La ticlopidina è un principio attivo dotato di attività antiaggregante piastrinica.
Essa, pertanto, viene utilizzata in tutte quelle situazioni in cui è necessario ostacolare la coagulazione del sangue e la formazione di trombi al fine di prevenire l'insorgenza di gravi eventi cardiovascolari. Dal punto di vista chimico, la ticlopidina è una tienopiridina. Per poter esercitare la sua azione antiaggregante, la ticlopidina deve essere assunta per via orale; difatti, i medicinali che la contengono sono in forma di compresse rivestite. La dispensazione dei medicinali a base di ticlopidina dovrebbe avvenire dietro presentazione di ricetta medica non ripetibile (RNR), si tratta comunque di un farmaco di fascia A che, pertanto, può essere dispensato a carico dal Sistema Sanitario Nazionale.
L'utilizzo della ticlopidina è indicato nei seguenti casi:
- Prevenzione degli eventi ischemici occlusivi cerebrovascolari e cardiovascolari in pazienti con elevato rischio di formazione di coaguli del sangue (ad esempio, pazienti che hanno avuto un precedente infarto del miocardio o che hanno avuto un precedente ictus cerebrale ischemico, pazienti con angina instabile, pazienti con arteriopatia obliterante periferica, ecc.);
- Nei pazienti con precedente infarto cardiaco o attacco ischemico transitorio che non possono assumere acido acetilsalicilico o nei quali il trattamento con acido acetilsalicilico non si rivela efficace;
- In pazienti con by-pass aorto-coronarici al fine di prevenirne l'occlusione;
- In pazienti con trombosi della vena centrale della retina;
- Nei pazienti che si devono sottoporre ad interventi chirurgici che richiedono una circolazione extracorporea (circolazione artificiale).
In alcuni casi, inoltre, la ticlopidina può essere utilizzata anche durante le procedure di emodialisi.
La ticlopidina è disponibile in forma di compresse rivestite che devono essere assunte per via orale. Le compresse vanno deglutite intere con l'ausilio di un po' d'acqua e durante i pasti.
La dose di principio attivo abitualmente utilizzata nell'ambito di trattamenti prolungati è di 250-500 mg al giorno.
Medicinali che contengono il Principio Attivo Ticlopidina Cloridrato
La somministrazione della ticlopidina non deve avvenire nei seguenti casi:
- Ipersensibilità nota alla stessa ticlopidina e/o ad uno o più degli eccipienti contenuti nella specialità medicinale che si deve utilizzare;
- In pazienti affetti da disturbi della coagulazione e con tendenza allo sviluppo di sanguinamenti ed emorragie;
- Nei pazienti con disturbi dell'esofago e/o disturbi gastrointestinali con tendenza al sanguinamento (ad esempio, ulcere, varici esofagee, ecc.);
- In pazienti con alterazioni (attuali o pregresse) delle cellule del sangue (piastrinopenia, leucopenia, agranulocitosi);
- In pazienti con accidenti cerebrovascolari emorragici in fase acuta;
- In pazienti affetti da gravi disturbi al fegato;
- In gravidanza e durante l'allattamento.
- Infine, si ricorda che la somministrazione della ticlopidina non è raccomandata in bambini e adolescenti.
Prima di iniziare la terapia farmacologica con la ticlopidina, è bene informare il medico se si è in terapia con altri farmaci antiaggreganti piastrinici, con farmaci anticoagulanti o con farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS) poiché - se assunti in concomitanza alla ticlopidina - vi è un aumento del rischio di sanguinamenti ed emorragie.
Inoltre, durante il trattamento con il principio attivo in questione è necessario interromperne l'assunzione e informare immediatamente il medico se compaiono sintomi, quali:
- Febbre, mal di gola e lesioni della bocca, poiché potrebbero essere correlati all'insorgenza di neutropenia;
- Ematomi, feci scure e porpora, poiché potrebbero essere indice della presenza di disturbi della coagulazione e/o di piastrinopenia;
- Urine scure, feci di colore chiaro e ittero (cute di colore giallo), poiché riconducibili alla possibile insorgenza di epatite;
- Sintomi correlati alla porpora trombotica trombocitopenica (irritazione cutanea associata a sanguinamenti e a riduzione dei livelli di piastrine).
