Caninsulin
Ultimo aggiornamento: 11/03/2024
A cosa serve
Caninsulin è un medicinale veterinario a base del principio attivo Insulina-zinco Sospensione Composta, appartenente alla categoria degli Antidiabetici e nello specifico Insuline e analoghi per iniezione, ad azione intermedia. E' commercializzato in Italia dall'azienda MSD Animal Health S.r.l. .
Caninsulin può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Caninsulin può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Intervet International B.V.
Concessionario:MSD Animal Health S.r.l.
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Insulina-zinco Sospensione Composta
Gruppo terapeutico: Antidiabetici
Forma farmaceutica: fiala iniettabile
Concessionario:
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Insulina-zinco Sospensione Composta
Gruppo terapeutico: Antidiabetici
Forma farmaceutica: fiala iniettabile
Se sei un professionista, potrai trovare le schede tecniche complete e molto altro nell'area riservata di Codifa.it
Confezioni
Caninsulin im o sottoc. 1 flacone 2,5 ml
Caninsulin im o sottoc. 10 cartucce da 2,7 ml
Caninsulin im o sottoc. 10 flaconi 2,5 ml
Caninsulin im o sottoc. 10 cartucce da 2,7 ml
Caninsulin im o sottoc. 10 flaconi 2,5 ml
Principio Attivo
1 ml di soluzione contiene: Insulina* 40 U.I.
* (Insulina di origine suina, composta da 35% di insulina zinco amorfa e 65% di insulina zinco cristallina).
* (Insulina di origine suina, composta da 35% di insulina zinco amorfa e 65% di insulina zinco cristallina).
Eccipienti
Metil paraidrossibenzoato.
Indicazioni
trattamento del diabete mellito in cani e gatti.
Controindicazioni
il prodotto non deve essere somministrato per via endovenosa. Il prodotto è un'insulina di durata intermedia e non deve essere utilizzato per il trattamento di animali che presentano chetoacidosi diabetica.
Posologia
Caninsulin deve essere somministrato una o due volte al giorno, secondo necessità, mediante iniezione sottocutanea. Alternare ogni giorno il sito d'inoculo. Agitare accuratamente il flacone fino ad ottenere una sospensione lattiginosa omogenea ed uniforme. Lasciare che la schiuma sulla superficie della sospensione, formatasi durante lo scuotimento, si disperda prima di utilizzare il prodotto e, se necessario, ruotare delicatamente il flacone prima dell'uso per mantenere la sospensione omogenea ed uniforme. Nelle sospensioni di insulina si possono formare agglomerati: non utilizzare il prodotto se, anche dopo averlo accuratamente agitato, persistono agglomerati visibili.
Flacone: per il flacone, deve essere utilizzata una siringa da insulina da 40 UI/ml.
Cartuccia: la cartuccia deve essere utilizzata con l'iniettore riutilizzabile a forma di penna denominato VetPen, disponibile in due versioni, VetPen 8 e VetPen 16. La VetPen 8 può somministrare da 0,5 a 8 unità di insulina per iniezione, con incrementi di 0,5 unità, e la VetPen 16 può somministrare da 1 a 16 unità di insulina per iniezione, con incrementi di 1 unità. La VetPen è fornita di istruzioni dettagliate da seguire per il corretto utilizzo.
Nella maggior parte dei cani diabetici, un'iniezione una volta al giorno è sufficiente a ridurre la glicemia. Comunque, in alcuni cani diabetici la durata d'azione può variare, rendendo necessaria la somministrazione d'insulina due volte al giorno. Nei gatti diabetici, la somministrazione di Caninsulin deve essere effettuata due volte al giorno. La dose dipende dal grado di carenza nella produzione di insulina da parte dell'animale stesso ed è perciò diversa per ogni caso.
