Il ceftriaxone è un antibiotico beta-lattamico appartenente alla classe delle cefalosporine di terza generazione. Possiede una limitata efficacia nei confronti dei batteri Gram-positivi rispetto alle cefalosporine di prima e seconda generazione, ma è dotato di un'attività più elevata nei confronti dei batteri Gram-negativi. Il ceftriaxone svolge un'azione antibiotica di tipo battericida (cioè è in grado di uccidere le cellule batteriche).
Il ceftriaxone è utilizzato per il trattamento d'infezioni causate da batteri ad esso sensibili.
In particolare, il ceftriaxone è indicato per il trattamento di:
Inoltre, il ceftriaxone può essere utilizzato per il trattamento di pazienti affetti da leucopenia che presentano febbre dovuta a infezioni batteriche.
Infine, il ceftriaxone trova impiego anche nella terapia profilattica delle infezioni chirurgiche.
Il ceftriaxone è disponibile per la somministrazione intramuscolare o endovenosa. Si trova sotto forma di polvere e solvente per soluzione iniettabile che devono essere miscelati appena prima della somministrazione del farmaco stesso.
La posologia di ceftriaxone deve essere stabilita dal medico su base individuale, in funzione della tipologia e della gravità dell'infezione da trattare e in funzione dell'età e delle condizioni di ciascun paziente.
Di seguito sono riportate alcune indicazioni sui dosaggi di ceftriaxone solitamente somministrati.
In pazienti affetti da patologie epatiche e/o renali, potrebbe essere necessaria una riduzione della dose di farmaco abitualmente impiegata.
Adulti, anziani e bambini di età uguale o superiore a 12 anni con peso corporeo uguale o superiore a 50 Kg
La dose di ceftriaxone abitualmente somministrata è di 1-2 g al giorno. Il medico potrà decidere se aumentare o meno la dose, fino a un massimo di 4 g al giorno.
Neonati, lattanti e bambini dai 15 giorni ai 12 anni di età con peso corporeo inferiore a 50 Kg
La dose di ceftriaxone abitualmente somministrata è di 50-80 mg/Kg di peso corporeo al giorno. In caso d'infezioni gravi, il medico può aumentare la dose fino a 100 mg/Kg di peso corporeo al giorno, ma senza superare la dose giornaliera massima di 4g di farmaco.
Neonati da 0 a 14 giorni di vita
La dose di ceftriaxone abitualmente impiegata è di 20-50 mg/Kg di peso corporeo al giorno. Non deve mai essere superata la dose massima di 50 mg/Kg di peso corporeo.
Il ceftriaxone è controindicato nei seguenti casi:
Prima di iniziare la terapia con ceftriaxone dovrebbero essere escluse eventuali ipersensibilità ad altre cefalosporine, alle penicilline o ad altri farmaci.
Va usata molta cautela nella somministrazione del ceftriaxone in pazienti allergici alle penicilline.
Prima di cominciare il trattamento con ceftriaxone, è necessario informare il medico se:
Il trattamento con ceftriaxone può favorire l'insorgenza di superinfezioni da batteri resistenti o da funghi (come le infezioni da Clostridium difficile o da Candida albicans).
Il Clostridium difficile è il principale responsabile dello sviluppo della colite pseudomembranosa che, solitamente, si manifesta con la comparsa di diarrea grave.
Durante il trattamento con ceftriaxone per lunghi periodi, devono essere eseguiti regolari controlli della crasi ematica.
Il ceftriaxone non deve essere assolutamente somministrato in concomitanza a soluzioni endovenose contenenti calcio, poiché possono formarsi dei cristalli di calcio-ceftriaxone che precipitano e che possono provocare gravi danni.
Il ceftriaxone può causare effetti collaterali capaci di alterare la capacità di guidare veicoli o di utilizzare macchinari, pertanto, deve essere usata molta cautela.
Durante la terapia con ceftriaxone - a causa delle possibili interazioni che possono instaurarsi - è necessario informare il medico o il farmacista se si stanno assumendo farmaci, quali amminoglicosidi o cloramfenicolo (altri farmaci antibiotici).
In ogni caso, è necessario informare il medico qualora si stiano assumendo - o siano stati recentemente assunti - farmaci di qualsiasi tipo, compresi i medicinali senz'obbligo di prescrizione e i prodotti erboristici e/o omeopatici.
Il ceftriaxone può provocare vari tipi di effetti collaterali, anche se non tutti i pazienti li manifestano. Il tipo di effetti collaterali e l'intensità con cui si manifestano, infatti, dipendono dalla sensibilità che ciascun individuo possiede nei confronti del farmaco. Perciò, non è detto che gli effetti avversi si manifestino tutti e con la stessa intensità in ogni paziente.
Di seguito sono riportati i principali effetti indesiderati che possono insorgere durante la terapia con ceftriaxone.
Reazioni allergiche
Il ceftriaxone può scatenare reazioni allergiche in soggetti sensibili. I sintomi con cui tali reazioni possono manifestarsi, sono:
Qualora si sospetti di aver assunto una dose eccessiva di farmaco è necessario contattare immediatamente il medico o rivolgersi nel più vicino centro ospedaliero.
Il ceftriaxone è in grado di attraversare la placenta, ma gli studi condotti su animali non hanno evidenziato effetti dannosi per il feto.
Tuttavia, l'uso del farmaco da parte di donne in gravidanza dovrebbe essere effettuato solo dopo un'attenta valutazione del rapporto fra i benefici attesi per la madre e i potenziali rischi per il feto o per il neonato e, in ogni caso, è necessario chiedere sempre consiglio al medico.
Il ceftriaxone viene escreto in piccole quantità nel latte materno, perciò, la somministrazione del farmaco in madri che stanno allattando al seno dovrebbe essere fatta con estrema cautela.