Liposed
Ultimo aggiornamento: 04/03/2022
A cosa serve
Liposed è un integratore appartenente alla categoria degli integratori di minerali.
E' commercializzato in Italia dall'aziendaGerline S.r.l. .
E' commercializzato in Italia dall'azienda
Informazioni commerciali
Titolare: Gerline S.r.l.
Concessionario:Gerline S.r.l.
Categoria di appartenenza: integratori di minerali
Forma farmaceutica: compressa
Concessionario:
Categoria di appartenenza: integratori di minerali
Forma farmaceutica: compressa
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Confezioni
Liposed 30 cps
Descrizione e caratteristiche
Integratore formulato per attenuare l'eccesso di
secrezione sebacea con controllo del'infiammazione
cutanea con problemi acneici.
Ingredienti
Apporto nutrienti
Quercetina
La quercetina è un fitoestrogeno polifenolico appartenente al gruppo dei favonoli, presente nelle mele, nelle cipolle
(soprattutto quelle rosse), nel té verde e nel vino rosso, nel mirtillo e nel ribes, iperico, verza. La quercetina supera
la barriera ematoencefalica, al pari di molti flavonoli. Viene comunemente usata dai medici per curare le allergie e
gli stati infiammatori come l'asma, la febbre da fieno, l'eczema, la gotta, la pancreatite e la prostatite.
La quercetina inibisce a livello trascrizionale l'espressione del recettore al DHT, e il tasso di inibizione è dose
dipendente.La down-regulation del recettore al DHT a sua volta inibisce l'attività di tutti i geni androgeno-inducibili,
implicati nei fenomeni di androgenizzazione anche cutanea e nello sviluppo e la progressione del carcinoma della
prostata.
La quercetina sinergizza con la finasteride nel ridurre l'ipertrofia prostatica.
La quercetina inibisce l'attività ossidativa e riduttiva dell'enzima 17beta idrossisteroido deidrogenasi tipo 5, un
enzima chiave nel metabolismo degli ormoni androgeni ed estrogeni. La quercetina ha una potente azione
antiossidante di membrana, similglutatione ridotto, e inibisce i danni provocati dai radicali liberi dell'ossigeno.
La quercetina, combatte le malattie cardiache in due modi: prima di tutto impedendo al colesterolo LDL di ossidarsi
e quindi di aderire alla pareti delle arterie, e in secondo luogo impedendo alle piastrine del sangue di aggregarsi
formando pericolosi coaguli.
La quercetina è da 10 a 20 volte più potente della Vitamina E nel proteggere dall'ossidazione le lipoproteine a bassa
densità LDL, ossidazione riconosciuta essere un potente meccanismo di innesco del processo aterosclerotico. Il
rallentamento dell'ossidazione delle LDL contribuisce alla protezione del miocardio e in generale ad abbassare il
rischio di malattia cardio-vascolare.
L'ossidazione del colesterolo LDL è infatti il fenomeno che sta alla base della formazione delle placche
aterosclerotiche e quindi del rischio cardiovascolare compreso l'infarto del miocardio. La placca aterosclerotica si
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sviluppa lentamente; solitamente, il processo ha inizio con un danno allo strato delle cellule endoteliali, che
rivestono un'arteria. L'endotelio, così danneggiato, lascia filtrare liberamente le LDL e le piastrine provenienti dal
torrente circolatorio. Le piastrine rilasciano determinati fattori di crescita che inducono le cellule della muscolatura
liscia, che si trovano al disotto dell'endotelio, a moltiplicarsi ed a migrare nella zona danneggiata. Nel contempo i
monociti (globuli bianchi) giungono in questa zona, si attivano e diventano macrofagi. Le cellule della muscolatura
liscia e i macrofagi ingeriscono, con un meccanismo di endocitosi, una parte delle LDL, degradandole e diventando
cellule schiumose.
Le lipoproteine che si legano ai macrofagi non sono semplicemente le LDL circolanti, bensì le LDL ossidate che si
formano
quando queste interagiscono con i radicali liberi. Se i livelli delle LDL nel sangue sono però troppo elevati un'altra
parte di queste lipoproteine non riesce ad entrare nelle cellule e si deposita nei vasi. Il colesterolo che si trova nella
struttura delle LDL, insieme alle cellule schiumose, formano un ateroma, cioè un tappo, che nel tempo può
ispessirsi e restringere il lume della arteria, provocando a seconda del distretto anatomico formatasi, un infarto o
un ictus.
