Università degli Studi di MilanoFederazione Ordini Farmacisti Italiani
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FOGLIETTO ILLUSTRATIVO:
Pentaglobin 50 mg/ml soluzione per infusione

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FOGLIO ILLUSTRATIVO: INFORMAZIONI PER L’UTILIZZATORE
Pentaglobin 50 mg/ml soluzione per infusione
Immunoglobulina umana
Legga attentamente questo foglio prima di usare questo medicinale perché contiene 
importanti informazioni per lei.
Conservi questo foglio. Potrebbe aver bisogno di leggerlo di nuovo.
Se ha qualsiasi dubbio, si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere.
Se si manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere. Vedere paragrafo 4.
Contenuto di questo foglio:
Cos’è Pentaglobin e a cosa serve
Cosa deve sapere prima di usare Pentaglobin
Come usare Pentaglobin
Possibili effetti indesiderati
Come conservare Pentaglobin
Contenuto della confezione e altre informazioni

1. Cos’è Pentaglobin e a cosa serve

Pentaglobin è un medicinale ricavato da sangue umano, contenente anticorpi (gli anticorpi sono elementi costitutivi delle difese immunitarie dell’organismo umano). Questo medicinale è disponibile sotto forma di soluzione per infusione, che viene somministrata tramite iniezione goccia a goccia in vena.
Pentaglobin viene usato
per la terapia di supporto di gravi infezioni batteriche in associazione alla terapia antibiotica.
come terapia per sostituire gli anticorpi mancanti (immunoglobuline) nei pazienti con deficit acquisito severo del sistema immunitario.

