Abecma 260 - 500 x 10^6 cellule per dispersione per infusione uso ev 1 o piu' sacche 100 ml
Abecma deve essere somministrato in un centro di trattamento qualificato.
La terapia con Abecma deve essere avviata sotto la direzione e supervisione di un operatore sanitario esperto nel trattamento di neoplasie ematologiche e addestrato alla somministrazione e alla gestione di pazienti trattati con Abecma.
Prima dell'infusione di Abecma, devono essere disponibili almeno una dose di tocilizumab da utilizzare in caso di sindrome da rilascio di citochine (CRS) e dispositivi di emergenza. Il centro di trattamento deve avere accesso ad una dose aggiuntiva di tocilizumab entro 8 ore da ciascuna dose precedente.
Posologia
Abecma è destinato esclusivamente ad uso autologo (vedere paragrafo 4.4). Il processo di produzione e rilascio di Abecma richiede solitamente circa 4-5 settimane.
Il trattamento consiste in una singola dose per infusione contenente una dispersione di cellule T vitali CAR-positive in una o più sacche per infusione. La dose target è di 420 x 106 cellule T vitali CAR-positive entro un intervallo che va da 260 a 500 x 106 cellule T vitali CAR-positive. Si rimanda al certificato di rilascio per l'infusione (RfIC) di accompagnamento per ulteriori informazioni relative alla dose.
Pre-trattamento (chemioterapia linfodepletiva)
La chemioterapia linfodepletiva a base di ciclofosfamide 300 mg/m2 per via endovenosa (EV) e fludarabina 30 mg/m2 EV deve essere somministrata per 3 giorni. Si rimanda alle informazioni per la prescrizione di ciclofosfamide e fludarabina per indicazioni sull'aggiustamento della dose in caso di compromissione renale.
Abecma deve essere somministrato 2 giorni dopo il completamento della chemioterapia linfodepletiva, fino a un massimo di 9 giorni. La disponibilità di Abecma deve essere confermata prima di iniziare la chemioterapia linfodepletiva. Qualora vi sia un ritardo superiore a 4 settimane tra il completamento della chemioterapia linfodepletiva e l'infusione, il paziente deve essere nuovamente trattato con la chemioterapia linfodepletiva prima di ricevere Abecma.
Pre-medicazione
Per ridurre al minimo il rischio di reazioni da infusione, il paziente deve essere pre-medicato con paracetamolo (da 500 a 1000 mg per via orale) e difenidramina (12,5 mg EV o 25-50 mg per via orale) o un altro antistaminico H1, circa 30-60 minuti prima dell'infusione di Abecma.
L'uso profilattico di corticosteroidi per via sistemica deve essere evitato in quanto potrebbe interferire con l'attività di Abecma. Dosi terapeutiche di corticosteroidi devono essere evitate 72 ore prima dell'inizio della chemioterapia linfodepletiva e dopo l'infusione di Abecma, fatta eccezione per la gestione di CRS, tossicità neurologiche e altre emergenze potenzialmente letali (vedere paragrafo 4.4).
Valutazione clinica prima dell'infusione
Il trattamento con Abecma deve essere posticipato in alcuni gruppi di pazienti a rischio (vedere paragrafo 4.4).
Monitoraggio dopo l'infusione
- Per i primi 10 giorni successivi all'infusione, i pazienti devono essere monitorati, presso il centro di trattamento qualificato, per la comparsa di segni e sintomi di CRS, eventi neurologici e altre tossicità.
- Dopo i primi 10 giorni successivi all'infusione, il paziente deve essere monitorato a discrezione del medico.
- I pazienti devono essere istruiti a rimanere nelle prossimità (entro 2 ore di viaggio) del centro di trattamento qualificato per almeno 4 settimane dopo l'infusione.
Popolazioni speciali
Pazienti con infezione da virus dell'immunodeficienza umana (HIV), virus dell'epatite B (HBV) e virus dell'epatite C (HCV)
Non vi è alcuna esperienza clinica nei pazienti con infezione attiva da HIV, HBV o HCV. Lo screening per l'infezione da HBV, HIV in fase attiva e HCV in fase attiva deve essere eseguito prima della raccolta delle cellule per la produzione. Per la produzione di Abecma non sarà accettato materiale di leucaferesi proveniente da pazienti con infezione attiva da HIV o HCV (vedere paragrafo 4.4).
Anziani
Non è richiesto alcun aggiustamento della dose in pazienti di età > 65 anni (vedere paragrafo 5.1).
Popolazione pediatrica
La sicurezza e l'efficacia di Abecma nei bambini e negli adolescenti di età inferiore ai 18 anni non sono state stabilite. Non ci sono dati disponibili.
Modo di somministrazione
Abecma è solo per uso endovenoso.
Somministrazione
- NON utilizzare un filtro per leucodeplezione.
- Assicurarsi che prima dell'infusione e durante il periodo di recupero siano disponibili tocilizumab e dispositivi di emergenza.
