamento con acido zoledronico siano superiori agli eventuali rischi.
    La decisione di trattare i pazienti con metastasi ossee per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico deve tenere in considerazione il fatto che l'effetto del trattamento inizia a manifestarsi dopo 2–3 mesi.
    Il trattamento con acido zoledronico è stato associato a segnalazioni di disturbi della funzionalità renale. I fattori che possono aumentare il rischio di peggioramento della funzionalità renale comprendono la disidratazione, una pre-esistente compromissione renale, cicli multipli di acido zoledronico e di altri bisfosfonati così come l'uso di altri medicinali nefrotossici. Sebbene il rischio sia ridotto con una somministrazione di acido zoledronico 4 mg nell'arco di 15 minuti, il peggioramento della funzionalità renale può comunque verificarsi. Sono stati riportati peggioramento della funzionalità renale, progressione ad insufficienza renale e dialisi in pazienti dopo la prima dose o dopo una singola dose di 4 mg di acido zoledronico. Un aumento della creatinina sierica si può anche osservare in alcuni pazienti in cui acido zoledronico viene somministrato a lungo termine e al dosaggio raccomandato per la prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico, sebbene tali casi siano meno frequenti.
    Prima della somministrazione di ciascuna dose di acido zoledronico devono essere valutati i livelli sierici di creatinina del paziente. Si raccomanda di iniziare il trattamento con acido zoledronico a dosaggi ridotti nei pazienti con metastasi ossee che presentano danno renale da lieve a moderato. Nei pazienti che mostrano durante il trattamento segni di alterazione renale, il trattamento con acido zoledronico deve essere sospeso. L'acido zoledronico deve essere ripristinato solo quando il valore della creatinina sierica ritorna entro il 10% del valore basale. Il trattamento con acido zoledronico deve essere ripristinato con lo stesso dosaggio utilizzato prima dell'interruzione del trattamento.
    In considerazione del potenziale impatto dell'acido zoledronico sulla funzionalità renale, della mancanza di dati clinici di sicurezza in pazienti con grave compromissione renale basale (definita negli studi clinici come creatinina sierica ≥ 400 µmol/l o ≥ 4,5 mg/dl per i pazienti con TIH e ≥ 265 µmol/l o ≥ 3,0 mg/dl per pazienti con tumore e metastasi ossee) e di dati limitati di farmacocinetica in pazienti con grave danno renale basale (clearance della creatinina < 30 ml/min), l'uso di acido zoledronico non è raccomandato in pazienti con danno renale grave.
    Insufficienza epatica
    Poiché i dati clinici disponibili nei pazienti con grave insufficienza epatica sono limitati, non è possibile fornire raccomandazioni specifiche in questa popolazione di pazienti.
    Osteonecrosi della mandibola/ mascella
    L'osteonecrosi della mandibola/ mascella (ONJ) è stata riportata come evento non comune negli studi clinici in pazienti in trattamento con acido zoledronico. L'esperienza post-marketing e la letteratura suggeriscono una maggiore frequenza di segnalazioni di ONJ in base al tipo di tumore (carcinoma della mammella in fase avanzata, mieloma multiplo). Uno studio ha dimostrato che l'ONJ era maggiore nei pazienti con mieloma multiplo rispetto ad altri tumori (vedere paragrafo 5.1).
    L'inizio del trattamento o di un nuovo ciclo di trattamento deve essere rimandato in pazienti con lesioni aperte non rimarginate dei tessuti molli del cavo orale, eccetto nelle situazioni di emergenza medica. Prima di iniziare il trattamento con bisfosfonati in pazienti con fattori di rischio concomitanti, si raccomanda un esame odontoiatrico con le appropriate procedure odontoiatriche preventive ed una valutazione del beneficio-rischio individuale.
    Durante la valutazione del rischio individuale di sviluppare osteonecrosi della mandibola/ mascella devono essere considerati i seguenti fattori di rischio:
     
    • potenza del bisfosfonato (il rischio più alto per prodotti con maggiore potenza), via di somministrazione (rischio più alto per somministrazioni parenterali) e dose cumulativa di bisfosfonato.
    • cancro, co-morbosità (es.: anemia, coaugulopatie, infezione), fumo.
    • terapie concomitanti: chemioterapia, inibitori dell'angiogenesi (vedere paragrafo 4.5), radioterapia al collo e alla testa, corticosteroidi.