2. Cosa deve sapere prima di usare Pentaglobin

Non usi Pentaglobin
se è allergico alle immunoglobuline umane o ad uno qualsiasi degli altri componenti di questo 
medicinale (elencati al paragrafo 6).
Se ha un deficit di immunoglobuline A, in particolare se nel sangue ha anticorpi diretti contro le 
immunoglobuline di tipo IgA, poiché questo può provocare anafilassi.
Avvertenze e precauzioni
Si rivolga al medico, all’infermiere prima che le venga somministrato Pentaglobin:
se riceve immunoglobuline umane per la prima volta o dopo un lungo periodo di sospensione 
oppure se le è stato cambiato il preparato immunoglobulinico. In questi casi il medico la terrà
sotto stretta osservazione.
se ha una infezione attiva o una infiammazione cronica sottostante;
se
- è molto in sovrappeso oppure anziano,
- soffre di pressione arteriosa elevata (ipertensione), diabete o malattie vascolari,
- ha un’elevata predisposizione a formare coaguli di sangue,
- è allettato da molto tempo,
- ha un ridotto volume di sangue (ipovolemia) oppure il suo sangue tende ad addensarsi,
- ha una malattia renale pre-esistente oppure usa medicinali che possono avere effetti 
dannosi sulla sua funzionalità renale.
In questi casi vi è un aumentato rischio di sviluppare effetti indesiderati. Il medico deciderà
eventualmente di interrompere la terapia con Pentaglobin o di adottare altre misure precauzionali
(per esempio prevedere una velocità di infusione particolarmente lenta).
Lei può essere allergico alle immunoglobuline senza saperlo, anche avendo ben tollerato un precedente trattamento con immunoglobuline. Tuttavia, le reazioni di ipersensibilità vere e proprie sono rare. Alcune reazioni avverse (es. cefalea, arrossamento, brividi, mialgia, respiro sibilante, tachicardia, dolore lombare, nausea ed ipotensione) possono essere correlati alla velocità di infusione.
Se osserva reazioni simili durante la somministrazione di Pentaglobin, informi immediatamente il 
medico, il quale deciderà se ridurre la velocità di infusione oppure interrompere l’infusione e di 
avviare le necessarie misure mediche per trattarle.
Informazioni sulla sicurezza in merito alle infezioni
Quando i medicinali sono prodotti a partire da sangue o plasma umano (che è la parte liquida del sangue), vengono adottate tutte le precauzioni per impedire che possano essere trasmessi agenti patogeni infettivi ai pazienti
Queste includono:
l’attenta selezione dei donatori di sangue e plasma per assicurare l’esclusione di quelli a rischio di essere portatori di infezioni
L’analisi di ciascuna donazione e dei pool di plasma per evidenziare segni di virus/infezioni
L’inclusione di fasi nel processo produttivo del sangue o del plasma che possono inattivare o rimuovere i virus
Nonostante queste misure, non si può escludere completamente il rischio di trasmissione di infezioni a seguito della somministrazione di medicinali prodotti da sangue o plasma.
Questo si applica anche ai virus sconosciuti o emergenti o ad altri tipi di infezione.
Le misure adottate sono considerate efficaci contro i virus capsulati, quali
il virus dell’immunodeficienza umana (HIV),
il virus dell’epatite B (HBV),
il virus dell’epatite C (HCV).
Le misure adottate possono avere efficacia limitata contro i virus non capsulati, quali:
il virus dell’epatite A (HAV),
il parvovirus B19.
Fino ad ora non sono state riscontrate correlazioni fra le immunoglobuline e le infezioni da virus dell’epatite A o da parvovirus B19, probabilmente perché gli anticorpi contenuti nel prodotto svolgono un’azione protettiva contro queste infezioni.
Si raccomanda fortemente che, ogni volta che le viene somministrato Pentaglobin, il medico registri il nome e il numero di lotto del medicinale, per mantenere nota del lotto utilizzato. Il numero di lotto consente di risalire allo specifico plasma utilizzato come materia prima del farmaco somministrato a lei. Se necessario, è possibile effettuare una connessione tra lei e il materiale utilizzato come materia prima.
Altri medicinali e Pentaglobin
Informi il medico o il farmacista se sta usando, ha recentemente usato o potrebbe usare qualsiasi altro medicinale.
Pentaglobin può ridurre l’efficacia di determinati vaccini, per esempio dei vaccini contro
il morbillo
la rosolia
la parotite
la varicella.
Dopo la somministrazione di Pentaglobin dovrà attendere tre mesi prima di poter essere vaccinato; nel caso del vaccino contro il morbillo, il tempo di attesa può estendersi fino ad un anno.
Diuretici dell'ansa
Evitare l'uso concomitante di diuretici dell'ansa (un gruppo di medicinali che aumentano la produzione di urina).
Gravidanza e allattamento
Se è in corso una gravidanza, se sospetta o sta pianificando una gravidanza, o se sta allattando con latte materno chieda consiglio al medico o al farmacista prima di usare questo medicinale.
Il medico deciderà se lei potrà ricevere il trattamento con Pentaglobin durante la gravidanza o l’allattamento.
Guida di veicoli e utilizzo di macchinari
Pentaglobin ha effetti minori sulla capacità di guidare veicoli e di usare macchinari. Se manifesta effetti indesiderati durante il trattamento, deve attenderne la risoluzione prima di guidare veicoli o di usare macchinari.
Pentaglobin contiene glucosio e sodio
1 ml di soluzione per infusione contiene 25 mg di glucosio. Questo medicinale contiene 8,75 g di glucosio per dose da 350 ml per un adulto (peso corporeo di 70 kg). Da tenere in considerazione in persone affette da diabete mellito.
Pentaglobin contiene 0,078 mmol/ml (1,79 mg/ml) di sodio (componente principale del sale da cucina). Questo medicinale contiene 627,6 mg di sodio (componente principale del sale da cucina) per dose giornaliera da circa 350 ml per un adulto (peso corporeo di 70 kg). Questo equivale al 31% circa dell’assunzione massima giornaliera raccomandata con la dieta di un adulto.