- Per l'infusione di Abecma può essere usato un accesso venoso centrale, consigliato nei pazienti con difficile accesso periferico.
- Confermare che l'identità del paziente corrisponda ai dati identificativi del paziente riportati sulla sacca per infusione di Abecma.
Per le istruzioni sulla preparazione, sulla somministrazione, sull'esposizione accidentale e sullo smaltimento del medicinale, vedere paragrafo 6.6.
Tracciabilità
Devono essere applicati i requisiti di tracciabilità dei medicinali per la terapia cellulare avanzata. Per garantire la tracciabilità, il nome del prodotto, il numero di lotto e il nominativo del paziente trattato devono essere conservati per un periodo di 30 anni dopo la data di scadenza del prodotto.
Motivi per ritardare il trattamento
A causa dei rischi associati al trattamento con Abecma, l'infusione deve essere ritardata fino a 7 giorni se un paziente presenta una qualsiasi delle seguenti condizioni:
- eventi avversi gravi irrisolti (soprattutto eventi polmonari, eventi cardiaci o ipotensione) compresi quelli insorti dopo le chemioterapie precedenti
- infezioni attive o malattie infiammatorie (incluse infezione polmonare, miocardite o epatite)
- malattia del trapianto contro l'ospite (GVHD) in fase attiva.
Uso autologo
Abecma è destinato esclusivamente ad uso autologo e non deve in nessuna circostanza essere somministrato ad altri pazienti. Prima dell'infusione, l'identità del paziente deve corrispondere ai dati identificativi del paziente riportati sulla sacca per infusione, sulla cassetta metallica di Abecma e sul certificato di rilascio per l'infusione (RfIC). Abecma non deve essere somministrato se le informazioni sull'etichetta specifica per il paziente non corrispondono a quelle del paziente da trattare.
Malattie concomitanti
I pazienti con patologie del sistema nervoso centrale (SNC) in fase attiva o funzionalità renale, epatica, polmonare o cardiaca non adeguata sono probabilmente più vulnerabili alle conseguenze delle reazioni avverse descritte di seguito e richiedono particolare attenzione.
Patologie del sistema nervoso centrale
Non vi è alcuna esperienza sull'uso di Abecma in pazienti affetti da mieloma con coinvolgimento del SNC o altre patologie pre-esistenti a carico del SNC clinicamente rilevanti.
Precedente trapianto allogenico di cellule staminali
La somministrazione di Abecma a pazienti sottoposti a un trapianto allogenico di cellule staminali (TCS) da meno di 4 mesi non è raccomandata a causa del potenziale rischio di peggioramento della GVHD dovuto ad Abecma. La leucaferesi per la produzione di Abecma deve essere eseguita almeno 12 settimane dopo il TCS allogenico.
Precedente trattamento con terapia anti-BCMA
L'esperienza del trattamento con Abecma in pazienti esposti a precedente terapia diretta contro BCMA è limitata.
L'esperienza del ritrattamento dei pazienti con una seconda dose di Abecma è limitata. Le risposte successive al ritrattamento con Abecma sono state non frequenti e di durata inferiore rispetto al trattamento iniziale. In aggiunta, nei pazienti ritrattati sono stati riportati esiti fatali.
Sindrome da rilascio di citochine (CRS)
In seguito all'infusione di Abecma si sono verificati casi di CRS, comprese reazioni fatali o potenzialmente letali. Quasi tutti i pazienti hanno manifestato un certo grado di CRS. Il tempo mediano di insorgenza della CRS è stato di 1 giorno (intervallo: da 1 a 12) (vedere paragrafo 4.8).
Monitoraggio e gestione della CRS
La CRS deve essere identificata in base alla presentazione clinica. I pazienti devono essere valutati e trattati per altre cause di febbre, ipossia e ipotensione. È stato segnalato che la CRS è associata a riscontri di linfoistiocitosi emofagocitica/sindrome da attivazione dei macrofagi (HLH/MAS) e tali sindromi possono presentare fisiologie sovrapposte. La MAS è una condizione potenzialmente letale e i pazienti devono essere attentamente monitorati per rilevare eventuali segni di MAS. Il trattamento della MAS deve essere somministrato secondo le linee guida istituzionali.
In loco deve essere presente e disponibile una dose di tocilizumab per paziente da somministrare prima dell'infusione di Abecma. Il centro di trattamento deve avere accesso a una dose aggiuntiva di tocilizumab entro 8 ore da ciascuna dose precedente. Per i primi 10 giorni successivi all'infusione di Abecma i pazienti devono essere monitorati, presso il centro di trattamento qualificato, per la comparsa di segni e sintomi di CRS. Dopo i primi 10 giorni successivi all'infusione, il paziente deve essere monitorato a discrezione del medico. Deve essere consigliato ai pazienti di rimanere nelle prossimità (entro 2 ore di viaggio) del centro di trattamento qualificato per almeno 4 settimane dopo l'infusione e richiedere immediatamente cure mediche qualora, in qualsiasi momento, dovessero presentarsi segni o sintomi di CRS.