    • anamnesi di patologie dentali, scarsa igiene orale, malattia parodontale, procedure dentistiche invasive (es. estrazioni dentali) e protesi con scarsa aderenza
    Tutti i pazienti devono essere incoraggiati a mantenere una buona igiene orale, a sottoporsi a controlli dentari di routine e a segnalare immediatamente qualsiasi sintomo orale come mobilità dentale, dolore, gonfiore o mancata rimarginazione di piaghe, oppure secrezione durante il trattamento con acido zoledronico.
    Nel corso del trattamento, procedure dentarie invasive devono essere eseguite solo dopo un'attenta considerazione ed evitate in stretta prossimità della somministrazione di acido zoledronico. Nei pazienti che hanno sviluppato osteonecrosi della mandibola/mascella durante la terapia con i bisfosfonati, la chirurgia dentaria può esacerbare la condizione. Per i pazienti che necessitano di chirurgia dentale, non ci sono dati disponibili per suggerire che l'interruzione del trattamento con i bisfosfonati riduca il rischio di osteonecrosi della mandibola/ mascella.
    Il programma di gestione dei pazienti che sviluppano osteonecrosi della mandibola/mascella deve essere stabilito in stretta collaborazione tra il medico curante e un dentista o un chirurgo del cavo orale competente in osteonecrosi della mandibola/mascella. Si deve prendere in considerazione l'interruzione temporanea del trattamento con acido zoledronico fino a quando la condizione si risolve e i fattori di rischio concomitanti sono mitigati ove possibile.
    Osteonecrosi di altri siti anatomici
    Con i bisfosfonati è stata segnalata osteonecrosi del condotto uditivo esterno, principalmente in associazione con terapia a lungo termine. I possibili fattori di rischio per l'osteonecrosi del condotto uditivo esterno includono l'uso di steroidi e chemioterapia e/o fattori di rischio locali quali infezione o trauma. La possibilità di osteonecrosi del condotto uditivo esterno deve essere tenuta in considerazione in pazienti in trattamento con bisfosfonati che presentano sintomi auricolari incluse infezioni croniche dell'orecchio.
    Inoltre, sono stati riportati casi sporadici di osteonecrosi di altri siti, tra cui l'anca e il femore, prevalentemente in pazienti adulti con cancro trattati con acido zoledronico.
    Dolore muscoloscheletrico
    Durante l'esperienza post marketing è stato riportato dolore alle ossa, alle articolazioni e/o ai muscoli, grave e occasionalmente invalidante, in pazienti trattati con acido zoledronico 4 mg. Tali segnalazioni comunque sono state non frequenti. Dopo l'inizio del trattamento il tempo di insorgenza dei sintomi variava da un giorno a diversi mesi. La maggior parte dei pazienti ha avuto un'attenuazione dei sintomi dopo l'interruzione del trattamento. Un sottogruppo ha avuto una recidiva dei sintomi quando veniva sottoposto ad un ulteriore trattamento con acido zoledronico 4 mg o con un altro bisfosfonato.
    Fratture atipiche del femore
    Sono state riportate fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore, principalmente in pazienti in terapia da lungo tempo con bisfosfonati per l'osteoporosi.
    Queste fratture trasversali o oblique corte possono verificarsi in qualsiasi parte del femore a partire da appena sotto il piccolo trocantere fino a sopra la linea sovracondiloidea. Queste fratture si verificano spontaneamente o dopo un trauma minimo e alcuni pazienti manifestano dolore alla coscia o all'inguine, spesso associato a evidenze di diagnostica per immagini di fratture da stress, settimane o mesi prima del verificarsi di una frattura femorale completa. Le fratture sono spesso bilaterali; pertanto nei pazienti trattati con bisfosfonati che hanno subito una frattura della diafisi femorale deve essere esaminato il femore controlaterale. È stata riportata anche una limitata guarigione di queste fratture. Nei pazienti con sospetta frattura atipica femorale si deve prendere in considerazione l'interruzione della terapia con bisfosfonati in attesa di una valutazione del paziente basata sul rapporto beneficio rischio individuale.
    Durante il trattamento con bisfosfonati i pazienti devono essere informati di segnalare qualsiasi dolore alla coscia, all'anca o all'inguine e qualsiasi paziente che manifesti tali sintomi deve essere valutato per la presenza di un'incompleta frattura del femore.
    Ipocalcemia
    Sono stati riportati casi di ipocalcemia in pazienti trattati con acido zoledronico 4 mg. Sono stati riportati aritmie cardiache ed eventi avversi neurologici (comprendenti convulsioni, ipoestesia e tetania) secondari a casi di ipocalcemia grave. Sono stati riportati casi di ipocalcemia grave che hanno richiesto ospedalizzazione. In alcune circostanze, l'ipocalcemia può essere pericolosa per la vita (vedere paragrafo 4.8). Si consiglia particolare cautela nel caso in cui acido zolendronico è somministrato con medicinali noti per causare ipocalcemia, in quanto possono avere un effetto sinergico con conseguente grave ipocalcemia (vedere paragrafo 4.5). Prima di iniziare la terapia con acido zolendronico deve essere misurato il calcio sierico e deve essere trattata l'ipocalcemia. I pazienti devono ricevere un'adeguata integrazione di calcio e vitamina D.