Fase di stabilizzazione: cane: la terapia con insulina viene iniziata con una dose iniziale di 0,5-1 UI/kg peso corporeo una volta al giorno, arrotondando per difetto al numero intero di unità più basso. Il successivo adeguamento per stabilire la dose di mantenimento deve essere effettuato aumentando o diminuendo la dose giornaliera di circa il 10% secondo l'evoluzione dei segni clinici del diabete e dei risultati delle misurazioni seriali della glicemia. Le modifiche della dose normalmente devono essere effettuate ogni 3-7 giorni e non più frequentemente. In alcuni cani, la durata d'azione dell'insulina può richiedere una somministrazione del trattamento due volte al giorno. In questi casi, la dose per iniezione deve essere diminuita del 25% in modo che la dose totale giornaliera sia inferiore al doppio. Per esempio, per un cane di 10 kg che riceve 5 UI una volta al giorno, la nuova dose (arrotondata per difetto all'unità più vicina) dovrebbe essere inizialmente 3 UI per iniezione. Le due dosi giornaliere devono essere somministrate ad intervalli di 12 ore. Ulteriori adeguamenti della dose devono essere fatti progressivamente come spiegato in precedenza. Dopo il passaggio alle due dosi giornaliere, si raccomanda di monitorare attentamente i segni clinici e la risposta glicemica. Per raggiungere un bilancio fra la produzione di glucosio e l'effetto del prodotto, la somministrazione del cibo deve essere sincronizzata con il trattamento e la razione giornaliera deve essere divisa in due pasti. La composizione e la quantità del pasto giornaliero devono essere costanti. Nei cani trattati una volta al giorno, il secondo pasto viene dato solitamente nel momento in cui si ha l'effetto picco dell'insulina. Nei cani trattati due volte al giorno, i pasti coincidono con la somministrazione di Caninsulin. Ogni pasto deve essere dato tutti i giorni alla stessa ora.
Gatto: la dose iniziale è pari a 1 UI o 2 UI per iniezione, conformemente alla glicemia basale, come spiegato nello schema seguente. I gatti richiedono due somministrazioni al giorno.
Glicemia nel gatto: ]20 mmol/l o [7:>]3,6 g/l ([7:>]360 mg/dl); dose iniziale per il gatto: 2 UI due volte al giorno.
La dose iniziale non deve essere superiore a 2 UI per iniezione. In teoria non dovrebbero essere somministrate più di 2 UI per iniezione durante le prime tre settimane di trattamento. Il successivo adeguamento per stabilire la dose di mantenimento deve essere effettuato aumentando o diminuendo la dose giornaliera secondo i risultati delle misurazioni seriali della glicemia. Le modifiche della dose normalmente non devono essere effettuate più di una volta a settimana. Si raccomandano incrementi di 1 UI/somministrazione, in quanto la variazione della risposta glicemica si ha giorno per giorno e le differenze di risposta all'insulina vengono osservate nel tempo. La composizione e la quantità del pasto giornaliero devono essere costanti.
Fase di mantenimento nei cani e nei gatti: una volta raggiunta la dose di mantenimento e la stabilizzazione dell'animale, è necessario definire un programma di gestione a lungo termine. Lo scopo deve essere quello di gestire l'animale in modo tale da minimizzare le variazioni della richiesta d'insulina. Ciò include il monitoraggio clinico per rilevare sottodosaggi o sovradosaggi di insulina e la correzione della dose, se richiesto. Un'attenta stabilizzazione e monitoraggio aiuteranno a limitare i problemi cronici associati al diabete, che comprendono la cataratta (cani), steatosi epatica (cani e gatti), ecc. I controlli successivi devono essere eseguiti ogni 2-4 mesi (o più spesso in caso di problemi) per monitorare la salute dell'animale, le osservazioni dei proprietari ed i parametri biochimici (come glicemia e/o concentrazione di fruttosamine). Gli adeguamenti della dose di insulina devono essere effettuati basandosi sull'interpretazione dei segni clinici con il supporto dei risultati di laboratorio.
Flacone: per il flacone, deve essere utilizzata una siringa da insulina da 40 UI/ml.
Cartuccia: la cartuccia deve essere utilizzata con l'iniettore riutilizzabile a forma di penna denominato VetPen, disponibile in due versioni, VetPen 8 e VetPen 16. La VetPen 8 può somministrare da 0,5 a 8 unità di insulina per iniezione, con incrementi di 0,5 unità, e la VetPen 16 può somministrare da 1 a 16 unità di insulina per iniezione, con incrementi di 1 unità. La VetPen è fornita di istruzioni dettagliate da seguire per il corretto utilizzo.
Nella maggior parte dei cani diabetici, un'iniezione una volta al giorno è sufficiente a ridurre la glicemia. Comunque, in alcuni cani diabetici la durata d'azione può variare, rendendo necessaria la somministrazione d'insulina due volte al giorno. Nei gatti diabetici, la somministrazione di Caninsulin deve essere effettuata due volte al giorno. La dose dipende dal grado di carenza nella produzione di insulina da parte dell'animale stesso ed è perciò diversa per ogni caso.