Al primo segno di CRS, deve essere avviato un trattamento con cure di supporto, tocilizumab o tocilizumab e corticosteroidi, come indicato nella Tabella 1. Abecma può continuare ad espandersi e persistere dopo la somministrazione di tocilizumab e corticosteroidi (vedere paragrafo 4.5).
I pazienti che presentano CRS devono essere attentamente monitorati per la funzionalità d'organo e cardiaca fino alla risoluzione dei sintomi. In caso di CRS severa o potenzialmente letale, devono essere presi in considerazione il monitoraggio in una unità di terapia intensiva e la terapia di supporto.
Se si sospetta una tossicità neurologica concomitante durante la CRS, gestire la tossicità neurologica secondo le raccomandazioni riportate nella Tabella 2 e utilizzare l'intervento più aggressivo per le due reazioni specificato nelle Tabelle 1 e 2.
Si raccomanda un'intensificazione precoce della terapia (ovvero dose più alta di corticosteroidi, agenti anticitochinici alternativi, terapie anti-cellule T) nei pazienti con CRS refrattaria entro 72 ore dopo l'infusione di Abecma, caratterizzata da febbre persistente, tossicità d'organo terminale (ad es., ipossia, ipotensione) e/o HLH/MAS che non migliora di grado entro 12 ore dagli interventi di prima linea.
Tabella 1. Linee guida per la classificazione e gestione della CRS
Grado della CRSa
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Tocilizumab
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Corticosteroidi
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Grado 1
I sintomi richiedono solo un trattamento sintomatico (ad es. febbre, nausea, stanchezza, cefalea, mialgia, malessere).
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Se i sintomi insorgono 72 ore o più dopo l'infusione, somministrare un trattamento sintomatico.
Se i sintomi insorgono meno di 72 ore dopo l'infusione e non sono controllati dalla sola terapia di supporto, considerare la possibilità di somministrare tocilizumab
8 mg/kg EV nell'arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
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-
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Grado 2
I sintomi richiedono e rispondono ad un intervento moderato.
Fabbisogno di ossigeno inferiore al 40% di frazione inspirata di ossigeno (FiO2) o ipotensione responsiva a fluidi o a un vasopressore a basso dosaggio o tossicità d'organo di grado 2.
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Somministrare tocilizumab
8 mg/kg EV nell'arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
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Prendere in considerazione la somministrazione di desametasone 10 mg EV ogni 12-24 ore.
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Grado 3
I sintomi richiedono e rispondono ad un intervento aggressivo.
Febbre, fabbisogno di ossigeno pari o superiore al 40% di FiO2 o ipotensione che richiede vasopressori ad alto dosaggio o più vasopressori, o tossicità d'organo di grado 3 o transaminite di grado 4.
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Somministrare tocilizumab
8 mg/kg EV nell'arco di 1 ora (non superare gli 800 mg).
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Somministrare desametasone (ad es., 10 mg EV ogni 12 ore).
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Per gradi 2 e 3
In assenza di miglioramento entro 24 ore o in caso di rapida progressione, ripetere tocilizumab e intensificare dose e frequenza di desametasone (20 mg EV ogni 6-12 ore).
In assenza di miglioramento entro 24 ore o in caso di progressione rapida persistente, passare a metilprednisolone alla dose di 2 mg/kg seguita da una dose di 2 mg/kg suddivisa in 4 somministrazioni giornaliere.
Se si avvia una terapia steroidea, continuare gli steroidi per almeno 3 dosi e ridurre gradualmente la dose nell'arco di un massimo di 7 giorni.
Dopo 2 dosi di tocilizumab, prendere in considerazione agenti anticitochinici alternativi. Non superare 3 dosi di tocilizumab nell'arco di 24 ore o 4 dosi in totale.
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Grado della CRSa
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Tocilizumab
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Corticosteroidi
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Grado 4
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Sintomi potenzialmente letali.
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Somministrare tocilizumab
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Somministrare desametasone
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Necessità di supporto
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8 mg/kg EV nell'arco di 1 ora
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20 mg EV ogni 6 ore.
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ventilatorio, emodialisi
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(non superare gli 800 mg).
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veno-venosa continua
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(CVVHD) o tossicità
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d'organo di grado 4
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(transaminite esclusa).
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Per grado 4
Dopo 2 dosi di tocilizumab, prendere in considerazione agenti anticitochinici alternativi. Non superare 3 dosi di tocilizumab nell'arco di 24 ore o 4 dosi in totale.
In assenza di miglioramento entro 24 ore, prendere in considerazione metilprednisolone (1-2 g, ripetere ogni 24 ore se necessario; ridurre gradualmente la dose se clinicamente indicato) o terapie anti-cellule T, come ciclofosfamide 1,5 g/m2 o altre.