    Acido Zoledronico Tillomed 4 mg/5 ml concentrato per soluzione per infusione contiene sodio
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per flaconcino, cioè è essenzialmente “privo di sodio“.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Acido Zoledronico Tillomed
    Negli studi clinici acido zoledronico 4 mg è stato somministrato in concomitanza a farmaci antitumorali comunemente usati, diuretici, antibiotici e analgesici, senza che fossero osservate interazioni clinicamente significative. In vitro l'acido zoledronico ha dimostrato di non legarsi alle proteine plasmatiche e non inibisce gli enzimi del citocromo P450 (vedere paragrafo 5.2) ma non sono stati effettuati studi clinici specifici di interazione ufficiali.
    Si consiglia particolare cautela nel caso in cui i bisfosfonati sono somministrati con aminoglicosidi, calcitonina o diuretici dell'ansa, poiché questi medicinali possono avere un effetto additivo che dà luogo ad una diminuzione della calcemia per periodi più prolungati di quanto richiesto (vedere paragrafo 4.4).
    Si raccomanda cautela quando acido zoledronico viene somministrato con altri medicinali potenzialmente nefrotossici. Prestare attenzione anche all'eventuale comparsa di ipomagnesemia durante il trattamento.
    Nei pazienti con mieloma multiplo, il rischio di disfunzioni renali può essere aumentato quando acido zoledronico è usato in combinazione con la talidomide.
    Deve essere usata cautela quando acido zoledronico viene somministrato con medicinali antiangiogenici dal momento che è stato osservato un aumento dell'incidenza di casi di osteonecrosi della mandibola/mascella in pazienti trattati in concomitanza con questi medicinali.

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Gravidanza
    Non vi sono dati adeguati provenienti dall'uso di acido zoledronico in donne in gravidanza. Gli studi sulla riproduzione effettuati con acido zoledronico su animali hanno evidenziato una tossicità riproduttiva (vedere paragrafo 5.3). Il rischio potenziale per gli esseri umani non è noto. L'acido zoledronico non deve essere usato durante la gravidanza. Le donne in età fertile devono essere avvertite di evitare una gravidanza.
    Allattamento
    Non è noto se l'acido zoledronico sia escreto nel latte materno. L'acido zoledronico è controindicato nelle donne che allattano (vedere paragrafo 4.3).
    Fertilità
    L'acido zoledronico è stato studiato nei ratti per i potenziali eventi avversi sulla fertilità dei genitori e della generazione F1. Ha mostrato effetti farmacologici molto evidenti considerati correlati all'inibizione del composto sul metabolismo del calcio scheletrico, determinando ipocalcemia nel periparto, un effetto della classe dei bisfosfonati, distocia e anticipata chiusura dello studio. Per questo motivo tali risultati hanno precluso la determinazione definitiva degli effetti dell'acido zoledronico sulla fertilità nell'uomo.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Reazioni avverse, come vertigini e sonnolenza, possono avere un'influenza sull'abilità di guidare veicoli o sull'uso di macchinari, pertanto deve essere prestata cautela nella guida di veicoli e nell'utilizzo di macchinari durante il trattamento con Acido zoledronico Tillomed.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Acido Zoledronico Tillomed
    Riassunto del profilo di sicurezza
    Entro tre giorni dalla somministrazione di acido zoledronico, è stata comunemente riportata una reazione di fase acuta, con sintomi comprendenti dolore alle ossa, febbre, affaticamento, artralgia, mialgia e rigidità; questi sintomi si sono risolti generalmente entro alcuni giorni (vedere la descrizione degli eventi avversi selezionati).
    Quelli che seguono sono stati identificati come rischi importanti con l'uso di acido zoledronico 4 mg/5 mg nelle indicazioni approvate:
    compromissione della funzionalità renale, osteonecrosi della mandibola/mascella, reazione di fase acuta, ipocalcemia, fibrillazione atriale, anafilassi e malattia polmonare interstiziale. Le frequenze per ognuno di questi rischi identificati sono mostrate nella Tabella 1.