Fase di stabilizzazione: cane: la terapia con insulina viene iniziata con una dose iniziale di 0,5-1 UI/kg peso corporeo una volta al giorno, arrotondando per difetto al numero intero di unità più basso. Il successivo adeguamento per stabilire la dose di mantenimento deve essere effettuato aumentando o diminuendo la dose giornaliera di circa il 10% secondo l'evoluzione dei segni clinici del diabete e dei risultati delle misurazioni seriali della glicemia. Le modifiche della dose normalmente devono essere effettuate ogni 3-7 giorni e non più frequentemente. In alcuni cani, la durata d'azione dell'insulina può richiedere una somministrazione del trattamento due volte al giorno. In questi casi, la dose per iniezione deve essere diminuita del 25% in modo che la dose totale giornaliera sia inferiore al doppio. Per esempio, per un cane di 10 kg che riceve 5 UI una volta al giorno, la nuova dose (arrotondata per difetto all'unità più vicina) dovrebbe essere inizialmente 3 UI per iniezione. Le due dosi giornaliere devono essere somministrate ad intervalli di 12 ore. Ulteriori adeguamenti della dose devono essere fatti progressivamente come spiegato in precedenza. Dopo il passaggio alle due dosi giornaliere, si raccomanda di monitorare attentamente i segni clinici e la risposta glicemica. Per raggiungere un bilancio fra la produzione di glucosio e l'effetto del prodotto, la somministrazione del cibo deve essere sincronizzata con il trattamento e la razione giornaliera deve essere divisa in due pasti. La composizione e la quantità del pasto giornaliero devono essere costanti. Nei cani trattati una volta al giorno, il secondo pasto viene dato solitamente nel momento in cui si ha l'effetto picco dell'insulina. Nei cani trattati due volte al giorno, i pasti coincidono con la somministrazione di Caninsulin. Ogni pasto deve essere dato tutti i giorni alla stessa ora.
Gatto: la dose iniziale è pari a 1 UI o 2 UI per iniezione, conformemente alla glicemia basale, come spiegato nello schema seguente. I gatti richiedono due somministrazioni al giorno.
Glicemia nel gatto: ]20 mmol/l o [7:>]3,6 g/l ([7:>]360 mg/dl); dose iniziale per il gatto: 2 UI due volte al giorno.
La dose iniziale non deve essere superiore a 2 UI per iniezione. In teoria non dovrebbero essere somministrate più di 2 UI per iniezione durante le prime tre settimane di trattamento. Il successivo adeguamento per stabilire la dose di mantenimento deve essere effettuato aumentando o diminuendo la dose giornaliera secondo i risultati delle misurazioni seriali della glicemia. Le modifiche della dose normalmente non devono essere effettuate più di una volta a settimana. Si raccomandano incrementi di 1 UI/somministrazione, in quanto la variazione della risposta glicemica si ha giorno per giorno e le differenze di risposta all'insulina vengono osservate nel tempo. La composizione e la quantità del pasto giornaliero devono essere costanti.
Fase di mantenimento nei cani e nei gatti: una volta raggiunta la dose di mantenimento e la stabilizzazione dell'animale, è necessario definire un programma di gestione a lungo termine. Lo scopo deve essere quello di gestire l'animale in modo tale da minimizzare le variazioni della richiesta d'insulina. Ciò include il monitoraggio clinico per rilevare sottodosaggi o sovradosaggi di insulina e la correzione della dose, se richiesto. Un'attenta stabilizzazione e monitoraggio aiuteranno a limitare i problemi cronici associati al diabete, che comprendono la cataratta (cani), steatosi epatica (cani e gatti), ecc. I controlli successivi devono essere eseguiti ogni 2-4 mesi (o più spesso in caso di problemi) per monitorare la salute dell'animale, le osservazioni dei proprietari ed i parametri biochimici (come glicemia e/o concentrazione di fruttosamine). Gli adeguamenti della dose di insulina devono essere effettuati basandosi sull'interpretazione dei segni clinici con il supporto dei risultati di laboratorio.