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a Lee et al, 2014.
Reazioni avverse neurologiche
In seguito al trattamento con Abecma si sono verificate tossicità neurologiche, come afasia ed encefalopatia, che possono essere gravi o potenzialmente letali. Il tempo mediano alla comparsa del primo evento di neurotossicità è stato di 2 giorni (intervallo: da 1 a 10 giorni). Tossicità neurologica può verificarsi in concomitanza con la CRS, dopo risoluzione della CRS o in assenza di CRS (vedere paragrafo 4.8).
Monitoraggio e gestione delle tossicità neurologiche
Per i primi 10 giorni successivi all'infusione di Abecma i pazienti devono essere monitorati, presso il centro di trattamento qualificato, per la comparsa di segni e sintomi di tossicità neurologiche. Dopo i primi 10 giorni successivi all'infusione, il paziente deve essere monitorato a discrezione del medico. Ai pazienti deve essere consigliato di rimanere nelle prossimità (entro 2 ore di viaggio) del centro di trattamento qualificato per almeno 4 settimane dopo l'infusione e richiedere immediatamente cure mediche qualora dovessero presentarsi segni e sintomi di tossicità neurologiche in qualsiasi momento.
Se si sospetta una tossicità neurologica, gestire in base alle raccomandazioni riportate nella Tabella 2. Devono essere escluse altre cause dei sintomi neurologici. In caso di tossicità neurologiche gravi o potenzialmente letali, il paziente deve essere sottoposto ad una terapia intensiva di supporto.
Se si sospetta CRS concomitante durante la reazione di tossicità neurologica, la gestione deve seguire le raccomandazioni riportate nella Tabella 1 e occorre utilizzare l'intervento più aggressivo per le due reazioni specificato nelle Tabelle 1 e 2.
Tabella 2. Linee guida per la classificazione e gestione delle tossicità neurologiche
Grado di tossicità neurologicaa
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Corticosteroidi e farmaci anticonvulsivanti
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Grado 1 Lieve o asintomatica.
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Iniziare una terapia con farmaci anticonvulsivanti non sedativi (ad es. levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
Se la tossicità si manifesta 72 ore o più dopo l'infusione, tenere il paziente sotto osservazione.
Se si manifesta meno di 72 ore dopo l'infusione e i sintomi non sono controllati dalla sola terapia di supporto, prendere in considerazione desametasone 10 mg EV ogni 12-24 ore per 2-3 giorni.
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Grado 2
Moderata.
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Iniziare una terapia con farmaci anticonvulsivanti non sedativi (ad es. levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
Iniziare desametasone 10 mg EV ogni 12 ore per 2-3 giorni o più a lungo in caso di sintomi persistenti. Valutare la possibilità di ridurre gradualmente la dose in caso di esposizione totale agli steroidi superiore a 3 giorni. L'uso di steroidi non è raccomandato in casi isolati di cefalea di grado 2.
In assenza di miglioramenti dopo 24 ore o in caso di peggioramento della tossicità neurologica, aumentare la dose e/o la frequenza di desametasone fino a un massimo di 20 mg EV ogni 6 ore.
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Grado 3
Severa o clinicamente
significativa, ma non immediatamente pericolosa per la vita; ricovero ospedaliero o prolungamento del ricovero in corso; invalidante.
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Iniziare una terapia con farmaci anticonvulsivanti non sedativi (ad es. levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
Iniziare desametasone 10-20 mg EV ogni 8-12 ore. L'uso di steroidi non è raccomandato in casi isolati di cefalea di grado 3.
In assenza di miglioramenti dopo 24 ore o in caso di peggioramento della tossicità neurologica, passare a metilprednisolone (dose di carico da 2 mg/kg, seguita da una dose di 2 mg/kg suddivisa in 4 somministrazioni giornaliere; ridurre gradualmente il dosaggio entro 7 giorni).
Se si sospetta un edema cerebrale, prendere in considerazione l'iperventilazione e la terapia iperosmolare. Somministrare metilprednisolone ad alto dosaggio (1-2 g, ripetere ogni 24 ore se necessario; ridurre gradualmente il dosaggio se clinicamente indicato) e ciclofosfamide 1,5 g/m2.
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Grado 4
Potenzialmente letale.
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Iniziare una terapia con farmaci anticonvulsivanti non sedativi (ad es. levetiracetam) per la profilassi delle crisi convulsive.
Iniziare desametasone 20 mg EV ogni 6 ore.
In assenza di miglioramenti dopo 24 ore o in caso di peggioramento della tossicità neurologica, passare a metilprednisolone ad alto dosaggio (1-2 g, ripetuto ogni 24 ore se necessario; se clinicamente indicato, ridurre gradualmente il dosaggio). Prendere in considerazione ciclofosfamide 1,5 g/m2. Se si sospetta un edema cerebrale, prendere in considerazione l'iperventilazione e la terapia iperosmolare. Somministrare metilprednisolone ad alto dosaggio (1-2 g, ripetuto ogni 24 ore se necessario; ridurre gradualmente il dosaggio se clinicamente indicato) e ciclofosfamide 1,5 g/m2.