3. Come usare Pentaglobin

Pentaglobin le verrà somministrato dal medico curante. La posologia dipende dal suo stato immunitario e dalla gravità della malattia.
La dose raccomandata è:
Neonati e lattanti
5 ml (0,25 g) per kg di peso corporeo al giorno per 3 giorni consecutivi. Ulteriori somministrazioni dipendono dal quadro clinico.
Bambini e adulti
Per la terapia di gravi infezioni batteriche: 5 ml (0,25 g) per kg di peso corporeo al giorno per 3 giorni consecutivi. Ulteriori somministrazioni dipendono dal quadro clinico.
Come terapia per sostituire gli anticorpi mancanti (immunoglobuline) nei pazienti con deficit acquisito delle difese immunitarie o sistema immunitario soppresso da medicinali o radiazioni: 3–5 ml (0,15–
0,25 g) per kg di peso corporeo. Se necessario, ripetere la somministrazione ad intervalli settimanali.
Viene infuso in una vena (somministrazione endovenosa) con le seguenti velocità di infusione:
Neonati e lattanti:
1,7 ml per kg di peso corporeo all’ora con perfusore.
Bambini e adulti:
0,4 ml per kg di peso corporeo all’ora, in alternativa: per i primi 100 ml 0,4 ml per kg di peso corporeo all’ora, poi di continuo 0,2 ml per kg di peso corporeo all’ora fino al raggiungimento di 15,0 ml per kg di peso corporeo nell’arco di 72 ore.
Esempi:
Neonati
Bambini
Adulti
Dose 
giornaliera
(ml/kg)
Peso 
corporeo
3 kg
20 kg
70 kg
Dose totale 1°
giorno
15 ml
100 ml
350 ml
Velocità di infusione Durata di infusione
5 ml/h
(1,7 ml/kg/h)
8 ml/h
(0,4 ml/kg/h)
28 ml/h
(0,4 ml/kg/h)
3 h
12,5 ore
12,5 ore
In alternativa:
28 ml/h
(0,4 ml/kg/h)
14 ml/h
(0,2 ml/kg/h)
3,5 ore poi di continuo per 68 h
Insufficienza epatica
Non ci sono evidenze per richiedere un adeguamento della dose.
Insufficienza renale
Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato, vedere il paragrafo “Avvertenze e precauzioni.”
Anziani
Nessun adeguamento della dose se non clinicamente giustificato.
Modo di somministrazione
Pentaglobin è destinato alla somministrazione per via endovenosa (infusione in vena).
Il medicinale deve essere portato a temperatura ambiente o a temperatura corporea prima dell’uso.
Se riceve più Pentaglobin di quanto deve
Una quantità eccessiva di Pentaglobin può causare un sovraccarico di liquidi e un’aumentata densità
del sangue (iperviscosità), soprattutto nei pazienti a rischio, compresi i bambini, i pazienti anziani o quelli con alterata funzionalità cardiaca o renale. Se ritiene che lei o il suo bambino abbiate ricevuto una quantità eccessiva di Pentaglobin, ne parli immediatamente con il medico.
Se ha qualsiasi dubbio sull’uso di questo medicinale, si rivolga al medico, al farmacista o all’infermiere.

4. Possibili effetti indesiderati

Come tutti i medicinali, questo medicinale può causare effetti indesiderati sebbene non tutte le persone li manifestino.
I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati negli studi clinici con Pentaglobin:
Comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 10):
bassa pressione sanguigna
nausea, vomito
aumentata sudorazione (iperidrosi)
Non comuni (possono interessare fino a 1 paziente su 100):
reazioni allergiche
reazioni cutanee/dermatite allergica
dolori alla schiena
I seguenti effetti indesiderati sono stati segnalati dopo la commercializzazione di Pentaglobin:
Non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili)
infiammazione delle membrane che ricoprono il cervello e il midollo spinale (meningite asettica)
riduzione della conta dei globuli rossi (anemia emolitica)/degradazione dei globuli rossi
(emolisi)
shock anafilattico, reazione anafilattoide, ipersensibilità
cefalea, capogiro
battiti cardiaci accelerati (tachicardia)
Arrossamento della pelle (rossore)
Respiro affannoso (dispnea)
Prurito
insufficienza renale acuta e/o risultati degli esami del sangue che indicano una compromissione della funzionalità renale (aumento dei livelli di creatinina nel siero)
brividi, febbre
Bambini e adolescenti
Sebbene la natura e la frequenza delle reazioni avverse nei neonati e nei bambini piccoli siano generalmente comparabili alle reazioni avverse osservate negli altri gruppi di età (es. reazioni da infusione, reazioni anafilattiche, ipersensibilità), la loro presentazione clinica in termini di segni e sintomi riportati varia e può includere anche ad es. cambiamenti della frequenza cardiaca (battito cardiaco accelerato o rallentato), aumento della frequenza respiratoria, riduzione della saturazione di ossigeno, alterazioni di colorazione della cute incluso pallore e/o colorito livido, riduzione del tono muscolare.
In generale, i preparati a base di immunoglobuline umane possono causare i seguenti effetti 
indesiderati:
brividi, cefalea, capogiro, febbre, vomito, reazioni allergiche, nausea, dolori articolari, calo della pressione del sangue e dolore lombare di moderata intensità
riduzione del numero dei globuli rossi a causa di rottura di queste cellule nei vasi sanguigni
(reazioni emolitiche reversibili) e (raramente) anemia emolitica che richiede trasfusione
(raramente) un improvviso calo della pressione sanguigna e, in casi isolati, shock anafilattico,
(raramente) reazioni cutanee transitorie (incluso lupus eritematoso cutaneo - frequenza non nota)
(molto raramente) reazioni tromboemboliche come attacco di cuore (infarto miocardico), ictus, coaguli nei vasi sanguigni dei polmoni (embolia polmonare), coaguli sanguigni in una vena (trombosi venosa profonda)
casi di infiammazione acuta temporanea delle membrane protettive che ricoprono il cervello e il midollo spinale (meningite asettica reversibile)
casi di valori di analisi del sangue che indicano che la funzione renale è danneggiata e/o insufficienza renale acuta
casi di danno polmonare acuto associato a trasfusione (TRALI). Questo porterà ad un accumulo di liquidi negli spazi aerei dei polmoni non di origine cardiaca (edema polmonare non cardiogeno). I sintomi includono grave difficoltà respiratoria (distress respiratorio), aumentata frequenza respiratoria (tachipnea), livelli di ossigeno anormalmente bassi nel sangue (ipossia) e aumento della temperatura corporea (febbre).
Segnalazione degli effetti indesiderati
Se manifesta un qualsiasi effetto indesiderato, compresi quelli non elencati in questo foglio, si rivolga al medico, o all’infermiere. Lei può inoltre segnalare gli effetti indesiderati direttamente tramite il sistema nazionale di segnalazione dell’Agenzia Italiana del Farmaco all’indirizzo https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.
Segnalando gli effetti indesiderati lei può contribuire a fornire maggiori informazioni sulla sicurezza di questo medicinale.

