Soliphen
Ultimo aggiornamento: 12/08/2024
A cosa serve
Soliphen è un medicinale veterinario a base del principio attivo Fenobarbital, appartenente alla categoria degli Antiepilettici, Ipnotici Barbiturici e nello specifico Barbiturici e derivati. E' commercializzato in Italia dall'azienda Domes Pharma .
Soliphen può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Soliphen può essere prescritto con Ricetta RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile.
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Domes Pharma
Concessionario:Domes Pharma
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Fenobarbital
Gruppo terapeutico: Antiepilettici, Ipnotici Barbiturici
Forma farmaceutica: compressa
Concessionario:
Ricetta: RNRV - ricetta medica in copia unica non ripetibile
Principio attivo: Fenobarbital
Gruppo terapeutico: Antiepilettici, Ipnotici Barbiturici
Forma farmaceutica: compressa
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Confezioni
Soliphen scatola da 5 blister con 12 compresse (60 compresse) per cani fino a 3 kg
Soliphen scatola da 8 blister con 12 compresse (96 compresse) per cani fino a 3 kg
Soliphen scatola da 8 blister con 12 compresse (96 compresse) per cani fino a 3 kg
Principio Attivo
ogni compressa contiene: Fenobarbitale 15 mg. Compressa di forma oblunga, con macchie bianche, con 1 scanalatura (entrambi i lati). La compressa può essere divisa in due parti uguali.
Indicazioni
prevenzione delle crisi dovute a epilessia generalizzata nel cane.
Posologia
uso orale. Il dosaggio necessario sarà in parte diverso da individuo a individuo e a seconda della natura e della gravità del disturbo. Il medicinale veterinario deve essere somministrato al cane per via orale, iniziando con una dose di 2-5 mg per kg di peso corporeo al giorno. La dose deve essere divisa e somministrata due volte al giorno. La compressa può essere divisa in due o quattro parti uguali per fornire dosi da 7,5 mg. Le compresse devono essere somministrate ogni giorno alla stessa ora per ottenere il buon esito della terapia. Non vengono raggiunte concentrazioni sieriche costanti prima che siano trascorse 1-2 settimane dall'inizio del trattamento. Il pieno effetto del medicinale non si manifesta per due settimane e le dosi non dovrebbero essere aumentate durante questo periodo. Eventuali aggiustamenti della dose iniziale si effettuano al meglio sulla base dell'efficacia clinica, delle concentrazioni ematiche di fenobarbitale e della comparsa di effetti indesiderati. A causa delle differenze nell'escrezione del fenobarbitale e delle differenze di sensibilità, le dosi efficaci finali possono variare notevolmente tra i pazienti (da 1 mg a 15 mg/kg di peso corporeo due volte al giorno). Se le crisi epilettiche non sono controllate, il dosaggio può essere aumentato del 20% alla volta, abbinandovi il monitoraggio dei livelli di fenobarbitale nel siero. La concentrazione sierica del fenobarbitale può essere controllata dopo che è diventata costante, e nel caso in cui sia inferiore a 15 [7:m]g/ml la dose può essere adeguata di conseguenza. Se le crisi epilettiche si ripresentano la dose può essere aumentata no a raggiungere una concentrazione sierica massima di 45 [7:m]g/ml. Concentrazioni plasmatiche elevate possono essere associate a epatotossicità. È possibile eseguire nella stessa ora il prelievo di campioni ematici per determinare la concentrazione plasmatica del fenobarbitale preferibilmente durante i livelli più bassi, poco prima della somministrazione della dose successiva di fenobarbitale. Se non viene instaurata una prevenzione soddisfacente delle crisi epilettiche e se la concentrazione massima è di circa 40 [7:m]g/ml, la diagnosi dovrebbe essere riconsiderata e/o dovrebbe essere aggiunto al protocollo terapeutico un secondo agente antiepilettico (come i bromuri). Le concentrazioni plasmatiche dovrebbero essere interpretate congiuntamente alla risposta osservata alla terapia e a una valutazione clinica completa che comprenda il monitoraggio per rilevare eventuali evidenze di effetti tossici in ciascun animale.
Avvertenze
la decisione di iniziare la terapia farmacologica antiepilettica con fenobarbitale dovrebbe essere valutata per ogni singolo caso e dipende da numero, frequenza, durata e gravità delle crisi nei cani. Le raccomandazioni generali per l'inizio della terapia comprendono un singolo attacco epilettico che si verifica più di una volta ogni 4-6 settimane, crisi a grappolo (ad es. più di una crisi in 24 ore) o lo stato epilettico, indipendentemente dalla frequenza. Le concentrazioni sieriche terapeutiche di fenobarbitale dovrebbero essere monitorate per consentire l'utilizzo della dose efficace più bassa. In genere, concentrazioni di 15-40 [7:m]g/ml sono efficaci nel controllo dell'epilessia. Alcuni cani non hanno crisi epilettiche durante il trattamento, ma alcuni cani mostrano solo una riduzione delle crisi e altri sono considerati non-responder.
