Atarax - Sciroppo

    Ultimo aggiornamento: 22/11/2024

    Cos'è Atarax - Sciroppo?

    Atarax - Sciroppo è un farmaco a base del principio attivo Idroxizina Cloridrato, appartenente alla categoria degli Ansiolitici e nello specifico Derivati del difenilmetano. E' commercializzato in Italia dall'azienda UCB Pharma S.p.A..

    Atarax - Sciroppo può essere prescritto con Ricetta RR - medicinali soggetti a prescrizione medica.


    Confezioni

    Atarax 2 mg/ml sciroppo flacone 150 ml c/sir.

    Informazioni commerciali sulla prescrizione

    Titolare: UCB Pharma S.p.A.
    Ricetta: RR - medicinali soggetti a prescrizione medica
    Classe: C
    Principio attivo: Idroxizina Cloridrato
    Gruppo terapeutico: Ansiolitici
    ATC: N05BB01 - Idroxizina
    Forma farmaceutica: sciroppo


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    Indicazioni

    Perché si usa Atarax? A cosa serve?
    ATARAX sciroppo è indicato nel:
    • trattamento sintomatico dell'ansia negli adulti dai 18 anni di età;
    • trattamento sintomatico del prurito in adulti, adolescenti e bambini dai 12 mesi di età.

    Posologia

    Come usare Atarax: Posologia
    Quando si prescrive lo sciroppo, la dose deve essere espressa in volume (ml) e non in peso (mg).
    La quantità di sciroppo deve essere misurata tramite siringa per uso orale graduata ogni 0,25 ml.
    Posologia
    ATARAX deve essere usato alla dose minima efficace e per il minor tempo possibile.
    Adulti
    • Trattamento sintomatico dell'ansia negli adulti dai 18 anni di età 50 mg al giorno divisi in 3 somministrazioni da 12,5 mg-12,5 mg-25 mg. L'assunzione di una dose maggiore la sera è a discrezione del medico. In casi più gravi la dose può essere aumentata fino a 100 mg al giorno.
    • Trattamento sintomatico del prurito negli adulti dai 18 anni di età dose iniziale di 25 mg fino a 1 ora prima di coricarsi, se necessario continuare con dosi di 25 mg fino a 3 - 4 volte al giorno.
    Negli adulti la dose massima giornaliera è di 100 mg al giorno.
    Popolazioni Speciali
    La dose deve essere adattata nell'intervallo di dosaggio raccomandato, in relazione alla risposta del paziente al trattamento.
    Popolazione pediatrica (bambini dai 12 mesi di età)
    Per il trattamento sintomatico del prurito
    Negli adolescenti e nei bambini dai 12 mesi di età: da 1 mg/kg/die fino a 2 mg/kg/die in dosi separate.
    Nei bambini fino a 40 kg di peso, la dose massima giornaliera è di 2 mg/kg/die.
    Nei bambini di peso superiore ai 40 kg di peso, la dose massima giornaliera è di 100 mg/die.
    La sicurezza e l'efficacia di Atarax nei bambini di età inferiore ai 12 mesi non è stata stabilita. Non sono disponibili dati.
    Anziani
    Nel trattamento dei pazienti anziani la dose deve essere attentamente stabilita, valutando l'eventuale riduzione della dose sopraindicata. Si consiglia di iniziare la terapia nel paziente anziano con metà della dose raccomandata per l'adulto a causa dell'effetto prolungato (vedere paragrafo 5.2).
    Quando si trattano gli anziani, deve essere scelta la dose più bassa possibile.
    La dose massima giornaliera per gli anziani è di 50 mg al giorno (vedere paragrafo 4.4).
    Compromissione epatica
    Nei pazienti con compromissione epatica, la dose deve essere ridotta di un terzo.
    Danno renale
    La dose deve essere ridotta nei pazienti con danno renale da moderato a grave, perché l'escrezione del metabolita cetirizina è ridotta in questi pazienti.
    La dose dell'idrossizina dicloridrato deve essere adeguata al grado di compromissione della funzione renale secondo la tabella riportata di seguito.
    Dose nei pazienti adulti con compromissione della funzione renale:
    Grado di compromissione renale
    GFR (ml/min)
    Percentuale della dose raccomandata
    Lieve compromissione della funzione renale
    60 – < 90
    100%
    Moderata compromissione della funzione renale
    30 – < 60
    50%
    Severa compromissione della funzione renale
    < 30 dialisi non necessaria
    25%
    Fase terminale della malattia renale
    < 15 dialisi necessaria
    25%
    3 volte a settimana
     Modo di somministrazione
    Somministrare lo sciroppo, puro o diluito, in poca acqua o succo di frutta, immediatamente prima dei pasti.