    Tabella delle reazioni avverse
    Le seguenti reazioni avverse, elencate in Tabella 1, sono state tratte dagli studi clinici e dalle segnalazioni post-marketing a seguito di somministrazione cronica di 4 mg di acido zoledronico:
    Tabella 1
    Le reazioni avverse sono classificate in ordine di frequenza, a partire dal più frequente, utilizzando la seguente convenzione: Molto comune (≥1/10); Comune (≥1/100, <1/10); Non comune (≥1/1.000, <1/100); Raro (≥1/10.000, <1/1.000), Molto raro (<1/10.000); Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Patologie del sistema emolinfopoietico
    Comune
    Anemia
    Non comune
    Trombocitopenia, leucopenia
    Raro
    Pancitopenia
    Disturbi del sistema immunitario
    Non comune
    Reazioni di ipersensibilità
    Raro
    Edema angioneurotico
    Disturbi psichiatrici
    Non comune
    Ansia, disturbo del sonno
    Raro
    Confusione
    Patologie del sistema nervoso
    Comune:
    Cefalea
    Non comune
    Vertigini, parestesia, disgeusia, ipoestesia, iperestesia, tremore, sonnolenza
    Molto raro
    Convulsioni, ipoestesia e tetania (secondari a ipocalcemia)
    Patologie dell'occhio
    Comune
    Congiuntivite
    Non comune
    Visione offuscata, sclerite ed infiammazione dell'orbita
    Raro
    Uveite
    Molto raro
    Episclerite
    Patologie cardiache
    Non comune
    Ipertensione, ipotensione, fibrillazione atriale, ipotensione che porta alla sincope o al collasso circolatorio
    Raro
    Bradicardia, aritmia cardiaca (secondaria a ipocalcemia)
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
    Non comune
    Dispnea, tosse, broncocostrizione
    Raro
    Patologia polmonare interstiziale
    Patologie gastrointestinali
    Comune
    Nausea, vomito, appetito ridotto
    Non comune
    Diarrea, stipsi, dolori addominali, dispepsia, stomatite, bocca secca
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
    Non comune
    Prurito, eruzione cutanea (compreso esantema eritematoso e maculare), sudorazione aumentata
    Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
    Comune
    Dolori alle ossa, mialgia, artralgia, dolore generalizzato
    Non comune
    Spasmi muscolari, osteonecrosi della mandibola/mascella
    Molto raro
    Osteonecrosi del condotto uditivo (reazione avversa di classe dei bisfosfonati) e di altri siti anatomici tra cui femore e anca
    Patologie renali e urinarie
    Comune
    Danno renale
    Non comune
    Insufficienza renale acuta, ematuria, proteinuria
    Raro Sindrome di Fanconi acquisita
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Comune
    Febbre, sindrome simil-influenzale (inclusi affaticamento, irrigidimenti, malessere e arrossamento)
    Non comune
    Astenia, edema periferico, reazioni al sito di iniezione (inclusi dolore, irritazione, gonfiore, indurimento), dolore al torace, peso aumentato, reazione/shock anafilattico, orticaria
    Raro
    Artrite con tumefazione articolare come sintomo della reazione di fase acuta
    Esami diagnostici
    Molto comune
    Ipofosfatemia
    Comune
    Creatinina ematica aumentata e urea ematica aumentata, ipocalcemia
    Non comune
    Ipomagnesiemia, ipocaliemia
    Raro
    Ipercaliemia, ipernatriemia 
    Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Compromissione della funzione renale
    L'acido zoledronico è stato associato con segnalazioni di disfunzione renale. In un'analisi sui dati accorpati di sicurezza provenienti dagli studi registrativi dell'acido zoledronico 4 mg nella prevenzione di eventi correlati all'apparato scheletrico in pazienti affetti da tumori maligni allo stato avanzato che interessano l'osso, la frequenza degli eventi avversi di danno renale sospettati di essere correlati all'uso di acido zoledronico (reazioni avverse) era la seguente: mieloma multiplo (3,2%), cancro prostatico (3,1%), cancro mammario (4,3%), tumore al polmone ed altri tumori solidi (3,2%). I fattori che possono aumentare la possibilità di un peggioramento della funzione renale includono disidratazione, compromissione renale preesistente, cicli multipli di acido zoledronico o di altri bisfosfonati, così come l'uso concomitante di medicinali nefrotossici o di un tempo di infusione più breve di quello generalmente raccomandato. Deterioramento renale, progressione verso l'insufficienza renale e dialisi sono stati riportati in pazienti dopo la dose iniziale o una singola dose di 4 mg di acido zoledronico (vedere paragrafo 4.4).