Avvertenze
la somministrazione del prodotto deve essere effettuata da un adulto responsabile della cura dell'animale. Il prodotto deve essere somministrato con specifiche siringhe monouso sterili 40 UI/ml (flacone) o con la VetPen (cartuccia). E' molto importante la capacità dei proprietari di riconoscere i segni dell'ipo- o dell'iperglicemia e rispondere in modo appropriato. L'effetto Somogyi, chiamato anche iperglicemia di rimbalzo, è la risposta ad una dose eccessiva di insulina, insufficiente però a causare un'ipoglicemia, potenzialmente fatale. Come inizia a svilupparsi ipoglicemia, si scatena una risposta ormonale che dà luogo al rilascio di glucosio dai depositi di glicogeno epatico. Questo causa un'iperglicemia di rimbalzo che può anche manifestarsi come glicosuria per un periodo nelle 24 ore. C'è il rischio che l'effetto Somogyi sia interpretato come una richiesta di aumento della dose di insulina piuttosto che una diminuzione. Questo può essere evitato basando le decisioni su misure seriali della glicemia piuttosto che su misurazioni singole. Caninsulin è una sospensione iniettabile di insulina suina, costituita da insulina zinco amorfa ed insulina cristallina. Le fluttuazioni nel rapporto tra le due forme di insulina potrebbero, in alcuni casi, prolungare il tempo necessario alla stabilizzazione dei livelli di glicemia, soprattutto negli animali nella fase cronica. Nel gatto, è possibile la remissione clinica del diabete. Nelle cagne, alte concentrazioni di progesterone, per esempio a seguito di trattamento progestinico o durante il diestro, possono essere associate con i segni clinici del diabete mellito. In questi casi, la remissione clinica del diabete può essere possibile se la fonte del progesterone, per esempio le ovaie, viene rimossa (mediante ovariectomia chirurgica/ovarioisterectomia).
Precauzioni speciali per l'impiego negli animali: la mancata assunzione di un pasto, il cambiamento dell'apporto calorico, un'imprevista ed intensa attività fisica o una dose d'insulina troppo alta in relazione al fabbisogno, possono portare all'ipoglicemia. In caso di ipoglicemia, che può manifestarsi con segni di fame, aumento dello stato di ansietà, spasmi muscolari, deambulazione instabile o debolezza degli arti posteriori e disorientamento, tachicardia, deve essere fornita una fonte di glucosio. Le malattie concomitanti, specialmente le infezioni e le patologie febbrili, di solito aumentano il fabbisogno d'insulina dell'animale. Una posologia inadeguata o l'interruzione del trattamento possono portare ad iperglicemia e a chetoacidosi diabetica. Normalmente i primi sintomi di iperglicemia compaiono gradualmente nell'arco di poche ore o giorni. I segni clinici più comuni di iperglicemia, che compaiono nei casi cronici, sono poliuria, polidipsia e polifagia in combinazione con perdita di peso, condizioni generali scadenti, perdita di pelo o anomalie nel mantello, letargia, nausea e vomito. Tali segni richiedono la somministrazione di insulina per ripristinare i livelli di glicemia ai valori di riferimento. Si deve evitare l'uso di progestinici in pazienti affetti da diabete mellito. Bisogna fare attenzione all'uso di glucocorticosteroidi. Bisogna evitare gli stress ed un esercizio fisico eccessivo. Nelle femmine intere si deve prendere in considerazione l'ovarioisterectomia. E' importante stabilire un regolare programma alimentare con minime fluttuazioni o variazioni.
Precauzioni speciali per l'impiego negli animali: la mancata assunzione di un pasto, il cambiamento dell'apporto calorico, un'imprevista ed intensa attività fisica o una dose d'insulina troppo alta in relazione al fabbisogno, possono portare all'ipoglicemia. In caso di ipoglicemia, che può manifestarsi con segni di fame, aumento dello stato di ansietà, spasmi muscolari, deambulazione instabile o debolezza degli arti posteriori e disorientamento, tachicardia, deve essere fornita una fonte di glucosio. Le malattie concomitanti, specialmente le infezioni e le patologie febbrili, di solito aumentano il fabbisogno d'insulina dell'animale. Una posologia inadeguata o l'interruzione del trattamento possono portare ad iperglicemia e a chetoacidosi diabetica. Normalmente i primi sintomi di iperglicemia compaiono gradualmente nell'arco di poche ore o giorni. I segni clinici più comuni di iperglicemia, che compaiono nei casi cronici, sono poliuria, polidipsia e polifagia in combinazione con perdita di peso, condizioni generali scadenti, perdita di pelo o anomalie nel mantello, letargia, nausea e vomito. Tali segni richiedono la somministrazione di insulina per ripristinare i livelli di glicemia ai valori di riferimento. Si deve evitare l'uso di progestinici in pazienti affetti da diabete mellito. Bisogna fare attenzione all'uso di glucocorticosteroidi. Bisogna evitare gli stress ed un esercizio fisico eccessivo. Nelle femmine intere si deve prendere in considerazione l'ovarioisterectomia. E' importante stabilire un regolare programma alimentare con minime fluttuazioni o variazioni.