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a Criteri terminologici comuni per gli eventi avversi del National Cancer Institute (NCI-CTCAE) v.4 per la classificazione delle tossicità neurologiche.
Citopenie prolungate
I pazienti possono presentare citopenie prolungate per diverse settimane dopo la chemioterapia linfodepletiva e l'infusione di Abecma (vedere paragrafo 4.8). L'emocromo deve essere monitorato prima e dopo l'infusione di Abecma. Le citopenie devono essere gestite con fattori di crescita mieloidi e supporto trasfusionale di sangue in base alle linee guida istituzionali.
Infezioni e neutropenia febbrile
Abecma non deve essere somministrato a pazienti con infezioni o malattie infiammatorie in fase attiva. Infezioni gravi, incluse infezioni potenzialmente letali o fatali, sono state riscontrate nei pazienti dopo aver ricevuto Abecma (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati per l'insorgenza di segni e sintomi di infezione prima e dopo l'infusione di Abecma e trattati adeguatamente. La profilassi antimicrobica a scopo preventivo e/o terapeutico deve essere somministrata secondo le linee guida istituzionali.
Dopo l'infusione di Abecma, sono stati osservati nei pazienti casi di neutropenia febbrile che può manifestarsi in concomitanza con la CRS (vedere paragrafo 4.8). In caso di neutropenia febbrile, l'infezione deve essere valutata e gestita con antibiotici ad ampio spettro, liquidi e altre cure di supporto come clinicamente indicato.
Riattivazione virale
In seguito alla somministrazione di Abecma, si sono verificati casi di infezione da citomegalovirus (CMV) con conseguente infezione polmonare e decesso (vedere paragrafo 4.8). I pazienti devono essere monitorati e trattati per l'infezione da CMV in base alle linee guida cliniche.
Nei pazienti trattati con medicinali diretti contro le plasmacellule può manifestarsi la riattivazione dell'HBV, in alcuni casi con conseguente epatite fulminante, insufficienza epatica e decesso (vedere paragrafo 4.8).
Lo screening per l'infezione da CMV, HBV, HIV in fase attiva e HCV in fase attiva deve essere eseguito prima della raccolta delle cellule per la produzione (vedere paragrafo 4.2).
Ipogammaglobulinemia
Nei pazienti che ricevono il trattamento con Abecma possono verificarsi episodi di aplasia delle plasmacellule e ipogammaglobulinemia (vedere paragrafo 4.8). I livelli delle immunoglobuline devono essere monitorati dopo il trattamento con Abecma e gestiti secondo le linee guida istituzionali, che prevedono anche precauzioni contro le infezioni, profilassi antibiotica o antivirale e terapia sostitutiva a base di immunoglobuline.
Neoplasie secondarie maligne
I pazienti trattati con Abecma possono sviluppare neoplasie secondarie maligne. I pazienti devono essere monitorati a vita per l'insorgenza di neoplasie secondarie maligne. Qualora insorgesse una neoplasia secondaria maligna originata da cellule T, occorre contattare l'azienda per ottenere istruzioni sul prelievo di campioni del paziente da sottoporre ad analisi.
Reazioni di ipersensibilità
Con l'infusione di Abecma possono verificarsi reazioni allergiche. Dimetilsolfossido (DMSO), un eccipiente contenuto in Abecma, può causare reazioni di ipersensibilità gravi, inclusa anafilassi. I pazienti non precedentemente esposti a DMSO devono essere tenuti sotto stretta osservazione. Devono essere monitorati i segni vitali (pressione arteriosa, frequenza cardiaca e saturazione dell'ossigeno) e l'insorgenza di qualsiasi sintomo prima di iniziare l'infusione, all'incirca ogni dieci minuti durante l'infusione e ogni ora, per tre ore, successivamente.
Interferenza con i test sierologici
L'HIV e il lentivirus impiegato per la produzione di Abecma presentano sequenze limitate e brevi di materiale genetico (RNA) identico. Pertanto, alcuni test commerciali che rilevano gli acidi nucleici dell'HIV potrebbero produrre risultati falsi positivi nei pazienti che hanno ricevuto Abecma.
Donazione di sangue, organi, tessuti e cellule
I pazienti trattati con Abecma non devono donare sangue, organi, tessuti o cellule per trapianti.
Follow-up a lungo termine
Per i pazienti è prevista l'iscrizione a un registro attraverso il quale i pazienti saranno seguiti al fine di comprendere meglio la sicurezza e l'efficacia a lungo termine di Abecma.
Eccipienti
Questo medicinale contiene fino a 33 mmol (752 mg) di sodio per dose, equivalenti al 37,6% dell'assunzione massima giornaliera di 2 g di sodio raccomandata dall'OMS per un adulto.