    Controindicazioni

    Quando non dev'essere usato Atarax
    Ipersensibilità al principio attivo o ad uno qualsiasi degli eccipienti elencati al paragrafo 6.1, alla cetirizina, ad altri derivati piperazinici, all'aminofillina o all'etilendiamina.
    Nei pazienti affetti da porfiria.
    Nei pazienti in terapia con inibitori delle monoaminossidasi (IMAO) (vedere paragrafo 4.5).
    Pazienti con accertato prolungamento dell'intervallo QT, acquisito o congenito.
    Pazienti con fattori di rischio noti per prolungamento dell'intervallo QT come patologie cardiovascolari, significativi squilibri elettrolitici (ipopotassiemia, ipomagnesiemia), storia familiare di morte cardiaca improvvisa, bradicardia significativa, uso concomitante di altri medicinali noti per prolungare l'intervallo QT e/o indurre torsione di punta (vedere paragrafi 4.4 e 4.5).
    Durante la gravidanza e l'allattamento (vedere paragrafo 4.6).

    Avvertenze speciali e precauzioni di impiego

    Cosa serve sapere prima di prendere Atarax
    L'idrossizina deve essere somministrata con cautela nei pazienti con una maggiore predisposizione alle convulsioni. I bambini piccoli sono più predisposti a sviluppare eventi avversi inerenti il sistema nervoso centrale (vedere paragrafo 4.8). L'incidenza di convulsioni è maggiore nei bambini che negli adulti.
    Per i suoi potenziali effetti anticolinergici l'idrossizina deve essere utilizzata con cautela in caso di glaucoma, nell'ipertrofia prostatica, nell'ostruzione del collo vescicale, nelle stenosi piloriche e duodenali o di altri tratti dell'apparato gastroenterico e urogenitale, nella ipomotilità gastrointestinale, nella miastenia grave, nelle affezioni cardiovascolari, nell'ipertensione arteriosa, nell'ipertiroidismo e nei casi di demenza, evitandone l'impiego nei casi di maggiore gravità.
    La dose deve essere adattata nel caso in cui l'idrossizina venga utilizzata in concomitanza con altri farmaci depressivi del sistema nervoso centrale o con proprietà anticolinergiche (vedere paragrafo 4.5).
    È da evitare l'uso concomitante di alcool e di idrossizina (vedere paragrafo 4.5).
    La somministrazione concomitante di idrossizina e di anticoagulanti esige un'attenta sorveglianza, con l'aiuto di esami di laboratorio appropriati.
    La comparsa di disturbi epigastrici può essere evitata somministrando il prodotto dopo i pasti.
    Particolare cautela va posta nel determinare la dose nei bambini, negli anziani e nei pazienti con danno renale e compromissione epatica (vedere paragrafo 4.2).
    La dose deve essere ridotta nei pazienti con compromissione epatica e nei pazienti con danno renale da moderato a grave (vedere paragrafo 4.2).
    Prolungamento dell'intervallo QT
    Idrossizina è stata associata a prolungamento dell'intervallo QT nell'elettrocardiogramma.
    Durante l'esperienza post-marketing, ci sono stati casi di prolungamento dell'intervallo QT e di torsione di punta nei pazienti che assumevano idrossizina. La maggior parte di questi pazienti aveva altri fattori di rischio, anormalità elettrolitiche e trattamento concomitante, che potrebbero aver contribuito (vedere paragrafo 4.8).
    Idrossizina deve essere usata alla minima dose efficace e per il minor tempo possibile.
    Il trattamento con idrossizina deve essere interrotto se si verificano segni o sintomi che possono essere associati ad aritmia cardiaca e i pazienti devono rivolgersi al medico immediatamente.
    I pazienti devono essere informati di riportare prontamente qualsiasi sintomo cardiaco.
    Anziani
    Idrossizina non è raccomandata nei pazienti anziani a causa di una ridotta eliminazione di idrossizina in questa popolazione rispetto a quanto si verifica negli adulti e al maggiore rischio di reazioni avverse (per esempio effetti anticolinergici) (vedere paragrafi 4.2 e 4.8).
    Nei pazienti anziani si raccomanda di iniziare il trattamento con metà della dose raccomandata a causa della lunga durata d'azione del farmaco in questa popolazione (vedere paragrafi 4.2 e 5.2).
    Informazioni importanti su alcuni eccipienti
    Questo medicinale contiene 4,75 mg di alcol (etanolo) in 5 ml, che equivalgono a 0,95 mg/ml (0,095% w/v). La quantità di questo medicinale in 5 ml equivale a meno di 1 ml di birra o 1 ml di vino. La bassa quantità di alcol in questo medicinale non ha effetti evidenti.
    ATARAX sciroppo contiene 0,75 g di saccarosio per ml. I pazienti affetti da rari problemi ereditari di intolleranza al fruttosio, da malassorbimento di glucosio-galattosio, o da insufficienza di sucrasi isomaltasi non devono assumere questo medicinale.
    A dosi superiori a 6,5 ml di sciroppo, il contenuto di saccarosio deve essere, inoltre, tenuto in considerazione qualora sia somministrato a pazienti affetti da diabete mellito a dosi superiori a 6,5 ml di sciroppo. Il saccarosio può essere dannoso per i denti (vedere paragrafo 6.1).
    Lo sciroppo contiene 0,3 mg di sodio benzoato per 1 ml, che è equivalente a 0,3 mg/ml.
    Questo medicinale contiene meno di 1 mmol di sodio (23 mg) per 5 ml, cioè essenzialmente ‘senza sodio'.