La quercetina è un potente inibitore sia della sintesi che dell'attività della cicloossigenasi 2, influenzando così il
metabolismo dell'acido arachidonico. L'inibizione dell'attività della cicloossigenasi diminuisce l'aggregazione
piastrinica con riduzione della tendenza allo sviluppo di trombi. La cicloossigenasi 2 (COX-2) catalizza la sintesi
della prostaglandina E2, che gioca un ruolo chiave nell'infiammazione e nelle malattie associate, come acne,
malattie cardiovascolari, neoplasie. Le cellule tumorali a diversi stadi (a volte anche in quelli pretumorali)
esprimono la COX-2, che parrebbe coinvolta nei processi di neoangiogenesi, cioè nella formazione di nuovi vasi
sanguigni che danno nutrimento al tumore e gli permettono di svilupparsi. In pratica, la COX-2 sembrerebbe
essenziale perché le cellule tumorali si moltiplicano. E inattivandola con gli anticox2 si potrebbe riuscire a bloccare
lo sviluppo del tumore.
La quercetina inibisce l'attività della lipoossigenasi e quindi la sintesi di LTB4, 5-HETE e 12-HETE, implicate sia in
molti processi infiammatori che nella cancerogenesi.
L'attività antitumorale dei composti fenolici è complessa ed ancora molto poco conosciuta. In generale, come
riportato sopra, molti agiscono come antiossidanti nei confronti dei radicali liberi che si originano durante il
trattamento (trasformazione, conservazione, cottura) degli alimenti o durante i processi metabolici dell'organismo.
È anche possibile che meccanismi di azione diversi siano simultaneamente attivi. In vitro, molti di essi, quali la
quercitina ed il resveratrolo, hanno mostrato chiare proprietà antitumorali.
La quercitina esercita un potente effetto differenziante e antiproliferativo in cellule neoplastiche indirizzandole verso
la mortecellulare programmata (apoptosi). La quercitina, arresta lo sviluppo dei tumori del colon negli animali da
esperimento, e ha un effetto antiproliferativo in vitro sul carcinoma della prostata androgeno-indipendente.
Infiammazione e Alzhaimer: in alcune forme di Alzhaimer l'innesco è un fenomeno infiammatorio a livello cerebrale
in cui un
ruolo importante sembra svolto dalla COX-2.
CONTROINDICAZIONI
II sovradosaggio può causare irritazione gastrica e del tubo digerente con nausea e vomito, se ne sconsiglia l'uso a
persone
gastro sensibili, in allattamento, in pediatria, in gravidanza.
Bardana
La bardana è una pianta legnosa biennale, di cui si usano le radici e talvolta anche le foglie.
Si usa sia come rimedio interno che per uso esterno, nelle affezioni cutanee è indicata per l'acne, l'eczema, la
sebborrea e la dermatite seborroica. Ha un'azione antibatterica e ipoglicemizzante, per la presenza di inulina e
vitamine del gruppo B, che interagiscono sul metabolismo dei glucidi. Ha un'azione antimicotica ed antibatterica,
rinforza il sistema immunitario; l'inulina presente negli estratti di bardana stimola la superficie dei globuli bianchi
aiutandoli a lavorare meglio. Ha proprietà diuretiche, stimola il sistema epatobiliare, drena le tossine, purifica il
sangue e il sistema linfatico, abbassa il colesterolo.
PRINCIPI ATTIVI
Acido caffeico, acido clorogenico, vitamine del complesso B, mucillagini, lappatina, sostanza amara, tracce di olio
essenziale, sostanze antibiotiche, composti polinsaturi, polieni e polienine, acido aretico, aretinoni, lappafeni,
polifenoli, acido y-guanidino-nbutirico che ha una azione ipoglicemizzante, inulina, tannini, resine.
