Depo-Medrol Vet
Ultimo aggiornamento: 19/12/2024
A cosa serve
Depo-Medrol Vet è un medicinale veterinario a base del principio attivo Metilprednisolone Acetato, appartenente alla categoria degli Corticosteroidi e nello specifico Glicocorticoidi. E' commercializzato in Italia dall'azienda Zoetis Italia S.r.l. .
Depo-Medrol Vet può essere prescritto con Ricetta RRV - ricetta medico-veterinaria in copia unica ripetibile.
Depo-Medrol Vet può essere prescritto con Ricetta RRV - ricetta medico-veterinaria in copia unica ripetibile.
Informazioni commerciali sulla prescrizione
Titolare: Zoetis Italia S.r.l.
Concessionario:Zoetis Italia S.r.l.
Ricetta: RRV - ricetta medico-veterinaria in copia unica ripetibile
Principio attivo: Metilprednisolone Acetato
Gruppo terapeutico: Corticosteroidi
Forma farmaceutica: fiala iniettabile
Concessionario:
Ricetta: RRV - ricetta medico-veterinaria in copia unica ripetibile
Principio attivo: Metilprednisolone Acetato
Gruppo terapeutico: Corticosteroidi
Forma farmaceutica: fiala iniettabile
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Confezioni
Depo-Medrol Vet «Cani e Gatti» 1 flacone 1 ml
Principio Attivo
ogni ml contiene: Metilprednisolone acetato 40,0 mg.
Indicazioni
per il trattamento di, o come parte di un regime terapeutico per, processi infiammatori e allergici come i processi allergici o infiammatori aspecifici cutanei, muscolo-scheletrici, oculo-auricolari e altri processi allergico/infiammatori che normalmente rispondono alla terapia corticosteroidea, per es. disordini autoimmunitari.
Posologia
uso intramuscolare o uso intrarticolare. La dose necessaria può variare secondo le circostanze cliniche individuali, come la gravità della patologia da trattare, la taglia dell'animale e la risposta clinica. Le seguenti raccomandazioni per il dosaggio sono quindi delle linee guida iniziali che possono necessitare di leggere modifiche in base alla risposta individuale.
Uso intramuscolare: Cani: la dose abituale per via intramuscolare è 20 mg (1-2 mg/kg) una volta alla settimana, con una variazione da 2 a 40 mg. Per cani di grossa taglia può essere utilizzata una dose massima di 120 mg. Gatti: la dose abituale per via intramuscolare è 10 mg una volta alla settimana, con una dose massima di 20 mg (5 mg/kg). Le iniezioni possono essere ripetute ad intervalli di una settimana o in base alla gravità del processo ed alla risposta clinica. La dose può variare secondo la taglia dell'animale, la gravità del processo da trattare e può essere ripetuta secondo necessità. Per la terapia di mantenimento nei processi cronici, la dose iniziale dovrebbe essere gradualmente ridotta fino a quando viene stabilito il dosaggio più basso che mantiene un'adeguata risposta clinica.
Uso intrarticolare: Cani: la dose iniziale media per un ampio spazio sinoviale è 20 mg. Spazi più piccoli richiedono una corrispondente dose minore. Procedure per l'iniezione intrarticolare: si deve considerare l'anatomia della zona da trattare per assicurarsi che l'ago sia posizionato correttamente e per evitare i grossi vasi ed i nervi. Il sito di inoculo si localizza dove la cavità sinoviale è più superficiale. Si prepara la zona per un'iniezione asettica rasando il pelo e disinfettando la parte. Se c'è un eccesso di liquido sinoviale, si consiglia di aspirare un volume di liquido pari a quello che deve essere iniettato. Lasciando l'ago in sede, si sostituisce la siringa contenente il liquido aspirato con un'altra siringa contenente la quantità appropriata di medicinale veterinario da iniettare. In alcuni animali si può manifestare un dolore transitorio o un bruciore alla sinoviale subito dopo l'iniezione che può durare fino a 2-3 giorni. Dopo l'iniezione, muovere leggermente l'articolazione per favorire la dispersione della sospensione nel liquido sinoviale. Coprire il sito di inoculo con garza sterile. Dopo l'iniezione, si può notare un miglioramento dei sintomi clinici entro 12-24 ore che può persistere per un periodo variabile, in media da 3 a 4 settimane, con una variazione da 1 a più di 5 settimane. L'impiego continuo o prolungato del medicinale veterinario è sconsigliato.