    Interazioni con altri medicinali e altre forme di interazione

    Quali farmaci o alimenti possono modificare l'effetto di Atarax
    L'idrossizina non deve essere somministrata con gli inibitori delle monoaminossidasi (vedere paragrafo 4.3).
    L'azione potenziante dell'idrossizina deve essere considerata quando viene utilizzata in associazione con altre sostanze ad azione anticolinergica o con sostanze ad effetto depressivo sul sistema nervoso centrale e la dose deve essere adattata su base individuale. Anche l'alcool potenzia gli effetti dell'idrossizina, per cui la sua assunzione è sconsigliata durante il trattamento con ATARAX.
    L'idrossizina antagonizza gli effetti della betaistina e degli anticolinesterasici.
    Il trattamento deve essere sospeso almeno cinque giorni prima di test allergometrici o del test di provocazione bronchiale con metacolina, per evitare effetti sui risultati del test.
    L'associazione di ATARAX con altri psicofarmaci richiede particolare cautela e vigilanza da parte del medico al fine di evitare inattesi effetti indesiderati da interazione.
    L'uso degli antistaminici può mascherare i primi segni di ototossicità di certi antibiotici.
    L'idrossizina contrasta l'azione pressoria dell'adrenalina.
    Nei ratti, l'idrossizina antagonizza l'azione anticonvulsivante della fenitoina.
    È stato dimostrato che la cimetidina, al dosaggio di 600 mg due volte al giorno, aumenta le concentrazioni sieriche della idrossizina del 36% e che riduce le massime concentrazioni del metabolita cetirizina del 20%.
    L'idrossizina inibisce il citocromo P450 2D6 (Ki: 3,9 μM; 1,7 μg/ml) e a dosaggi elevati può causare interazioni farmacologiche con altri substrati del CYP2D6.
    L'idrossizina non inibisce le isoforme 1A1 e 1A6 dell'enzima UDP-glucuronil transferasi dei microsomi epatici umani alla dose di 100 μM. Inibisce le isoforme 2C9, 2C19 e 3A4 del citocromo P450 a concentrazioni molto superiori alle massime concentrazioni plasmatiche (CI50: 103-140 μM; 46-52 μg/ml). Pertanto, è improbabile che l'idrossizina comprometta il metabolismo dei farmaci che costituiscono substrati per tali enzimi. Il metabolita cetirizina a 100 μM non inibisce il citocromo P450 (1A2, 2A6, 2C9, 2C19, 2D6, 2E1, e 3A4) né le isoforme dell'UDP-glucuronil transferasi nel fegato umano.
    Associazioni controindicate
    La somministrazione concomitante di idrossizina con medicinali noti nel prolungare l'intervallo QT e/o indurre torsione di punta per esempio antiaritmici di classe IA (es. chinidina, disopiramide) e III (es. amiodarone, sotalolo), alcuni antistaminici, alcuni antipsicotici (es. aloperidolo), alcuni antidepressivi (es. citalopram, escitalopram), alcuni antimalarici (es. meflochina e idrossiclorochina), alcuni antibiotici (es. eritromicina, levofloxacina, moxifloxacina), alcuni agenti antifungini (es. pentamidina), alcuni medicinali gastrointestinali (es. prucalopride), alcuni medicinali usati per il cancro (es. toremifene, vandetanib), metadone, aumenta il rischio di aritmia cardiaca. Pertanto le associazioni sopra riportate sono controindicate (vedere paragrafo 4.3).
    Associazioni che richiedono precauzioni di impiego
    Deve essere prestata cautela con la somministrazione di medicinali che inducono bradicardia e ipopotassiemia.
    Idrossizina è metabolizzata dall'alcool deidrogenasi e dal CYP3A4/5; un aumento delle concentrazioni ematiche di idrossizina può essere atteso quando idrossizina viene somministrata con medicinali noti per essere dei potenti inibitori di questi enzimi. Tuttavia, quando viene inibita una sola via metabolica, l'altra può parzialmente compensare.