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CONTROINDICAZIONI
Nei soggetti allergici alle asteracee, la pianta non va somministrata, in quanto è uno stimolante uterino in
gravidanza e in allattamento. Alle dosi consigliate è una pianta sicura.
Tarassaco
È una pianta erbacea diffusa in quasi tutto il mondo, le cui parti adoperate sono: radice, pianta intera, foglie,
rizoma. È una pianta coleretica, diuretica, blandamente lassativa, essenzialmente impiegata nella cura del fegato
pigro, nella stitichezza nella insufficienza epatica e biliare, nella intossicazione alimentare, nell'ipercolesterolemia. E
una pianta con potente attività depurativa e di drenaggio, stimola l'eliminazione delle tossine nell'organismo
attraverso gli emuntori naturali come il fegato, i reni, l'intestino e la pelle, regola la secrezione sebacea, aumenta
blandamente il transito intestinale. Si usa in eczemi, obesità, ipoacidità, turbe digestive e flatulenza, inappetenza,
reumatismi, gotta. Previene una colecistopatia: aumenta la secrezione biliare e i principi amari della pianta attivano
la contrazione della cistefellea, ha proprietà preventive ma non dissolve i calcoli già presenti. È indicata per chi
soffre di artrosi, nelle diete dimagranti e nella ipertrofia prostatica (insieme all'uva ursìna).
PRINCIPI ATTIVI
Alcoli triterpenici betamirina, tarasserolo, tarassasterolo, beta-tarassasterolo, steroli-beta-sitosterina, stigmasterina,
cluitianolo, vitamine A, C, D, tiamina, acido nicotinico, inulina, acido palmitico, oleico, linoleico, levulosio, acido
caffeico, flavonoidi, principi amari, tarassicina, triterpeni, pentaciclici, steroli, stigmasterolo, caroteni, xantofille,
aspigenina, 7-glucoside, zucchero, fruttosio.
CONTROINDICAZIONI
Non va usata in caso di occlusione delle vie biliari, in chi sia stata asportata la cistefellea, può causare problemi
gastrici e di iperacidità, alle dosi indicate è una pianta sicura.
Carciofo
Appartiene alla famiglia delle composite, si impiegano le foglie. È un regolatore epatico biliare, abbassa glicemia,
colesterolemia, azotemia e uricemia, è un antibatterico nei confronti di salmonella e stafilococchi. Grazie alla
cinarina, una particolare sostanza amara contenuta nelle foglie, nello stelo e nell'infiorescenza, il carciofo svolge
un'azione benefica sulla secrezione biliare, abbassa il colesterolo, favorisce la diuresi renale e regolarizza le funzioni
intestinali. È indicato nei disturbi epato-biliari, nella colelitiasi e colecistite, nella ritenzione idrica. Ha un'azione
depurativa e disintossicante. È utile nell'arteriosclerosi, nella gotta, nelle astenie, nel sovraffaticamento, nel
reumatismo, nell'artrite, nelle intossicazioni, nelle infezioni intestinali, nella inappetenza e nella cattiva digestione,
stimola la bile, combatte i disturbi della cistefellea ed aiuta a dimagrire.
PRINCIPI ATTIVI
Cinarina, diestere caffeico dell'acido chinico, flavonoidi, eterosidi del luteolo, cinaroside, scolimoside, ramnoside
della luteolina, mucillagini, tannini, sali di potassio, sali di magnesio, ferro organico, vitamine A, B, C, acido
pantotecnico, proteine grezze, inulina, enzimi, inulasi, invertasi, ossidasi, proteasi, acido glicolico, glicerico,
composti glucosidi A e B, protidi, lipidi, zuccheri costituiti da inulina e quindi permesso ai diabetici, acqua,
manganese, fosforo, ferro, acido malico sucinico.
CONTROINDICAZIONI
Non va dato alle donne che allattano, perché ne ostacola la secrezione lattea, si consiglia l'uso in caso di occlusione
delle vie biliari, in chi sia stata asportata la cistefellea, potrebbe dare allergia in chi è sensibile alle asteracee.
Viola Tricolor
La Viola tricolor è originaria, con molte sottospecie, varietà e forme, di tutte le zone temperate dell'Europa e
dell'Asia. La droga è costituita dalle parti aeree, raccolte al tempo della fioritura e disseccate.