    Osteonecrosi della mandibola/mascella
    Sono stati riportati casi di osteonecrosi della mandibola/mascella, principalmente in pazienti con cancro trattati con medicinali che inibiscono il riassorbimento osseo, come acido zoledronico (vedere paragrafo 4.4). Molti di questi pazienti erano anche in trattamento con chemioterapia e corticosteroidi e hanno avuto evidenze di infezione localizzata, inclusa osteomielite. La maggioranza delle segnalazioni riguarda pazienti con cancro sottoposti ad estrazioni dentarie o ad altre chirurgie dentali.
    Fibrillazione atriale
    In uno studio della durata di 3-anni, randomizzato, controllato in doppio cieco che valutava l'efficacia e la sicurezza dell'acido zoledronico 5 mg una volta l'anno rispetto al placebo nel trattamento dell'osteoporosi postmenopausale (OPM), l'incidenza complessiva della fibrillazione atriale era 2,5% (96 su 3.862) e 1,9% (75 su 3.852) in pazienti in trattamento rispettivamente con acido zoledronico 5 mg e placebo. La percentuale di eventi avversi seri di fibrillazione atriale era pari a 1,3% (51 su 3.862) e 0,6% (22 su 3.852) in pazienti trattati rispettivamente con acido zoledronico 5 mg e placebo. Lo sbilanciamento osservato in questo studio non è stato osservato in altri studi con acido zoledronico, inclusi quelli con acido zoledronico 4 mg ogni 3-4 settimane in pazienti oncologici. Il meccanismo alla base dell'aumentata incidenza di fibrillazione atriale in questo singolo studio non è noto.
    Reazione di fase acuta
    Questa reazione avversa al medicinale comprende una molteplicità di sintomi che includono febbre, mialgia, mal di testa, dolore alle estremità, nausea, vomito, diarrea e artralgia con conseguente tumefazione articolare. Il tempo di insorgenza è ≤ 3 giorni dopo l'infusione di acido zoledronico e la reazione è anche definita con i termini “sintomi simil-influenzali“ o sintomi “post-dose“.
    Fratture atipiche del femore
    Durante l'esperienza post-marketing sono state riportate le seguenti reazioni (frequenza rara): Fratture atipiche sottotrocanteriche e diafisarie del femore (reazione avversa di classe dei bisfosfonati).
    Reazioni avverse (ADR) correlate a ipocalcemia
    L'ipocalcemia è un importante rischio identificato con acido zoledronico 4 mg nelle indicazioni approvate. Sulla base della revisione dei casi derivanti sia da studi clinici sia dall'uso dopo la commercializzazione, vi è sufficiente evidenza a sostegno di un'associazione tra la terapia con acido zoledronico, gli eventi riportati di ipocalcemia e lo sviluppo secondario di aritmia cardiaca. Inoltre vi è evidenza di un'associazione tra ipocalcemia ed eventi neurologici secondari riportati in questi casi comprendenti convulsioni, ipoestesia e tetania (vedere paragrafo 4.4).
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo www.agenziafarmaco.gov.it/content/come-segnalare-una-sospetta-reazione-avversa .

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Acido Zoledronico Tillomed
    L'esperienza clinica con il sovradosaggio acuto di acido zoledronico 4 mg è limitata. È stata segnalata la somministrazione per errore di dosi fino a 48 mg di acido zoledronico. I pazienti che sono stati trattati con dosi superiori a quelle raccomandate (vedere paragrafo 4.2) devono essere monitorati con particolare attenzione in quanto sono stati osservati compromissione renale (insufficienza renale inclusa) e anomalie degli elettroliti sierici (calcio, fosforo e magnesio inclusi). In caso di ipocalcemia, si devono somministrare infusioni di gluconato di calcio come indicato clinicamente.

    Scadenza

    Flacone chiuso: 3 anni
    Dopo la diluizione: La stabilità chimico-fisica durante l'uso è stata dimostrata per 24 ore a 2-8°C e a temperatura ambiente (20-25°C).
    Da un punto di vista microbiologico, la soluzione diluita per infusione deve essere utilizzata immediatamente. Se non usata immediatamente, i tempi di conservazione in uso e le condizioni di conservazione prima dell'uso rientrano nella responsabilità dell'utilizzatore e di norma non devono superare le 24 ore a 2° C – 8° C. La soluzione conservata in frigorifero deve poi essere riequilibrata a temperatura ambiente prima della somministrazione.

    Conservazione

    Questo medicinale non richiede alcuna condizione particolare di conservazione.
    Per le condizioni di conservazione dopo la prima apertura del medicinale vedere paragrafo 6.3.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Acido Zoledronico Tillomed a base di Acido Zoledronico Monoidrato sono: Acido Zoledronico Fresenius Kabi, Acido Zoledronico Mylan

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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