    Interazioni riportate su letteratura scientifica internazionale
    Prima di prendere "Atarax - Sciroppo" insieme ad altri farmaci come “Zelboraf”, etc.., chiedi al tuo al tuo medico o farmacista di fiducia di verificare che sia sicuro e non dannoso per la tua salute ...

    Fertilità, gravidanza e allattamento

    Donne in età fertile
    Le donne in età fertile devono usare misure contraccettive efficaci per la prevenzione della gravidanza durante il trattamento con idrossizina.
    Gravidanza
    Studi nell'animale hanno evidenziato effetti tossici sulla funzione riproduttiva.
    L'idrossizina attraversa la placenta, raggiungendo concentrazioni nel feto che sono superiori a quelle nella madre.
    Attualmente non sono disponibili dati epidemiologici sull'esposizione di donne gravide all'idrossizina. Pertanto, l'idrossizina è controindicata in gravidanza.
    Travaglio e parto
    Nei neonati di madri trattate con idrossizina durante la gravidanza inoltrata e/o durante il parto, sono stati osservati i seguenti eventi subito dopo il parto o nelle prime ore dopo la nascita: ipotonia, disturbi del movimento, ivi inclusi disturbi extrapiramidali, movimenti clonici, depressione del sistema nervoso centrale, condizioni ipossiche neonatali e ritenzione urinaria.
    Allattamento
    La cetirizina, il principale metabolita dell'idrossizina, è escreta nel latte umano.
    Sebbene non siano stati effettuati studi formali sull'escrezione dell'idrossizina nel latte umano, effetti avversi gravi sono stati riportati nei neonati/bambini allattati al seno di madri trattate con idrossizina.
    L'idrossizina è pertanto controindicata durante l'allattamento. L'allattamento deve essere interrotto, qualora la madre debba essere trattata con idrossizina.

    Effetti sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari

    Non sono stati effettuati studi sulla capacità di guidare veicoli e sull'uso di macchinari.
    L'idrossizina può causare stanchezza, capogiri, sedazione, disturbi visivi e pertanto può compromettere la capacità di reazione e di concentrazione, in particolare a dosi più alte e/o se viene somministrata contemporaneamente all'alcool o a farmaci sedativi.
    I pazienti devono essere avvertiti di questa possibilità e devono essere informati che è necessaria cautela nel guidare autoveicoli e nell'azionare macchinari. L'uso concomitante di idrossizina con alcool o con farmaci sedativi deve essere evitato perché la loro assunzione aggrava questi effetti.