In qualsiasi caso, prima e durante il trattamento con ticlopidina il medico monitorerà regolarmente il paziente sottoponendolo ad esami del sangue e analisi delle urine. In questo modo, esso potrà individuare tempestivamente l'insorgenza di una o più delle suddette condizioni.
Ad ogni modo, prima di assumere medicinali a base di ticlopidina, è sempre opportuno parlare al medico delle proprie condizioni di salute e informarlo dell'eventuale presenza di qualsivoglia tipo di disturbo o malattia.
Infine, è necessario informare il medico se ci si deve sottoporre ad un qualsiasi tipo di intervento chirurgico (incluse le estrazioni dentarie e altri interventi odontoiatrici), poiché in tal caso l'assunzione della ticlopidina dovrà essere sospesa con dovuto anticipo.
A causa dell'aumentato rischio di sanguinamenti ed emorragie, la ticlopidina non dovrebbe essere assunta in associazione ad altri antiaggreganti piastrinici (ad esempio, acido acetilsalicilico), a farmaci anticoagulanti o a FANS. Altri farmaci che aumentano il rischio di emorragie se assunti in concomitanza a ticlopidina e il cui uso dovrebbe essere evitato durante la terapia con il principio attivo in questione, sono:
- Inibitori selettivi del reuptake di serotonina;
- Pentossifillina, principio attivo utilizzato per il trattamento di patologie vascolari cerebrali e periferiche su base diabetica o aterosclerotica.
Inoltre, è bene informare il medico se si sta assumendo qualcuno dei seguenti farmaci:
- Teofillina;
- Farmaci antiepilettici, come fenobarbital e fenitoina;
- Farmaci immunosoppressori come la ciclosporina;
- Farmaci antiacidi, cimetidina e altri farmaci utilizzati contro l'iperacidità gastrica.
In qualsiasi caso, a scopo precauzionale, è bene informare il medico se si stanno assumendo - o se sono stati assunti da poco - farmaci o prodotti di qualsiasi tipo, compresi i medicinali senz'obbligo di prescrizione medica (SOP), i farmaci da banco (OTC), i prodotti erboristici e fitoterapici e i prodotti omeopatici.
Sono stati osservati, in corso di trattamento con ticlopidina: manifestazioni emorragiche; turbe della crasi ematica: leucopenia, piastrinopenia, agranulocitosi, aplasia midollare (particolarmente gravi nei soggetti anziani); disturbi gastrointestinali (nausea, gastralgie, diarrea); aumento delle transaminasi e, raramente, ittero colostatico (e' pertanto consigliabile eseguire durante il trattamento periodici controlli della funzione epatica); eruzioni cutanee su base allergica, reversibili con l'interruzione del trattamento; vertigini; porpora trombotica, trombocitopenica.
Sulla base delle proprietà farmacodinamiche il sovradosaggio può determinare un rischio di emorragia. Sulla base degli studi condotti sugli animali il sovradosaggio può determinare grave intolleranza gastrointestinale. In caso di tale evenienza, si consiglia l’induzione del vomito, la lavanda gastrica ed altre misure generali di supporto. Se è necessaria una rapida correzione del tempo di sanguinamento prolungato, una trasfusione di piastrine può invertire gli effetti della ticlopidina. La ticlopidina non viene rimossa per dialisi.
Gravidanza e Allattamento
La sicurezza d'uso della ticlopidina nelle donne in gravidanza e nelle madri che allattano al seno non è stata stabilita. Pertanto, a scopo precauzionale, l'uso del principio attivo in questione in questa categoria di pazienti è controindicato.