Questo medicinale contiene fino a 7 mmol (274 mg) di potassio per dose. Da tenere in considerazione in pazienti con ridotta funzionalità renale o in pazienti che seguono una dieta a basso contenuto di potassio.
Riassunto del profilo di sicurezza
I dati di sicurezza descritti in questa sezione riflettono l'esposizione ad Abecma negli studi KarMMa e CRB-401 in cui 184 pazienti con mieloma multiplo recidivante e refrattario hanno ricevuto Abecma. La durata mediana del follow-up è stata di 15,5 mesi. Le reazioni avverse più comuni comprendevano neutropenia (91,3%), CRS (81,0%), anemia (70,7%), trombocitopenia (66,8%), infezioni - patogene non specificato (53,8%), leucopenia (48,4%), stanchezza (39,1%), diarrea (36,4%), ipokaliemia (34,2%), ipofosfatemia (32,6%), nausea (32,6%), linfopenia (31,5%), piressia (28,8%), tosse (27,2%), ipocalcemia (26,6%), infezioni virali (26,1%), cefalea (23,9%), ipomagnesemia (22,3%), infezione delle vie respiratorie superiori (21,7%), artralgia (20,7%), edema periferico (20,1%), appetito ridotto (19,6%), ipogammaglobulinemia (19,6%) e neutropenia febbrile (16,3%); altri eventi avversi comuni verificatisi con minore frequenza e considerati clinicamente significativi includevano infezione polmonare (10,3%), tremore (8,2%), sonnolenza (5,4%), afasia (4,3%), encefalopatia (4,3%) e sincope (4,3%).
Nel 70,1% dei pazienti si sono verificate reazioni avverse gravi. Le reazioni avverse gravi più comuni includevano CRS (17,4%), infezione polmonare (7,1%), neutropenia febbrile (6,0%) e piressia (6,0%); altri eventi avversi gravi verificatisi con minore frequenza e considerati clinicamente significativi includono neutropenia (4,3%), sepsi (3,8%), trombocitopenia (3,8%), stato confusionale (2,2%), dispnea (2,2%), ipossia (1,6%), alterazioni dello stato mentale (1,6%) ed encefalopatia (1,6%).
Le reazioni avverse di grado 3 o 4 più comuni sono state neutropenia (88,6%), anemia (58,2%), trombocitopenia (53,5%), leucopenia (45,1%), linfopenia (30,4%), infezioni da patogeno non specificato (17,9%), ipofosfatemia (17,4%), neutropenia febbrile (14,7%), ipocalcemia (7,1%), infezioni virali (7,1%), infezione polmonare (6,0%), CRS (5,4%), ipertensione (5,4%) e iponatriemia (5,4%).
Le reazioni avverse di grado 3 o 4 sono state osservate più spesso entro le prime 8 settimane post-infusione (97,8%) che dopo 8 settimane post-infusione (60,8%). Le reazioni avverse di grado 3 o 4 riportate con maggiore frequenza entro le prime 8 settimane dopo l'infusione sono state neutropenia (87,0%), anemia (56,0%), trombocitopenia (48,4%), leucopenia (44,0%), linfopenia (27,7%) e ipofosfatemia (16,3%).
Tabella delle reazioni avverse
La Tabella 3 riassume le reazioni avverse osservate su 128 e 56 pazienti trattati con Abecma nei livelli di dosaggio target compresi tra 150 e 450 x 106 cellule T CAR-positive (vedere Tabella 4 al paragrafo 5.1 per il corrispondente intervallo di dosaggio di cellule T vitali CAR-positive) rispettivamente negli studi KarMMa e CRB-401. Le reazioni avverse sono presentate in base alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e alla frequenza. Le frequenze sono definite come: molto comune (≥1/10); comune (≥1/100, <1/10); non comune (≥1/1.000, <1/100); raro (≥1/10.000, <1/1.000); molto raro (<1/10.000) e non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili). All'interno di ciascun gruppo di frequenza, le reazioni avverse sono presentate in ordine di gravità decrescente.
