Artrite, osteoartrite, artrite reumatoide, artrosi, reumatismi, tendinite, borsite, fibromialgia, dolori muscolari, infiammazione dei tessuti molli, colite ulcerosa, morbo di Crohn, asma bronchiale, malattie autoimmuni.
L'infiammazione è la reazione di un tessuto vascolare e del connettivo per arginare e riparare i danni prodotti da agenti lesivi di varia natura. Tale risposta difensiva è mediata da mediatori chimici di varia natura sia vasoattivi che chemiotattici. Tra questi i leucotrieni derivati dall'ossidazione dell'acido arachidonico e prodotti da monociti e neutrofili durante i processi di fagocitosi. I leucotrieni provocano chemiotassi, vasocostrizione, broncospasmo ed aumento della permeabilità tissutale. Il leucotriene B4 (LTB4) è coinvolto nell'infiammazione acuta, mentre LTC4, LDD4, LTE4 in quella cronica. Boswellia complex è un integratore alimentare ad elevata concentrazione e biodisponibilità che contrasta i disagi correlati agli stati infiammatori, sia acuti che cronici, rappresentando un valido supporto anche come complemento alla terapia farmacologica. Formulazione innovativa che abbina le potenzialità dell'estratto secco di Boswellia al Magnesio, minerale indispensabile per il naturale benessere dell'organismo. In pratiche compresse divisibili, è di facile somministrazione anche ai più piccoli. Ottima tollerabilità del prodotto anche per lunghe assunzioni e senza effetti indesiderati sulle mucose gastriche. Prodotto indicato anche a vegani e vegetariani. La Boswellia serrata produce una resina aromatica, comunemente nota come incenso, costituita principalmente da monoterpeni, diterpeni, triterpeni, acidi boswellici; tra questi ultimi l'acido acetil-11-cheto-β-boswellico è il maggior inibitore della 5-lipossigenasi, enzima che opera la conversione di acido arachidonico in leucotrieni. Inoltre, inibisce l'elastasi leucocitaria, la catepsina G e le prostaglandine E2, enzimi coinvolti nei processi di distruzione dei tessuti implicati nell'infiammazione. Diversi studi in vivo ed in vitro hanno dimostrato anche l'inibizione di altri mediatori infiammatori quali IL-1β, IL-6, TNF-α, IFN-γ e l'aumento di IL-10. L'estratto, inoltre, inibisce il fattore di trascrizione NF-kB molecola che riduce alcuni indici sierici di infiammazione e l'escrezione urinaria di metaboliti del tessuto connettivo. Questa resina riduce anche l'edema ed è un valido antidolorifico con naturali benefici sulla funzionalità articolare, favorendo l'aumento della flessibilità articolare e la durata della camminata. Favorisce, inoltre, la conservazione dell'integrità del collagene evitando il deterioramento di cartilagini, legamenti e tendini, con il risultato di una prevenzione della degenerazione articolare. Inoltre è un valido aiuto in caso di dolore neuropatico, anche conseguente al trattamento chemioterapico. La Boswellia è un ottimo supporto in caso di problematiche correlate ad uno stato di intestino irritabile (colite ulcerosa e malattia di Crohn), assicurando anche un'adeguata protezione ed integrità dell'epitelio intestinale e contrastando fenomeni di diarrea senza causare costipazione. Viene da sempre utilizzata per i suoi benefici effetti sul sistema respiratorio; in particolare, uno studio randomizzato in doppio cieco, ne ha dimostrato l'efficacia in 80 pazienti asmatici con la somministrazione di 300 mg di estratto secco per 3/die: dopo 6 settimane di trattamento è stato messo in evidenza, nel 70% dei pazienti, un netto miglioramento con la scomparsa dei segni e dei sintomi fisici come dispnea, ronchi e numero di attacchi. La Boswellia è in utile anche in caso di infezioni acute delle prime vie aeree, stati febbrili, dolori mestruali, cefalea lieve o moderata. Presenta un'azione simile a quella dei farmaci antinfiammatori non steroidei (Fans), ma non ha effetti collaterali sulla mucosa gastrica e può essere associata a tali farmaci per ridurne il loro dosaggio. È stato evidenziata anche un'azione antisettica, antifungina ed antimicrobica, con un'azione dimostrata contro il virus dell'epatite C (HCV). Svolge anche un'azione immuno-modulatoria attraverso la stimolazione dei macrofagi e la modulazione del complemento e viene utilizzata in caso di alcune affezioni autoimmunitarie. Presenta anche un'azione epatoprotettiva, ipoglicemizzante e ipolipemizzante con riduzione del colesterolo totale e dei trigliceridi. Studi in vitro dimostrano che gli acidi boswellici hanno anche proprietà antitumorali su cellule leucemiche, cellule tumorali della prostata e del colon-retto, inibendo la proliferazione cellulare e l'induzione dell'apoptosi. Il Magnesio è un minerale essenziale che svolge un ruolo fondamentale nel mantenimento del cosiddetto "potenziale di membrana", regolando la permeabilità della membrana delle cellule a tutti i minerali, soprattutto al Sodio, al Potassio ed al Calcio. Esplica il suo ruolo fisiologico come catione intracellulare: agisce da polo elettrico all'interno della cellula, contribuendo allo svolgimento di tutti i processi metabolici intracellulari e trasmettendo gli impulsi nervosi ai muscoli. È un elemento necessario al corretto funzionamento di oltre 300 enzimi: gioca un ruolo importante per la produzione di energia cellulare e per la sintesi di acidi nucleici e proteine. È determinante nell'equilibrio del pH, nella formazione di anticorpi e nel meccanismo della fagocitosi. Ha un effetto calmante, sedativo e rilassante sulle cellule neurali; in caso di carenza, le cellule nervose non trasmettono bene i messaggi ed entrano in uno stato di ipereccitabilità. La sua carenza può essere dovuta ad alterazioni della flora batterica intestinale, tra cui l'assunzione di antibiotici, l'assunzione di alcool, l'utilizzo di cortisone che, fra i suoi numerosi effetti collaterali, ha anche quello di ridurne la concentrazione ematica. Ha un ruolo importante anche nelle infiammazioni, in quanto riduce i livelli della proteina C-reattiva, IL-6 e TNF-α recettori (un indice di attività di TNF-α). In altri studi, le maggiori assunzioni di Magnesio sono state associate ai più bassi livelli di omocisteina e fibrinogeno, due proteine infiammatorie. In più tra 42 nutrienti testati per la loro capacità di ridurre la PCR, il Magnesio si è classificato al primo posto. È stato dimostrato, inoltre, che la carenza di Magnesio è uno dei fattori di rischio maggiori per lo sviluppo e la progressione dell'osteoartrite. La sua carenza, infatti, è implicata in diversi processi legati a questa patologia, quali l'aumento di mediatori infiammatori, il danno alla cartilagine, la diminuzione dei condrociti, la calcificazione anomala ed un debole effetto degli analgesici. Molti studi hanno suggerito che la supplementazione con Magnesio possa essere un valido supporto anche in questo caso.