COMPOSIZIONE
La Viola tricolore contiene dallo 0.06% sino allo 0.3% di acido salicilico e di suoi derivati quali l'estere metilico ed il
relativo glucoarabinoside (violutoside o violutosina), oltre ad altri acidi fenoicarbossilici quali gli acidi trans-caffeico,
trans- e cis-p-cumarico, gentisico, protocatechico, etc; circa il 10% di mucillagini, composta da glucosio (35%),
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galattosio (33%), arabinosio (18%) e ramnosio (8%); il 2.4-4.5% di tannini; flavonoidi (ratina, violantina,
scoparina, saponarina, coltre ai Cglucosidi vitexina, saponaretina, orientina e isoorietina, nonché vicenina-2);
antocianosine glucosilate; cumarina; carotenoidi (Franz, 1969; Papay et al, 1987).
FARMACOLOGIA ED USI TERAPEUTICI
La Viola tricolore è risultata utile, nell'impiego sia topico che sistemico nella cura di affezioni cutanee di varia
natura, tra cui. molte di origine allergica: seborrea e dermatite seborroica, crosta lattea, e (per uso interno) nelle
indisposizioni da raffreddamento con febbre, come diuretico e blando lassativo. Non si conoscono i costituenti
responsabili dell'azione farmacologica e il meccanismo con cui agiscono; tuttavia, le osservazioni che hanno potuto
evidenziare come i trattamenti con questa pianta favoriscano in generale il buon funzionamento dello strato corneo
e del derma, il rinforzo delle difese immunitarie naturali e l'assorbimento delle vitamine indispensabili per
l'equilibrio biochimico dei tessuti cutanei.
EFFETTI COLLATERALI NELL'UOMO
Non sono noti effetti collaterali rilevanti legati all'uso di Viola tricolor. Le poche sperimentazioni cliniche pubblicate
non
riferiscono effetti collaterali importanti. Non sono note controindicazioni all'uso di Viola tricolor.
Papaia
La Papaya Verde matura contiene un eccellente fonte di enzimi, minerali e vitamine: Vitamina A, E, C e le vitamine
del gruppo B. La Papaina è l'enzima attivo principale della Papaya. La Papaina possiede un'azione digestiva
superiore alla pepsina e alla pancreatina. I cambiamenti dell'alcalinità o dell'acidità intestinale non interferiscono
con l'attività digestiva della Papaina. La Papaina è uno degli enzimi vegetali proteolitici più potenti, in grado di
idrolizzare le proteine in qualunque pH del canale gastro-intestinale; ciò è d'importanza basilare per coloro che
soffrono di problemi digestivi a causa di mancanza di enzimi nell'organismo e di bassa produzione di acido cloridrico
nello stomaco. La Papaina è quindi un'integratore ideale per chi soffre di problemi digestivi. L'azione proteolitica
della Papaina favorisce una maggiore digestione delle proteine che consumiamo e diminuisce il rischio di accumuli
di muco-proteine nell'organismo, che può determinare una congestione linfatica. La Papaya possiede inoltre qualità
antisettiche che impediscono la proliferazione di batteri indesiderati negli intestini. L'Arginina, uno degli aminoacidi
essenziali, non è un prodotto normalmente del nostro organismo, ma deve essere assimilata attraverso gli alimenti
quali, uova e lieviti. Questi alimenti devono essere assunti con regolarità per fare in modo che l'Arginina sia
costantemente presente nell'organismo. La Papaia riesce a convertire alcune proteine in Arginina costantemente:
l'Arginina così prodotta è estremamente importante perché stimola la produzione dell'ormone della crescita umana
(HGH). Ulteriori studi in provetta hanno anche dimostrato che l'Arginina ha proprietà inibitorie nello sviluppo di
cellule cancerogene. La digestione incompleta di alcune proteine è causa di alcune patologie moderne quali, la
pressione alta, l'artrite, costipazione, l'epilessia e il diabete. La Papaina non può impedire completamente il
presentarsi di queste patologie, ma è senza dubbio un complemento che può aiutare a una giusta digestione.