5. Come conservare Pentaglobin

Conservi questo medicinale fuori dalla vista e dalla portata dei bambini.
Non usi questo medicinale dopo la data di scadenza che è riportata sull’etichetta e sulla scatola dopo
Scad.
Conservare in frigorifero (2°C–8°C). Non congelare. Conservare nella confezione originale per proteggere il medicinale dalla luce.
Prima di usare il medicinale, controllare visivamente che la soluzione sia limpida o da leggermente a moderatamente lattiginosa (opalescente). Pentaglobin non deve essere utilizzato se la soluzione è torbida o se presenta depositi.
Dopo l’apertura del contenitore, la soluzione per infusione deve essere somministrata immediatamente. Gettare la soluzione rimasta inutilizzata a causa del rischio di contaminazione batterica.
Non getti alcun medicinale nell’acqua di scarico e nei rifiuti domestici. Chieda al farmacista come eliminare i medicinali che non utilizza più. Questo aiuterà a proteggere l’ambiente.

6. Contenuto della confezione e altre informazioni

Cosa contiene Pentaglobin
Il principio attivo è immunoglobulina umana ad alto titolo di IgM.
1 ml di soluzione contiene 50 mg di proteine plasmatiche umane, di cui 95% di immunoglobuline: IgM 6 mg, IgA 6 mg, IgG 38 mg.
Gli altri componenti sono glucosio monoidrato, cloruro di sodio, acqua per preparazioni iniettabili.
Descrizione dell’aspetto di Pentaglobin e contenuto della confezione
Pentaglobin è una soluzione da leggermente a moderatamente opalescente e da incolore a leggermente giallognola in flaconcini di vetro incolore.
Pentaglobin è disponibile nelle seguenti confezioni:
Ogni confezione contiene 1 flaconcino con 10 ml (0,5 g), 50 ml (2,5 g) o 100 ml (5,0) di soluzione.
Titolare dell’autorizzazione all’immissione in commercio e produttore
Biotest Pharma GmbH
Landsteinerstraße 5
63303 Dreieich
Tel.: (06103) 801-0
Fax: (06103) 801-150
Email: mail@biotest.com
Le informazioni seguenti sono destinate esclusivamente ai medici o agli operatori sanitari:
Avvertenze e precauzioni
Spesso, possono essere evitate possibili complicanze verificando che i pazienti:
non siano sensibili alle immunoglobuline umane normali; a tal fine, somministrare inizialmente il prodotto a bassa velocità di infusione (0,4 ml/kg di peso corporeo/ora).
vengano tenuti sotto attenta osservazione per tutta la durata dell’infusione al fine di accertare eventuali sintomi. In particolare i pazienti trattati per la prima volta con immunoglobuline umane normali, quelli trattati in precedenza con un preparato immunoglobulinico diverso o quelli per i quali è trascorso molto tempo dalla precedente infusione devono essere tenuti sotto osservazione in ospedale o in un ambiente sanitario controllato per tutta la durata della prima infusione e per un’ora dopo l’infusione, al fine di accertare eventuali effetti indesiderati e per garantire la possibilità della somministrazione immediata di un trattamento di emergenza qualora si presentino problemi. Tutti gli altri pazienti devono essere tenuti sotto osservazione per almeno 20 minuti dopo la somministrazione.
La terapia con IVIg richiede in tutti i pazienti
un’adeguata idratazione prima dell’inizio dell’infusione delle IVIg,
il monitoraggio della diuresi,
il monitoraggio dei valori di creatinina sierica,
evitare la somministrazione concomitante di diuretici dell’ansa.
Se si verifica un effetto indesiderato la velocità di infusione deve essere ridotta oppure l’infusione deve essere sospesa. La terapia necessaria è commisurata al tipo e alla gravità della reazione avversa.
Reazione correlata all’infusione
Determinate reazioni avverse (es. cefalea, vampate, brividi, mialgia, dispnea, tachicardia, dolore lombare, nausea e ipotensione) possono essere correlati alla velocità di infusione. Le velocità di infusione raccomandate e riportate al paragrafo "Come usare Pentaglobin" devono essere rispettate scrupolosamente e i pazienti devono essere tenuti sotto stretta osservazione per tutta la durata dell’infusione al fine di accertare eventuali sintomi.
Determinati effetti indesiderati possono verificarsi più frequentemente:
in pazienti trattati per la prima volta con immunoglobuline umane normali oppure, in rari casi, quando si cambia il prodotto a base di immunoglobuline umane normali oppure quando è trascorso molto tempo dalla precedente infusione.
In pazienti con una infezione attiva o con infiammazione cronica sottostante
Ipersensibilità
Le reazioni di ipersensibilità sono rare. Anafilassi può svilupparsi in pazienti:
con livelli non determinabili di IgA che hanno anticorpi anti IgA
che hanno tollerato precedenti trattamenti con immunoglobuline umane normali.
In caso di shock devono essere applicate le misure mediche standard per la terapia dello shock.
Tromboembolia
Esistono indicazioni cliniche di una correlazione fra la somministrazione di immunoglobuline per via endovenosa (intravenous immunoglobulin, IVIg) ed eventi tromboembolici, quali infarto miocardico, accidente cerebrovascolare (ictus incluso), embolia polmonare e trombosi venose profonde che si ritiene siano correlati ad un aumento relativo della viscosità ematica dovuto ad un’elevata somministrazione di immunoglobuline nei pazienti a rischio. Si richiede prudenza nella prescrizione e infusione di immunoglobuline endovena nei pazienti obesi e nei pazienti con fattori di rischio pre-