    Effetti indesiderati

    Quali sono gli effetti collaterali di Atarax
    Alle comuni dosi terapeutiche gli antistaminici presentano effetti indesiderati assai variabili da composto a composto e da soggetto a soggetto.
    Studi clinici
    • Riassunto del profilo di sicurezza
    Gli effetti indesiderati sono principalmente correlati alla depressione oppure alla stimolazione paradossa del sistema nervoso centrale, all'attività anticolinergica o a reazioni di ipersensibilità.
    • Tabella delle reazioni avverse
    Gli effetti indesiderati sono elencati in accordo alla classificazione per sistemi e organi secondo MedDRA e in base alla frequenza stimata.
    Frequenza stimata: molto comune (≥1/10), comune (≥1/100, <1/10), non comune (≥1/1.000, <1/100), raro (≥1/10.000, <1/1.000), molto raro (<1/10.000), non nota (la frequenza non può essere definita sulla base dei dati disponibili).
    Idrossizina per somministrazione orale: la tabella seguente elenca gli effetti indesiderati verificatisi con idrossizina, alla frequenza di almeno 1%, in studi clinici controllati verso placebo comprendenti 735 soggetti esposti ad idrossizina somministrata per via orale fino a 50 mg al giorno e 630 soggetti esposti a placebo.
    Organo/sistema
    Effetto indesiderato
    Frequenza
     
    Patologie del sistema nervoso
    Sonnolenza
    Molto comune
    Cefalea
    Comune
    Disturbo dell'attenzione
    Non comune
    Vertigini
    Non comune
    Patologie gastrointestinali
    Secchezza della bocca
    Comune
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione
    Affaticamento
    Comune
    Astenia
    Non comune
    • Descrizione di reazioni avverse selezionate
    Le seguenti reazioni avverse sono state osservate con la cetirizina, metabolita principale dell'idrossizina e potrebbero potenzialmente verificarsi con l'idrossizina: trombocitopenia, aggressione, depressione, tic, distonia, parestesia, crisi oculogira, diarrea, disuria, enuresi, astenia, edema, peso aumentato.
    • Popolazioni speciali
    Non disponibile.
    Esperienza post-marketing
    In aggiunta alle reazioni avverse soprariportate rilevate durante gli studi clinici, le seguenti reazioni avverse sono state riportate durante l'esperienza post-marketing del medicinale. Non è sempre possibile stimare in maniera accurata la frequenza della loro incidenza nella popolazione trattata.
    Patologie cardiache:
    Raro: tachicardia
    Non nota: aritmie ventricolari (per esempio torsione di punta), prolungamento dell'intervallo QT (vedere paragrafo 4.4)
    Patologie dell'occhio:
    Raro: disturbo dell'accomodazione, visione offuscata
    Patologie dell'orecchio e del labirinto:
    Non nota: secchezza del naso, ronzii auricolari
    Patologie gastrointestinali:
    Comune: secchezza della bocca
    Non comune: nausea
    Raro: stipsi, vomito
    Patologie epatobiliari:
    Raro: test della funzionalità epatica anormali
    Non nota: epatite
    Patologie sistemiche e condizioni relative alla sede di somministrazione:
    Comune: affaticamento
    Non comune: astenia, malessere, febbre
    Disturbi del sistema immunitario:
    Raro: ipersensibilità
    Molto raro: shock anafilattico
    Patologie del sistema nervoso:
    Molto comune: sonnolenza
    Comune: cefalea, sedazione
    Non comune: capogiro, insonnia, tremore
    Raro: convulsioni, discinesie, nervosismo, difficoltà a coordinare i movimenti
    Non nota: perdita di coscienza (sincope)
    Disturbi psichiatrici:
    Non comune: agitazione, confusione
    Raro: disorientamento, allucinazioni
    Patologie renali e urinarie:
    Raro: ritenzione urinaria
    Patologie respiratorie, toraciche e mediastiniche:
    Molto raro: broncospasmo
    Patologie della cute e del tessuto sottocutaneo:
    Raro: prurito, esantema eritematoso, esantema maculo-papulare, orticaria, dermatite
    Molto raro: sindrome di Stevens-Johnson, eritema multiforme, pustolosi esantematica acuta generalizzata, edema angioneurotico, eruzione fissa da farmaci, aumento della sudorazione
    Non nota: condizioni bollose (per esempio necrolisi epidermica tossica, pemfigoide)
    Patologie vascolari:
    Raro: ipotensione
    Patologie del sistema emolinfopoietico:
    Eccezionalmente agranulocitosi ed altre gravi reazioni ematologiche (trombocitopenia, anemia emolitica)
    Esami diagnostici:
    Non nota: peso aumentato.
    Segnalazione delle reazioni avverse sospette
    La segnalazione delle reazioni avverse sospette che si verificano dopo l'autorizzazione del medicinale è importante, in quanto permette un monitoraggio continuo del rapporto beneficio/rischio del medicinale. Agli operatori sanitari è richiesto di segnalare qualsiasi reazione avversa sospetta tramite il sistema nazionale di segnalazione all'indirizzo: https://www.aifa.gov.it/content/segnalazioni-reazioni-avverse.

