L'amikacina è un antibiotico appartenente alla classe degli amminoglicosidi. Viene prodotta per via semisintetica da un altro antibiotico amminoglicosidico di origine naturale, la kanamicina A. L'amikacina è disponibile in gel per uso cutaneo e in soluzione da somministrare per via endovenosa o intramuscolare. Può essere dispensato dietro presentazione di ricetta medica ripetibile (RR).
L'amikacina è utilizzata nel trattamento d'infezioni causate da batteri ad essa sensibili.
In particolare, l'amikacina trova impiego soprattutto, ma non solo, nel trattamento d'infezioni da Gram-negativi resistenti ad altri antibiotici. Più nel dettaglio, l'utilizzo dell'amikacina è indicato nei seguenti casi:
Batteriemie e setticemia (sepsi neonatale compresa);
Infezioni complicate e ricorrenti del tratto genito-urinario;
Infezioni dell'apparato respiratorio;
Infezioni del sistema nervoso centrale (meningiti comprese);
Infezioni osteo-articolari;
Infezioni della cute e del tessuto sottocutaneo;
Ustioni;
Infezioni addominali (peritonite compresa);
Infezioni post-operatorie in seguito ad interventi chirurgici all'addome.
Come precedentemente accennato, l'amikacina è disponibile sotto forma di gel per uso cutaneo e sotto forma di soluzione per somministrazione intramuscolare o endovenosa.
Di seguito sono riportate alcune indicazioni sulle dosi di farmaco abitualmente impiegate in terapia.
Gel per uso cutaneo
Il gel a base di amikacina dovrebbe essere applicato sulla cute una volta al giorno massaggiando delicatamente.
Soluzione per somministrazione intramuscolare o endovenosa
Negli adulti e nei bambini con più di 12 anni di età, la dose di amikacina abitualmente somministrata è di 15 mg/Kg di peso corporeo al giorno, da somministrarsi in dose unica oppure in due dosi frazionate a distanza di dodici ore l'una dall'altra.
Nei bambini son un mese di vita fino ai 12 anni di età, la dose di amikacina solitamente impiegata è di 15-20 mg/Kg di peso corporeo al giorno, da somministrarsi in dose unica oppure in due dosi frazionate a distanza di dodici ore l'una dall'altra.
Nei neonati, la dose di attacco di amikacina abitualmente somministrata è di 10 mg/Kg di peso corporeo, seguita da dosi di 7,5 mg/Kg di peso corporeo da somministrarsi ogni dodici ore.
Nei prematuri, la dose di amikacina solitamente impiegata è di 7,5 mg/Kg di peso corporeo da somministrarsi ogni dodici ore.
La durata del trattamento, di solito, è di 3-7 giorni per la somministrazione endovenosa e 7-10 giorni per la somministrazione intramuscolare.
Nei pazienti affetti da patologie renali le dosi di amikacina somministrate saranno minori rispetto a quelle abitualmente utilizzate.
Medicinali che contengono il Principio Attivo Amikacina Solfato
L'utilizzo dell’amikacina è controindicato nei seguenti casi:
- In pazienti con ipersensibilità nota all'amikacina;
- In pazienti con ipersensibilità nota ad altri amminoglicosidi;
Va usata cautela nella somministrazione di amikacina in pazienti con preesistenti disfunzioni renali o preesistenti problemi all'udito o al sistema vestibolare.
I pazienti trattati con amikacina devono essere tenuti sotto stretta sorveglianza a causa dell'ototossicità e della nefrotossicità indotte dall'amikacina stessa.
Prima di cominciare il trattamento a base di amikacina e per tutta la durata dello stesso, è necessario eseguire regolari audiogrammi e periodici controlli della funzionalità renale.
In caso d'insorgenza di tinnito (un disturbo uditivo caratterizzato dalla percezione di fischi, ronzii, fruscii, ecc.) o in caso di diminuzione dell'udito, la terapia con amikacina deve essere immediatamente interrotta.
Il rischio d'insorgenza di ototossicità e/o nefrotossicità, in seguito a terapia con amikacina, aumenta in quei pazienti con preesistente compromissione renale o che sono sottoposti a un trattamento ad alte dosi e per lunghi periodi.
I pazienti che ricevono amikacina devono essere opportunamente idratati in modo da evitare l'irritazione chimica dei tubuli renali.