Uso intramuscolare: Cani: la dose abituale per via intramuscolare è 20 mg (1-2 mg/kg) una volta alla settimana, con una variazione da 2 a 40 mg. Per cani di grossa taglia può essere utilizzata una dose massima di 120 mg. Gatti: la dose abituale per via intramuscolare è 10 mg una volta alla settimana, con una dose massima di 20 mg (5 mg/kg). Le iniezioni possono essere ripetute ad intervalli di una settimana o in base alla gravità del processo ed alla risposta clinica. La dose può variare secondo la taglia dell'animale, la gravità del processo da trattare e può essere ripetuta secondo necessità. Per la terapia di mantenimento nei processi cronici, la dose iniziale dovrebbe essere gradualmente ridotta fino a quando viene stabilito il dosaggio più basso che mantiene un'adeguata risposta clinica.
Uso intrarticolare: Cani: la dose iniziale media per un ampio spazio sinoviale è 20 mg. Spazi più piccoli richiedono una corrispondente dose minore. Procedure per l'iniezione intrarticolare: si deve considerare l'anatomia della zona da trattare per assicurarsi che l'ago sia posizionato correttamente e per evitare i grossi vasi ed i nervi. Il sito di inoculo si localizza dove la cavità sinoviale è più superficiale. Si prepara la zona per un'iniezione asettica rasando il pelo e disinfettando la parte. Se c'è un eccesso di liquido sinoviale, si consiglia di aspirare un volume di liquido pari a quello che deve essere iniettato. Lasciando l'ago in sede, si sostituisce la siringa contenente il liquido aspirato con un'altra siringa contenente la quantità appropriata di medicinale veterinario da iniettare. In alcuni animali si può manifestare un dolore transitorio o un bruciore alla sinoviale subito dopo l'iniezione che può durare fino a 2-3 giorni. Dopo l'iniezione, muovere leggermente l'articolazione per favorire la dispersione della sospensione nel liquido sinoviale. Coprire il sito di inoculo con garza sterile. Dopo l'iniezione, si può notare un miglioramento dei sintomi clinici entro 12-24 ore che può persistere per un periodo variabile, in media da 3 a 4 settimane, con una variazione da 1 a più di 5 settimane. L'impiego continuo o prolungato del medicinale veterinario è sconsigliato.
Avvertenze
la somministrazione del medicinale deve essere effettuata dal medico veterinario nei casi di uso intrarticolare. Il medicinale veterinario non deve essere somministrato per via endovenosa. La tecnica dell'aspirazione deve essere impiegata, in modo appropriato, per evitare somministrazioni intravascolari. Iniezioni di corticosteroidi intrasinoviali, intratendinee, o per altre vie ad effetto locale sono controindicate in presenza di processi infettivi acuti. A causa dei potenziali effetti cosmetici locali, l'uso di questo medicinale veterinario per via sottocutanea negli animali da esibizione non è raccomandato.