Tabella 3. Reazioni avverse osservate in pazienti trattati con Abecma
Classificazione per sistemi e organi
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Reazione avversa
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Frequenza per tutti i gradi
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Infezioni ed infestazionia
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Infezioni batteriche
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Molto comune
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Infezioni virali |
Molto comune |
Infezioni - patogene non specificato |
Molto comune |
Infezioni micotiche
|
Comune
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Patologie del sistema emolinfopoietico
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Neutropenia
|
Molto comune
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Leucopenia |
Molto comune |
Trombocitopenia |
Molto comune |
Neutropenia febbrile |
Molto comune |
Linfopenia |
Molto comune |
Anemia |
Molto comune |
Coagulazione intravascolare disseminata
|
Comune
|
Disturbi del sistema immunitario
|
Sindrome da rilascio di citochine
|
Molto comune
|
Ipogammaglobulinemia |
Molto comune |
Linfoistiocitosi emofagocitica*
|
Comune
|
Disturbi del metabolismo e della nutrizione
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Ipofosfatemia
|
Molto comune
|
Ipokaliemia
|
Molto comune
|
Iponatriemia |
Molto comune
|
Ipocalcemia |
Molto comune
|
Ipoalbuminemia |
Molto comune
|
Appetito ridotto |
Molto comune
|
Ipomagnesiemia
|
Molto comune
|
Disturbi psichiatrici
|
Deliriumb
|
Comune
|
Insonnia
|
Comune
|
Patologie del sistema nervoso
|
Encefalopatiac
|
Molto comune
|
Cefalea*
|
Molto comune |
Capogirod |
Molto comune |
Crisi convulsive |
Comune |
Emiparesi |
Comune |
Afasiae
|
Comune |
Atassiaf |
Comune
|
Disfunzione motoriag
|
Comune
|
Tremore
|
Comune
|
Patologie cardiache
|
Tachicardia*
|
Molto comune
|
Fibrillazione atriale*
|
Comune
|
Patologie vascolari
|
Ipertensione
|
Molto comune
|
Ipotensione*h
|
Molto comune
|
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
|
Dispnea
|
Molto comune
|
Tosse |
Molto comune |
Edema polmonare |
Comune
|
Ipossia*
|
Comune
|
Patologie gastrointestinali
|
Vomito
|
Molto comune
|
Diarrea |
Molto comune
|
Nausea |
Molto comune
|
Stipsi |
Molto comune
|
Emorragia gastrointestinalei
|
Comune
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Patologie del sistema muscoloscheletrico e del tessuto connettivo
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Artralgia
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Molto comune
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Mialgia
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Comune
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Patologie generali e condizioni relative alla sede di somministrazione
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Piressia*
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Molto comune
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Stanchezza*j |
Molto comune
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Astenia |
Molto comune
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Edemak
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Molto comune
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Brividi*
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Molto comune
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Esami diagnostici
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Alanina aminotransferasi aumentata
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Molto comune
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Aspartato aminotransferasi aumentata
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Molto comune |
Fosfatasi alcalina ematica aumentata
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Molto comune |
Proteina C-reattiva aumentata* |
Comune
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* Evento che è stato riportato come manifestazione della CRS.
a Gli eventi avversi appartenenti alla classe per sistemi e organi “Infezioni ed infestazioni” sono raggruppati in base al tipo di patogeno.
b Delirium comprende delirium, disorientamento, allucinazioni.
c Encefalopatia include amnesia, bradifrenia, disturbi cognitivi, stato confusionale, alterazione dell'attenzione, discalculia, disgrafia, encefalopatia, letargia, compromissione della memoria, alterazioni dello stato mentale, encefalopatia metabolica, sonnolenza, encefalopatia tossica.
d Capogiro include capogiro, presincope, sincope, vertigine.
e Afasia include afasia, disartria.
f Atassia include atassia, alterazione dell'andatura.
g Disfunzione motoria include disfunzione motoria, spasmi muscolari, debolezza muscolare.
h Ipotensione comprende ipotensione, ipotensione ortostatica.
i Emorragia gastrointestinale include emorragia gastrointestinale, emorragia emorroidale, melena, emorragia della bocca.
j Stanchezza comprende stanchezza, malessere.
k Edema include edema, edema facciale, edema generalizzato, edema periferico, gonfiore periferico.
Descrizione di reazioni avverse selezionate
Sindrome da rilascio di citochine
Negli studi aggregati (KarMMa e CRB-401), casi di CRS si sono verificati nell'81,0% dei pazienti trattati con Abecma. Casi di CRS di grado ≥ 3 (Lee et al, 2014) si sono verificati nel 5,4% dei pazienti, mentre CRS fatale (grado 5) è stata riportata nello 0,5% dei pazienti. Il tempo di insorgenza mediano, per eventi di qualsiasi grado, è stato di 1 giorno (intervallo: da 1 a 17) e la durata mediana della CRS è stata di 5 giorni (intervallo: da 1 a 63).
Le manifestazioni più comuni della CRS includevano piressia (78,3%), ipotensione (32,1%), tachicardia (25,5%), brividi (23,4%), ipossia (16,3%), proteina C-reattiva aumentata (16,3%), cefalea (14,7%) e stanchezza (10,9%). Eventi di grado ≥ 3 che possono essere osservati in associazione a CRS includono fibrillazione atriale, sindrome da perdita capillare, ipotensione, ipossia e HLH/MAS.
