Senvelgo
Ultimo aggiornamento: 20/12/2024
A cosa serve
Senvelgo è un medicinale veterinario a base del principio attivo Velagliflozin, appartenente alla categoria degli VETERINARI. VARI... e nello specifico Inibitori del cotrasportatore SGLT2 (sodio-glucosio tipo 2). E' commercializzato in Italia dall'azienda Boehringer Ingelheim Animal Health Italia S.p.A. .
Senvelgo può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Senvelgo può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Boehringer Ingelheim Vetmedica GmbH
Concessionario:Boehringer Ingelheim Animal Health Italia S.p.A.
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Velagliflozin
Gruppo terapeutico: VETERINARI. VARI...
Forma farmaceutica: soluzione
Concessionario:
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Velagliflozin
Gruppo terapeutico: VETERINARI. VARI...
Forma farmaceutica: soluzione
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Confezioni
Senvelgo 15 mg/ml soluzione orale per gatti flacone 30 ml con siringa dosatrice
Principio Attivo
ogni ml contiene: Velagliflozin 15 mg, equivalente a velagliflozin L-prolina H2O 20,1 mg.
Indicazioni
per la riduzione dell'iperglicemia nei gatti affetti da diabete mellito non-insulino dipendente.
Posologia
uso orale. La dose raccomandata è di 1 mg/kg di peso corporeo, somministrata una volta al giorno. Per i gatti precedentemente trattati con insulina o un altro medicinale antidiabetico, il regime posologico è lo stesso. Nel passaggio dal trattamento con insulina, non somministrare la dose serale di insulina dal giorno precedente l'inizio del trattamento con velagliflozin. La soluzione deve essere aspirata utilizzando la siringa dosatrice fornita nella confezione. La siringa si inserisce nel flacone ed è graduata con una scala in kg di peso corporeo. Il medicinale veterinario può essere somministrato direttamente in bocca o con una piccola quantità di cibo. Il medicinale veterinario deve essere somministrato all'incirca alla stessa ora ogni giorno. Se si salta una dose, questa dovrà essere somministrata lo stesso giorno non appena possibile. Dopo la somministrazione, chiudere bene il flacone con il tappo. È possibile pulire la siringa con un panno asciutto pulito. La siringa ha una scala graduata in base al peso corporeo in kg con incrementi di 0,5 kg.
Avvertenze
precauzioni speciali per l'impiego sicuro nelle specie di destinazione: In base al meccanismo d'azione degli inibitori SGLT-2 (come velagliflozin), un'adeguata produzione di insulina endogena è un requisito per una gestione efficace del diabete mellito con questo medicinale veterinario. Poiché non esiste alcuna soglia di insulina endogena che definisca quale sia la quantità sufficiente per il trattamento con velagliflozin, le seguenti istruzioni sono importanti per identificare i gatti idonei per l'inizio del trattamento (“Prima dell'inizio del trattamento”) e per la continuazione del trattamento (“Raccomandazioni per il monitoraggio iniziale (prime due settimane)”) per identificare i gatti che traggono beneficio dalla monoterapia.
Prima dell'inizio del trattamento: Si deve eseguire uno screening per la chetoacidosi diabetica (DKA). Pertanto, prima dell'uso, è necessario verificare la presenza di corpi chetonici nelle urine o nel sangue. Non si deve iniziare o riprendere il trattamento se sono presenti corpi chetonici a concentrazioni indicative di DKA.Segni clinici quali perdita di peso non intenzionale, disidratazione, letargia, anoressia (inappetenza), vomito, cachessia possono indicare chetoacidosi diabetica. I gatti diabetici pretrattati con insulina, dopo l'avvio del trattamento con velaglifozin, sono a rischio più elevato di DKA e chetonuria, se confrontati con i pazienti di nuova diagnosi.
I gatti ritenuti a rischio di sviluppare chetoacidosi diabetica necessitano un attento monitoraggio e devono essere presi in considerazione piani di trattamento alternativi. Il rischio di sviluppare chetoacidosi diabetica diminuisce significativamente dopo le prime due settimane di trattamento, ma la DKA può comparire in qualsiasi momento (per il monitoraggio vedere più avanti). Se l'inizio del trattamento è posticipato per più di quattro giorni dalla diagnosi di diabete mellito, il medico veterinario deve rivalutare il rischio di chetoacidosi.
Sono stati esclusi dagli studi clinici i gatti con comorbilità quali pancreatite, malattie epatiche, malattie infettive, malattie cardiache, insufficienza renale (stadio IRIS 3 o 4), neoplasie, ipertiroidismo e acromegalia. La sicurezza e l'efficacia del medicinale veterinario nei gatti diabetici con queste malattie concomitanti non sono state completamente studiate. L'uso del medicinale veterinario nei gatti con comorbilità deve avvenire solo in base alla valutazione del rapporto beneficio-rischio da parte del medico veterinario.