    Sovradosaggio

    Cosa fare se avete preso una dose eccessiva di Atarax
    Non risulta esista antidoto specifico; in caso di incidenti per sovradosaggio il trattamento sarà dunque sintomatico, come per tutti gli altri antistaminici.
    La sintomatologia osservata dopo un sovradosaggio importante è principalmente associata ad una eccessiva stimolazione anticolinergica e a depressione o stimolazione paradossa del sistema nervoso centrale. I sintomi comprendono nausea, vomito, tachicardia, febbre, sonnolenza, compromissione dei riflessi pupillari, tremore, confusione ed allucinazioni. Essi possono essere seguiti da compromissione della coscienza, depressione respiratoria, convulsioni, ipotensione o aritmie cardiache inclusa bradicardia. Può seguire un peggioramento del coma e collasso cardiorespiratorio.
    Bisogna monitorare attentamente la pervietà delle vie respiratorie, la funzione respiratoria e la funzione cardiocircolatoria tramite la registrazione continua dell'elettrocardiogramma e deve essere disponibile un adeguato rifornimento di ossigeno. Il monitoraggio cardiaco e pressorio deve essere continuato finché il paziente è stato asintomatico per 24 ore. Nei pazienti con compromissione dello stato di coscienza bisogna controllare che non siano stati ingeriti anche altri farmaci oppure alcool e bisogna somministrare ossigeno, naloxone, glucosio e tiamina, a seconda delle necessità.
    Bisognerà ricorrere alla noradrenalina o al metaramirolo qualora fosse necessario un vasopressore. Non bisogna usare l'adrenalina.
    Non bisogna somministrare lo sciroppo di ipecacuana a pazienti sintomatici o a rischio di ottundimento, coma o convulsioni, dato che questo potrebbe condurre ad una polmonite ab ingestis. In caso di ingestione clinicamente importante si può effettuare una lavanda gastrica previa intubazione endotracheale. Può essere somministrato carbone attivo, ma la sua efficacia è poco documentata.
    L'utilità della emodialisi o della emoperfusione è dubbia.
    Vi sono dati in letteratura che indicano che in presenza di effetti anticolinergici gravi che non rispondono ad altre terapie e che pongono il paziente in pericolo di vita, può essere utile un tentativo con una dose terapeutica di fisostigmina. Questo farmaco non deve essere usato solo per tenere il paziente sveglio. Se sono stati ingeriti contemporaneamente anche antidepressivi triciclici, l'uso della fisostigmina può scatenare convulsioni e provocare un arresto cardiaco intrattabile. Bisogna evitare la fisostigmina anche in pazienti con difetti della conduzione cardiaca.

    Scadenza

    2 anni.

    Conservazione

    Tenere il flacone nell'imballaggio esterno per proteggere il medicinale dalla luce.

    Farmaci Equivalenti

    I farmaci equivalenti di Atarax - Sciroppo a base di Idroxizina Cloridrato sono: Atarax - Compresse Rivestite

    Foglietto Illustrativo


    Fonti Ufficiali


    Servizi Avanzati


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