Dei 184 pazienti, il 45,1% ha ricevuto tocilizumab; il 32,6% ha ricevuto una singola dose mentre il 12,5% ha ricevuto più di 1 dose di tocilizumab per il trattamento della CRS. In generale, nei livelli di dosaggio target, il 15,8% dei pazienti ha ricevuto almeno 1 dose di corticosteroidi per il trattamento della CRS. Dei 92 pazienti, alla dose target di 450 x 106 cellule T CAR-positive, il 54,3% ha ricevuto tocilizumab e il 22,8% ha ricevuto almeno 1 dose di corticosteroidi per il trattamento della CRS. Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Reazioni avverse neurologiche
Negli studi aggregati, indipendentemente dall'attribuzione di neurotossicità da parte dello sperimentatore, nei 184 pazienti le reazioni avverse neurologiche o psichiatriche più frequenti comprendevano cefalea (28,8%), capogiro (15,2%), stato confusionale (13,0%), insonnia (9,8%), ansia (8,2%), tremore (8,2%) e sonnolenza (6,5%). Altre reazioni avverse neurologiche verificatesi con una frequenza minore e considerate clinicamente rilevanti comprendevano afasia (4,3%) ed encefalopatia (4,3%).
Casi di neurotossicità identificata dagli sperimentatori, dove l'identificazione è stata il metodo principale per valutare la neurotossicità associata alle cellule T CAR solo nello studio KarMMa, sono stati osservati nel 18,0% dei 128 pazienti trattati con Abecma, compresi casi di grado 3 nel 3,1% dei pazienti (senza alcun evento di grado 4 o 5). Il tempo mediano alla comparsa del primo evento è stato di 2 giorni (intervallo: da 1 a 10). La durata mediana è stata di 3 giorni (intervallo: da 1 a 26). In generale, il 7,8% dei pazienti ha ricevuto almeno 1 dose di corticosteroidi per il trattamento di neurotossicità associate alle cellule T CAR, mentre alla dose target di 450 x 106 cellule T CAR-positive, il 14,8% dei pazienti ha ricevuto almeno 1 dose di corticosteroidi. Le manifestazioni più comuni di neurotossicità identificata dallo sperimentatore includevano stato confusionale (9,4%), encefalopatia (5,5%), afasia (4,7%), allucinazioni (3,1%) e alterazioni dello stato mentale (3,1%).
Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Neutropenia febbrile e infezioni
Negli studi aggregati, le infezioni si sono manifestate nel 71,2% dei pazienti. Infezioni di grado 3 o 4 si sono verificate nel 23,4% dei pazienti. Infezioni di grado 3 o 4 da patogeno non specificato si sono verificate nel 17,9%, infezioni virali nel 7,1%, infezioni batteriche nel 3,8% e infezioni micotiche nello 0,5% dei pazienti. Infezioni fatali da patogeno non specificato sono state riportate nell'1,6% dei pazienti e lo 0,5% dei pazienti ha manifestato infezioni micotiche o virali con esito fatale. Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Casi di neutropenia febbrile (di grado 3 o 4) sono stati osservati nel 14,7% dei pazienti dopo l'infusione di Abecma. La neutropenia febbrile può manifestarsi in concomitanza con CRS. Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Citopenie prolungate
I pazienti possono presentare citopenie prolungate a seguito di chemioterapia linfodepletiva e infusione di Abecma. Negli studi aggregati, per il 34,8% dei 178 pazienti che hanno manifestato neutropenia di grado 3 o 4 e per il 72,7% dei 110 pazienti che hanno manifestato trombocitopenia di grado 3 o 4 durante il primo mese successivo all'infusione di Abecma non vi è stata risoluzione dall'ultima valutazione durante il primo mese. Dei 62 pazienti con neutropenia che non si era risolta entro il mese 1, l'82,3% si è ripreso da neutropenia di grado 3 o 4 con un tempo mediano di recupero dopo l'infusione di Abecma pari a 1,9 mesi. Degli 80 pazienti con trombocitopenia che non si era risolta entro il mese 1, il 71,3% si è ripreso da trombocitopenia di grado 3 o 4 con un tempo mediano di recupero pari a 2,2 mesi. Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Ipogammaglobulinemia
Casi di ipogammaglobulinemia sono stati riportati nel 19,6% dei pazienti trattati con Abecma negli studi aggregati, con un tempo mediano di insorgenza di 100 giorni (intervallo da 15 a 326). Vedere paragrafo 4.4 per indicazioni sul monitoraggio e la gestione.
Immunogenicità
Abecma ha il potenziale di indurre anticorpi anti-CAR. Negli studi clinici, l'immunogenicità umorale di Abecma è stata misurata mediante la determinazione degli anticorpi anti-CAR nel siero pre- e post-somministrazione. Negli studi aggregati, il 4,3% dei pazienti è risultato positivo agli anticorpi anti-CAR pre-infusione e sono stati rilevati anticorpi anti-CAR post-infusione nel 50,5% dei pazienti. Non vi è alcuna evidenza che la presenza di anticorpi anti-CAR preesistenti o post-infusione influisca sull'espansione cellulare, sulla sicurezza o sull'efficacia di Abecma.
Segnalazione delle reazioni avverse sospette
La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione riportato nell'
allegato V.