Le seguenti condizioni devono essere risolte prima di iniziare il trattamento: disidratazione, DKA sospetta o confermata, anoressia, pancreatite clinica, diarrea cronica, vomito, cachessia.
Raccomandazioni per il monitoraggio iniziale (prime due settimane):Interrompere immediatamente il trattamento in caso di chetoacidosi diabetica (DKA) o chetonuria diabetica confermate o sospette ed eseguire gli esami necessari.
A causa del meccanismo d'azione degli inibitori del SGLT-2, l'iperglicemia può non essere presente in caso di DKA (chetoacidosi euglicemica). La diagnosi di DKA euglicemica deve basarsi sui segni clinici, su un risultato di laboratorio che indica acidosi metabolica e su altri risultati di analisi compatibili con la DKA.
In caso di DKA (ad es. riduzione dell'appetito, vomito acuto, letargia/depressione, disidratazione e risultati di laboratorio), è quindi indispensabile iniziare immediatamente la terapia appropriata. Ciò comprende l'avvio tempestivo della terapia insulinica nonostante livelli glicemici normali (chetoacidosi euglicemica) e il monitoraggio/trattamento dell'ipokaliemia. L'avvio della terapia insulinica è necessario per arrestare la progressione della chetoacidosi. Si deve prendere in considerazione la somministrazione di destrosio o di altre fonti di carboidrati e di un supporto nutrizionale adeguato oltre alla terapia insulinica.
È necessario eseguire un controllo dei chetoni all'inizio della terapia ogni 1-3 giorni per le prime due settimane e ogni volta che il gatto mostra segni clinici di malattia, come riduzione dell'assunzione di cibo, vomito acuto o diminuzione dell'attività. Il controllo della presenza dei corpi chetonici dovrebbe essere eseguito mediante esame sul plasma in una clinica veterinaria, ma può anche essere eseguito dai proprietari dei gatti a casa, immergendo un'apposita striscia reattiva nelle urine del gatto, ad es. nella lettiera. Se si rileva la presenza di corpi chetonici, si deve interrompere la terapia e sottoporre immediatamente il gatto a una visita da parte di un medico veterinario.
Raccomandazioni per il monitoraggio di routine: Il diabete mellito (DM) può progredire nel tempo, quindi alcuni gatti possono avere bisogno di insulina esogena per prevenire la DKA. Pertanto, i gatti con DM trattati con il medicinale veterinario devono essere sottoposti a un monitoraggio di routine secondo le linee guida per il trattamento standard del DM. Inoltre, a causa del meccanismo d'azione di velagliflozin, il monitoraggio di routine deve comprendere la valutazione dei chetoni (con analisi delle urine o del plasma), lo stato di idratazione (diuresi osmotica) e il peso corporeo (calo ponderale non intenzionale dovuto a glicosuria persistente).
Ogni volta che si presentano segni clinici di DKA, si deve controllare la presenza di corpi chetonici (ad es. chetonuria e/o chetonemia), indicativa di DKA. Se il gatto sviluppa DKA, chetonuria o chetosi o se le condizioni cliniche del gatto peggiorano o i livelli della glicemia o della fruttosamina peggiorano dopo un miglioramento iniziale, può essere necessario ricorrere a ulteriori test diagnostici o terapie alternative. Si raccomanda una valutazione del profilo ematico e biochimico, dell'analisi delle urine e dello stato di idratazione. A causa del proprio meccanismo d'azione, gli inibitori del SGLT-2 possono provocare un aumento dei livelli sierici di creatinina, BUN, fosforo e sodio nelle prime settimane dall'inizio della terapia, con successiva stabilizzazione dei valori. Nei pazienti con patologie renali, si raccomanda una valutazione di routine della funzionalità renale, del peso corporeo e dello stato di idratazione.I gatti con patologie renali in stadio IRIS 1 e 2 sono stati inseriti negli studi clinici pilota.
Ulteriori precauzioni per l'impiego sicuro: Evitare il contatto con gli occhi del gatto. La sicurezza o l'efficacia del medicinale veterinario non sono state stabilite nei gatti di età inferiore a 1 anno.La glicosuria, causata dal diabete mellito, o l'effetto di velagliflozin possono contribuire allo sviluppo di infezioni delle vie urinarie. In caso di effetti indesiderati persistenti correlati al trattamento (ad es. diarrea), velagliflozin deve essere interrotto e si deve prendere in considerazione una terapia alternativa per il diabete mellito. Può rendersi necessaria un'interruzione temporanea della terapia in situazioni cliniche note che predispongono alla chetoacidosi (ad es. anoressia (inappetenza) dovuta a malattia acuta o digiuno in prossimità di un intervento chirurgico).
Tempi di sospensione
non pertinente.