Echinacea
L'echinacea è una pianta della famiglia delle Composite, originaria degli Stati Uniti. In fitoterapia si utilizzano la
radice e le parti aeree durante la fioritura, che sono le parti più ricche di principi attivi. I principali componenti attivi
sono la frazione polifenolica (echinacoside, ac. clorogenico, ac. Cicorico), olio essenziale polisaccaridi ad alto peso
molecolare. L'echinacea è stata proposta come panacea per moltissime patologie, ma la ricerca seria finora ha
accertato tre impieghi fondamentali: prevenzione e terapia delle malattie da raffreddamento, stati infettivi di origine
batterica o virale, cicatrizzazione delle ferite. Queste attività sarebbero riconducibili alla capacità della pianta di
stimolare il sistema immunitario attraverso l'aumento della fagocitosi e attraverso una inibizione indiretta della
ialuronidasi. Sembra inoltre che i polisaccaridi presenti nella pianta siano in grado di aumentare la produzione di
interferone. Gli effetti immunomodulanti dell'echinacea la rendono controindicata in pazienti in terapia
immunosoppressiva (trapianti, malattie autoimmuni, TBC, sclerosi multipla). L'uso concomitante di farmaci come
l'alprazolam, i calcioantagonisti e gli inibitori delle proteasi potrebbe aumentarne i livelli nel sangue e quindi la
possibilità di effetti indesiderati. Non è stata ancora accertata la sicurezza dell'echinacea in gravidanza.
Zinco
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Lo zinco è un elemento indispensabile per la crescita corporea, interviene nei processi riparativi cellulari, nella
risposta immune,come cofattore in moltissime reazioni enzimatiche catalizzate da metallo-enzimi, interviene nella
sintesi del collagene.
Stabilizza la struttura secondaria delle proteine legando i residui di istidina e cisteina, contribuendo così a formare
la struttura tridimensionale globale della molecola proteica. Il fabbisogno giornaliero è stimato in 10-15 mg per
l'adulto, 20 mg per le gestanti, 30 mg per le nutrici. Lo zinco è contenuto nella carne, pesce, cereali e legumi.
L'assorbimento dello zinco avviene a livello duodenale e intestinale, ad opera di una proteina trasportatrice che lo
veicola attraverso la parete intestinale.
La carenza grave di zinco o della proteina carrier intestinale causa nel bambino l'acrodermatite enteropatica,
caratterizzata da diarrea costante e steatorrea, alterazioni cutanee distali e periofiziali vescicobollose o crostose
impetiginizzate, perdita dei capelli, ciglia e sopracciglia, lesioni ungueali, perionissi, grave ritardo staturo-ponderale.
Alcuni farmaci possono provocare un deficit di zinco:
etambutolo e isoniazide, anti mao, corticosteroidi, diuretici tiazinici.
Lo zinco è un inibitore delle lipasi, dei batteri e dei lieviti, in particolare della lipasi del P. Acnes. Nell'alopecia
androgenetica una buona zinchemia inibirebbe una eccessiva attività della 5 alfa reduttasi cutanea.
Se si somministra zinco a scopo tricologico occorre fare attenzione all'assorbimento intestinale del rame, che
utilizza lo stesso carrier intestinale: a scopo profilattico si può somministrare solfato di zinco a dosaggi fisiologici, 20
mg al giorno.
Dosaggi superiori devono essere riservati solo a pazienti con accertata bassa zinchemia.
Cistina
La cistina, presente in grandi quantità nello strato esterno della cuticola del pelo, è un aminoacido solforato
indispensabile nel processo di cheratinizzazione. Il legame S-S presente in questo aminoacido è molto stabile e
conferisce alla struttura delle cheratine tenuta e resistenza. La cistina inoltre facilita la sintesi delle eumelanine, con
influenze positive sulla pigmentazione del pelo.Vi è una correlazione fra cistina e Vitamina B6: in carenza di B6 il
tasso ematico di cistina diminuisce. La cistina è abbondante nelle uova e nel latte vaccino. Non è stato definito
attualmente il fabbisogno giornaliero della cistina, ma nella terapia della cheratinizzazione viene impiegata alla
dose di 1-1,5 gr/die.