esistenti per eventi trombotici (per esempio età avanzata, ipertensione, diabete mellito e anamnesi positiva per malattia vascolare o episodi trombotici, pazienti con disturbi trombofilici acquisiti o ereditari, pazienti con prolungata immobilizzazione, pazienti con grave ipovolemia, pazienti con malattie che aumentano la viscosità ematica).
Nei pazienti a rischio di effetti indesiderati tromboembolici, le IVIg devono essere somministrate alla minima velocità di infusione e dose praticabili.
Insufficienza renale acuta
Sono stati descritti casi di insufficienza renale acuta nei pazienti trattati con IVIg. Nella maggior parte dei casi sono stati individuati fattori di rischio, quali insufficienza renale pre-esistente, diabete mellito, ipovolemia, sovrappeso, uso concomitante di farmaci nefrotossici o età superiore ai 65 anni.
I parametri renali devono essere valutati prima dell’infusione di IVIg, in particolare nei pazienti con un rischio potenzialmente aumentato di sviluppare insufficienza renale acuta e, successivamente, ad intervalli appropriati. Nei pazienti a rischio di insufficienza renale acuta, i prodotti a base di IVIg devono essere somministrati alla minima velocità di infusione e dose praticabili.
In caso di compromissione della funzione renale, si deve prendere in considerazione la sospensione delle IVIg
Esistono casi di disfunzione renale e insufficienza renale acuta associati all’uso di numerosi preparati di IVIg autorizzati contenenti vari eccipienti, quali saccarosio, glucosio e maltosio, tuttavia i preparati per i quali è stato segnalato un numero maggiore di casi sono quelli contenenti saccarosio come stabilizzante. Nei pazienti a rischio può essere considerato l’uso di IVIg che non contengono questi eccipienti. Pentaglobin non contiene saccarosio o maltosio ma contiene glucosio (vedere anche il paragrafo “Pentaglobin contiene glucosio”).
Sindrome da meningite asettica (AMS)
La AMS è stata riportata in associazione al trattamento con IVIg. La sindrome si manifesta normalmente entro un periodo compreso fra qualche ora e 2 giorni dopo il trattamento con IVIg. Le analisi del liquor cerebrospinale (cerebrospinal fluid, CSF) risultano frequentemente positive, con pleocitosi fino a diverse migliaia di cellule per mm3, prevalentemente della serie granulocitica, ed elevati livelli di proteine, fino a diverse centinaia di mg/dl. L’AMS può verificarsi con maggiore frequenza in associazione a un trattamento con IVIg a dose elevata (2 g/kg).
I pazienti che presentano questi segni e sintomi devono essere sottoposti ad un attento esame neurologico, incluse analisi del CSF, per escludere altre cause di meningite.
L’interruzione del trattamento con IVIg ha prodotto una remissione dell’AMS entro alcuni giorni, senza danni conseguenti.
Anemia emolitica
Le immunoglobuline somministrate per via endovenosa (preparati di IVIg) possono contenere anticorpi anti-gruppi sanguigni, che possono fungere da emolisine e indurre in vivo il rivestimento degli eritrociti (GR) con immunoglobuline, determinando una reazione positiva all’antiglobulina in modalità diretta (test di Coombs) e, raramente, un’emolisi. A seguito di una terapia con IVIg può svilupparsi anemia emolitica a causa dell’intensificazione del sequestro dei GR. I pazienti trattati con immunoglobuline per via endovenosa devono essere tenuti sotto osservazione per individuare la comparsa di segni e sintomi di emolisi.
Neutropenia/Leucopenia
Una transitoria riduzione della conta dei neutrofili e/o episodi di neutropenia, talora severi, sono stati riportati dopo trattamento con IVIg. Questo si verifica tipicamente entro ore o giorni dalla somministrazione di IVIg e si risolve spontaneamente entro 7-14 giorni.
Danno polmonare acuto associato a trasfusione (TRALI)
Nei pazienti trattati con IVIg sono stati riportati alcuni casi di edema polmonare acuto non cardiogeno
[danno polmonare acuto associato a trasfusione (TRALI)]. Il TRALI è caratterizzato da grave ipossia, dispnea, tachipnea, cianosi, febbre e ipotensione. I sintomi associati al TRALI si sviluppano in genere durante la trasfusione o entro 6 ore dopo la trasfusione, spesso entro 1–2 ore. Pertanto, i soggetti che ricevono IVIg devono essere monitorati e l’infusione di IVIg deve essere interrotta immediatamente in caso di reazioni polmonari avverse. Il TRALI è una condizione che può mettere il paziente in pericolo di vita richiedendo l’immediato ricovero in reparto di terapia intensiva.
Interferenza con le analisi sierologiche
Dopo la somministrazione di immunoglobuline, l’aumento temporaneo dei vari anticorpi trasferiti passivamente nel sangue del paziente può dare luogo a risultati falsi positivi nelle analisi sierologiche.
La trasmissione passiva di anticorpi anti-antigeni eritrocitari, per esempio A, B, D, può falsare alcune analisi sierologiche per gli anticorpi anti-eritrociti, per esempio il test dell’antiglobulina diretto (direct antiglobulin test, DAT, test di Coombs diretto).
Precauzioni particolari per la manipolazione
Pentaglobin può essere miscelato esclusivamente con soluzione fisiologica 0,9% NaCl.