Lidocaina cloridrato appartiene sia al gruppo di medicinali chiamati anestetici locali, che agiscono bloccando il dolore nella zona in cui vengono applicati, sia al gruppo di medicinali detti antiaritmici che agiscono regolarizzando i battiti del cuore.
La lidocaina è un principio attivo largamente utilizzato come anestetico locale ed antiaritmico.
La lidocaina può essere applicata direttamente sulla superficie cutanea, inoculata sottopelle, iniettata endovena oppure infiltrata nell'articolazione
La dose singola massima raccomandata di lidocaina cloridrato non deve superare i 400 mg.
Popolazione pediatrica
Le dosi sono ridotte nei bambini e nei pazienti con condizioni generali precarie. Deve essere posta particolare attenzione nel trattamento di bambini al di sotto di 4 anni. La quantità da iniettare deve essere stabilita in base all’età e al peso del bambino e all’entità dell’operazione. La tecnica anestetica deve essere scelta con attenzione. Tecniche anestetiche dolorose devono essere evitate. Il comportamento del bambino durante il trattamento deve essere monitorato con attenzione. La dose media da usare è compresa nell’intervallo tra 20 mg e 30 mg di lidocaina cloridrato per seduta. In alternativa, la dose in mg di lidocaina cloridrato che può essere somministrata nei bambini può essere calcolata con l’espressione: peso del bambino (in chilogrammi) x 1,33. Non superare l’equivalente di 5 mg di lidocaina cloridrato per chilogrammo di peso corporeo. Lidocaina iniettabile non è raccomandata per l’uso nei neonati (vedere paragrafo 5.2). La concentrazione sierica ottimale di lidocaina necessaria ad evitarne la tossicità, quali convulsioni e aritmie cardiache, non è nota in questo gruppo di età. Popolazione speciale Le dosi devono essere ridotte nei pazienti con compromissione renale, compromissione epatica e negli anziani, in base all’età e allo stato fisico (vedere paragrafo 4.4).
Modo di somministrazione
Il metodo di somministrazione di lidocaina varia secondo la procedura (anestesia per infiltrazione, anestesia endovenosa locale, blocco nervoso o anestesia epidurale). Lidocaina può essere somministrata per iniezione endovenosa, intramuscolare, sottocutanea o epidurale.
Medicinali che contengono il Principio Attivo Lidocaina cloridrato
Ipersensibilità al principio attivo.
La lidocaina è inoltre controindicata in pazienti con una storia nota di ipersensibilità verso gli anestetici locali di tipo amidico e nei pazienti affetti da porfiria.
Si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere prima di usare LIDOCAINA CLORIDRATO.
Questo medicinale le verrà somministrato dal medico o dall’infermiere in strutture dotate delle attrezzature e dei medicinali necessari per intervenire in caso di emergenza. Raramente si sono verificate reazioni gravi, talvolta mortali dopo l’utilizzo di questo medicinale, anche se in passato non ha manifestato allergie dopo aver usato questo medicinale o altri medicinali simili.
Prima di utilizzare questo medicinale, controlli che la soluzione sia limpida, incolore e priva di particelle visibili.
Informi il medico se sta assumendo:
- altri anestetici locali o sostanze simili.
- medicinali come mexiletina e tocainide o antiaritmici di classe III (ad es amiodarone), utilizzati per trattare i disturbi del battito del cuore;
- farmaci come la cimetidina, utilizzata per trattare alcuni disturbi dello stomaco, o betabloccanti, utilizzati per trattare alcuni disturbi del cuore;
- farmaci IMAO (inibitori delle monoamino ossidasi) o antidepressivi triciclici, utilizzati per trattare la depressione.
Come tutti i medicinali, lidocaina cloridrato può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestano.
Gli effetti indesiderati sono generalmente dose-dipendenti e possono derivare da alti livelli plasmatici conseguenti ad eccessivo dosaggio, a rapido assorbimento, ad accidentale iniezione intravasale, oppure possono essere determinati da ipersensibilità, idiosincrasia, diminuita tolleranza da parte del paziente.
Disturbi del sistema immunitario
Eruzioni cutanee di tipo vario, orticaria, prurito; reazione di tipo anafilattoide, broncospasmo, edema laringeo fino al collasso cardiorespiratorio da shock anafilattico
Patologie del sistema nervoso
Manifestazioni di eccitazione o di depressione associate a vertigini, sonnolenza, turbe della visione, tremori seguiti da modificazioni dello stato di coscienza, convulsioni, trisma.
Disturbi psichiatrici
Ansia, disorientamento.
Patologie cardiache
Bradicardia, aritmie, depressione miocardica fino all'arresto cardiaco.
Patologie dell’occhio
Midriasi.
Patologie gastrointestinali
Nausea, vomito
Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche
Tachipnea, broncodilatazione, arresto respiratorio
Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo
Sudorazione.
Patologie vascolari
Vasodilatazione, ipotensione, ipertensione.
Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
Aumento del metabolismo e della temperatura corporea
Le emergenze con l'uso degli anestetici locali sono generalmente da mettere in relazione con alti livelli plasmatici determinati da accidentale iniezione endovenosa.
Trattamento
Al primo segno di allarme occorre interrompere la somministrazione, porre il paziente in posizione orizzontale ed assicurarne la pervietà delle vie aeree, somministrandogli ossigeno in caso di dispnea grave o effettuando la ventilazione artificiale.
L'uso di analettici bulbari deve essere evitato per non aggravare la situazione aumentando il consumo di ossigeno. Eventuali convulsioni possono essere controllate con l'uso di diazepam in dose di 10-20 mg per via endovenosa; sono sconsigliabili invece i barbiturici che possono accentuare la depressione bulbare. Il circolo può essere sostenuto con la somministrazione di cortisonici in dosi appropriate per via endovenosa; possono aggiungersi soluzioni diluite di alfabeta stimolanti ad azione vasocostrittrice (mefentermina, metaraminolo ed altri) o di solfato di atropina. Come antiacidosico può essere impiegato il bicarbonato di sodio in concentrazioni opportune, per via endovenosa.
Gravidanza e Allattamento
Gravidanza
L'anestesia paracervicale può essere seguita da bradicardia e da acidosi fetale. Altri possibili rischi sono rappresentati da insufficienza utero-placentare e da alterazioni comportamentali del neonato. Pertanto, in gravidanza il prodotto deve essere usato solo in caso di effettiva necessità.
Allattamento
La lidocaina, anche se in piccole quantità, viene escreta nel latte materno. Durante l'allattamento il prodotto deve essere usato solo in caso di effettiva necessità.