Precauzioni speciali per l'impiego sicuro nelle specie di destinazione: Le precauzioni comuni alla terapia corticosteroidea sistemica e locale devono essere osservate. I corticosteroidi possono ritardare la cicatrizzazione di lesioni e l'azione immunosoppressiva può indebolire la resistenza o aggravare infezioni esistenti. In corso di infezioni la terapia corticosteroidea deve essere associata a un trattamento antibatterico eziologico. In presenza di infezioni virali, gli steroidi possono peggiorare od accelerare lo sviluppo della malattia. Si raccomanda di ridurre gradualmente il dosaggio al termine di un regime terapeutico prolungato. Un aumento del dolore, un'ulteriore perdita della mobilità articolare, con febbre e malessere in seguito ad iniezione intrasinoviale possono indicare una evoluzione settica del processo, nel qual caso si deve istituire immediatamente un'appropriata terapia antibatterica. Gli animali che ricevono corticosteroidi devono essere monitorati per sintomi di infezione e, dove necessario, si deve adottare un'appropriata terapia antimicrobica. Come con qualsiasi altro corticosteroide, il trattamento deve essere seguito da un periodo di riposo per permettere la risoluzione dello stato clinico. Prima del trattamento si raccomanda, dove è indicata la terapia intrarticolare, di eseguire un esame radiologico per valutare la presenza di fratture. Nel caso siano presenti fratture, la terapia corticosteroidea dovrebbe essere impiegata con estrema cautela, per evitare un danno permanente. È noto che i corticosteroidi antiinfiammatori, come il metilprednisolone, esercitano un'ampia serie di eventi avversi. Mentre singole dosi elevate sono generalmente ben tollerate, essi possono indurre gravi eventi avversi con l'uso prolungato e quando sono somministrati esteri che possiedono una lunga durata di azione. Per questo motivo, nelle terapie a medio o lungo termine, il dosaggio dovrebbe essere tenuto generalmente al minimo necessario per controllare i sintomi clinici. L'uso prolungato o continuo di questo medicinale veterinario non è generalmente raccomandato. Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. può manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento ed osteoporosi. Dopo il termine della terapia possono insorgere sintomi di insufficienza surrenalica che possono evolvere fino ad atrofia corticosurrenalica, e questo può rendere l'animale incapace di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. Quindi, si dovrebbe considerare come minimizzare l'insufficienza surrenalica in seguito alla sospensione del trattamento, per es. mediante una riduzione graduale del dosaggio.
Precauzioni speciali per l'impiego sicuro nelle specie di destinazione: Le precauzioni comuni alla terapia corticosteroidea sistemica e locale devono essere osservate. I corticosteroidi possono ritardare la cicatrizzazione di lesioni e l'azione immunosoppressiva può indebolire la resistenza o aggravare infezioni esistenti. In corso di infezioni la terapia corticosteroidea deve essere associata a un trattamento antibatterico eziologico. In presenza di infezioni virali, gli steroidi possono peggiorare od accelerare lo sviluppo della malattia. Si raccomanda di ridurre gradualmente il dosaggio al termine di un regime terapeutico prolungato. Un aumento del dolore, un'ulteriore perdita della mobilità articolare, con febbre e malessere in seguito ad iniezione intrasinoviale possono indicare una evoluzione settica del processo, nel qual caso si deve istituire immediatamente un'appropriata terapia antibatterica. Gli animali che ricevono corticosteroidi devono essere monitorati per sintomi di infezione e, dove necessario, si deve adottare un'appropriata terapia antimicrobica. Come con qualsiasi altro corticosteroide, il trattamento deve essere seguito da un periodo di riposo per permettere la risoluzione dello stato clinico. Prima del trattamento si raccomanda, dove è indicata la terapia intrarticolare, di eseguire un esame radiologico per valutare la presenza di fratture. Nel caso siano presenti fratture, la terapia corticosteroidea dovrebbe essere impiegata con estrema cautela, per evitare un danno permanente. È noto che i corticosteroidi antiinfiammatori, come il metilprednisolone, esercitano un'ampia serie di eventi avversi. Mentre singole dosi elevate sono generalmente ben tollerate, essi possono indurre gravi eventi avversi con l'uso prolungato e quando sono somministrati esteri che possiedono una lunga durata di azione. Per questo motivo, nelle terapie a medio o lungo termine, il dosaggio dovrebbe essere tenuto generalmente al minimo necessario per controllare i sintomi clinici. L'uso prolungato o continuo di questo medicinale veterinario non è generalmente raccomandato. Gli steroidi stessi, durante il trattamento, possono causare una notevole alterazione del metabolismo lipidico, glucidico, proteico e minerale, per es. può manifestarsi una ridistribuzione del grasso corporeo, debolezza muscolare, deperimento ed osteoporosi. Dopo il termine della terapia possono insorgere sintomi di insufficienza surrenalica che possono evolvere fino ad atrofia corticosurrenalica, e questo può rendere l'animale incapace di rispondere adeguatamente alle situazioni stressanti. Quindi, si dovrebbe considerare come minimizzare l'insufficienza surrenalica in seguito alla sospensione del trattamento, per es. mediante una riduzione graduale del dosaggio.
Tempi di sospensione
non pertinente.