L'amikacina può provocare blocco neuromuscolare e paralisi respiratoria, perciò va usata cautela nella somministrazione del farmaco in pazienti affetti da miastenia grave o da morbo di Parkinson.
Il trattamento con amikacina, soprattutto se protratto per lunghi periodi, può favorire l'insorgenza di superinfezioni da batteri resistenti o da funghi. Tali superinfezioni potrebbero richiedere un'adeguata terapia.
Va usata molta cautela nell'utilizzo dell'amikacina nei neonati e nei prematuri, poiché i loro reni non sono ancora completamente sviluppati.
Quando l'amikacina è somministrata per via parenterale, potrebbe provocare reazioni avverse in grado di alterare la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari, perciò va usata molta cautela.
Il rischio d'insorgenza di paralisi respiratoria aumenta quando l'amikacina è somministrata in concomitanza a farmaci anestetici o a bloccanti neuromuscolari (come tubocurarina, succinilcolina, atracurio, ecc.).
La somministrazione concomitante di amikacina e di altri farmaci neurotossici, nefrotossici e/o ototossici deve essere evitata. Fra questi farmaci, ricordiamo: Bacitracina, vancomicina, viomicina o colistina, altri farmaci antibiotici; Kanamicina, gentamicina, tobramicina, neomicina, streptomicina o paromomicina, altri amminoglicosidi; Cisplatino o altri composti organo-platino, farmaci ad azione antitumorale; Amfotericina B, un antimicotico; Cefaloridina e altre cefalosporine; Diuretici potenti, come l'acido etacrinico, la furosemide o il mannitolo. La somministrazione concomitante di amikacina e di bifosfonati aumenta il rischio d'insorgenza di ipocalcemia (cioè una diminuzione dei livelli di calcio nel circolo ematico). L'utilizzo contemporaneo di amikacina e di indometacina (un FANS) nei neonati può aumentare la concentrazione plasmatica di amikacina stessa.
Di seguito sono riportati gli effetti indesiderati del Ranitidina organizzati secondo la classificazione sistemica e organica MedDRA. Non sono disponibili dati sufficienti per stabilire la frequenza dei singoli effetti elencati
Patologie del della cute e del tessuto sottocutaneo | Eruzione cutanea, prurito, orticaria |
Patologie dell’occhio | Cecitàb, infarto della retinab |
Patologie dell’orecchio e del labirinto | Tinnitoa, ipoacusiaa |
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche | Patologie del sistema muscoloscheletrico, del tessuto connettivo e delle ossa |
Disturbi del sistema immunitario | Risposte anafilattiche (reazioni anafilattiche, shock anafilattico e reazioni anafilattoidi), ipersensibilità |
Patologie del sistema nervoso | Paralisia, Tremorea, parestesiaa, cefalea, disturbo dell’equilibrio |
Patologie gastrointestinali | Nausea, vomito |
Patologie renali e urinarie | Compromissione renale acuta, nefropatia tossica, cellule nelle urinea, Oliguriaa, aumento della creatininemiaa, albuminuriaa, azotemiaa, globuli rossi nelle urinea, globuli bianchi nelle urinea |
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione | Piressia |
Patologie polmonari e del tratto respiratorio | Sensazione di mancanza di respiro ed affaticamento |
Casi di sovradosaggio da amikacina sono stati riportati solo durante la somministrazione per via parenterale del farmaco.
In caso d'iperdosaggio da amikacina può insorgere blocco neuromuscolare accompagnato da arresto respiratorio che richiede un trattamento immediato.
La dialisi peritoneale o l'emodialisi sono utili per eliminare velocemente l'amikacina in eccesso dal circolo ematico. L'amikacina circolante può anche essere ridotta mediante emofiltrazione continua arterovenosa. Nei neonati, potrebbe anche essere utile la trasfusione di scambio.
Gravidanza e Allattamento
Poiché la ranitidina è in grado di attraversare la placenta, il suo impiego nelle donne inL'amikacina può attraversare la placenta e potrebbe causare danni al feto. Pertanto, l'utilizzo del farmaco da parte di donne in gravidanza dovrebbe essere effettuato solo in casi di effettiva necessità.
Le madri che allattano al seno, prima di assumere l'amikacina, devono chiedere consiglio.