Precauzioni speciali per l'impiego negli animali: Occorre prestare particolare attenzione nel monitoraggio dei cani di piccola taglia di peso compreso tra 3 e meno di 7,5 kg, per i quali le dosi non possono iniziare con 1 mg/kg di peso corporeo per somministrazione (corrispondente a 2 mg/kg di peso corporeo/giorno), o non possono essere aggiustate secondo il regime raccomandato del 20%. Si raccomanda di fare attenzione in animali con funzionalità renale compromessa, ipovolemia, anemia e disfunzioni cardiache o respiratorie. Prima di iniziare il trattamento si deve procedere al monitoraggio dei parametri epatici. È possibile diminuire o ritardare la possibilità di effetti indesiderati epatotossici usando una dose efficace che sia la più bassa possibile. Il monitoraggio dei parametri epatici è raccomandato in caso di terapia prolungata. Si raccomanda di valutare la patologia clinica del paziente 2-3 settimane dopo l'inizio del trattamento e in seguito ogni 4-6 mesi, ad es. misurazione degli enzimi epatici e degli acidi biliari nel siero. È importante sapere che gli effetti dell'ipossia possono determinare livelli aumentati di enzimi epatici dopo una crisi epilettica. Il fenobarbitale può incrementare l'attività della fosfatasi alcalina sierica e delle transaminasi. Queste possono mostrare alterazioni non patologiche, ma potrebbero anche rappresentare epatotossicità, quindi si raccomanda di effettuare le analisi della funzionalità epatica. L'aumento dei valori degli enzimi epatici potrebbe non rendere sempre necessaria una riduzione della dose di fenobarbitale se gli acidi biliari nel siero hanno valori che rientrano nel range di normalità. Alla luce di referti isolati che descrivono epatotossicità associata alla terapia combinata con anticonvulsivanti, si raccomanda di: 1. valutare la funzionalità epatica prima dell'inizio della terapia (ad es. misurazione degli acidi biliari nel siero); 2. monitorare le concentrazioni sieriche terapeutiche di fenobarbitale per consentire l'uso della minor dose efficace. Di norma, concentrazioni di 15-45 [7:m]g/ml sono efficaci nel controllo dell'epilessia; 3. ricontrollare regolarmente la funzionalità epatica (ogni 6-12 mesi); 4. ricontrollare regolarmente l'attività delle crisi epilettiche.
La sospensione della terapia con fenobarbitale o il passaggio a o da un altro tipo di terapia antiepilettica dovrebbero essere effettuati gradualmente per evitare di incorrere in un incrementi della frequenza delle crisi. Nei pazienti epilettici stabilizzati si sconsiglia di passare da altre formulazioni di fenobarbitale al medicinale veterinario. Tuttavia, se ciò non può essere evitato, è necessario adottare un'ulteriore cautela. Ciò include un campionamento più frequente della concentrazione plasmatica per garantire il mantenimento dei livelli terapeutici. Il monitoraggio per l'aumento degli effetti collaterali e per le disfunzioni epatiche dovrebbe essere condotto più regolarmente fino alla conferma della stabilizzazione. Le compresse sono aromatizzate. Per evitare qualsiasi ingestione accidentale, conservare le compresse fuori dalla portata degli animali.
Precauzioni speciali per l'impiego negli animali: Occorre prestare particolare attenzione nel monitoraggio dei cani di piccola taglia di peso compreso tra 3 e meno di 7,5 kg, per i quali le dosi non possono iniziare con 1 mg/kg di peso corporeo per somministrazione (corrispondente a 2 mg/kg di peso corporeo/giorno), o non possono essere aggiustate secondo il regime raccomandato del 20%. Si raccomanda di fare attenzione in animali con funzionalità renale compromessa, ipovolemia, anemia e disfunzioni cardiache o respiratorie. Prima di iniziare il trattamento si deve procedere al monitoraggio dei parametri epatici. È possibile diminuire o ritardare la possibilità di effetti indesiderati epatotossici usando una dose efficace che sia la più bassa possibile. Il monitoraggio dei parametri epatici è raccomandato in caso di terapia prolungata. Si raccomanda di valutare la patologia clinica del paziente 2-3 settimane dopo l'inizio del trattamento e in seguito ogni 4-6 mesi, ad es. misurazione degli enzimi epatici e degli acidi biliari nel siero. È importante sapere che gli effetti dell'ipossia possono determinare livelli aumentati di enzimi epatici dopo una crisi epilettica. Il fenobarbitale può incrementare l'attività della fosfatasi alcalina sierica e delle transaminasi. Queste possono mostrare alterazioni non patologiche, ma potrebbero anche rappresentare epatotossicità, quindi si raccomanda di effettuare le analisi della funzionalità epatica. L'aumento dei valori degli enzimi epatici potrebbe non rendere sempre necessaria una riduzione della dose di fenobarbitale se gli acidi biliari nel siero hanno valori che rientrano nel range di normalità. Alla luce di referti isolati che descrivono epatotossicità associata alla terapia combinata con anticonvulsivanti, si raccomanda di: 1. valutare la funzionalità epatica prima dell'inizio della terapia (ad es. misurazione degli acidi biliari nel siero); 2. monitorare le concentrazioni sieriche terapeutiche di fenobarbitale per consentire l'uso della minor dose efficace. Di norma, concentrazioni di 15-45 [7:m]g/ml sono efficaci nel controllo dell'epilessia; 3. ricontrollare regolarmente la funzionalità epatica (ogni 6-12 mesi); 4. ricontrollare regolarmente l'attività delle crisi epilettiche.
La sospensione della terapia con fenobarbitale o il passaggio a o da un altro tipo di terapia antiepilettica dovrebbero essere effettuati gradualmente per evitare di incorrere in un incrementi della frequenza delle crisi. Nei pazienti epilettici stabilizzati si sconsiglia di passare da altre formulazioni di fenobarbitale al medicinale veterinario. Tuttavia, se ciò non può essere evitato, è necessario adottare un'ulteriore cautela. Ciò include un campionamento più frequente della concentrazione plasmatica per garantire il mantenimento dei livelli terapeutici. Il monitoraggio per l'aumento degli effetti collaterali e per le disfunzioni epatiche dovrebbe essere condotto più regolarmente fino alla conferma della stabilizzazione. Le compresse sono aromatizzate. Per evitare qualsiasi ingestione accidentale, conservare le compresse fuori dalla portata degli animali.
Tempi di sospensione
non pertinente.